Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, presidente di Forza Italia, ha segnato l’estate politica con un intervento spiazzante per la maggioranza di Centrodestra che sostiene il Governo Meloni. Al meeting di Rimini del gruppo cattolico di Comunione e Liberazione, il 22 agosto, ha aperto allo Ius Scholae. Si tratta della possibilità, tramite una legge, di concedere la cittadinanza italiana a tutti gli immigrati che abbiano compiuto un determinato percorso di studi nel nostro Paese.
Essere italiano, essere europeo, ed essere patriota, ha detto Tajani rivolto alla platea di Cl, “non è legato a 7 generazioni, ma a quello che sei tu“. “Non sono né un pericoloso sovversivo né un estremista di sinistra, ma dico che bisogna guardare alla realtà per quella che è. Io insisto sulla formazione, sull’identità, sulla cultura, perché se tu accetti di essere europeo nella sostanza, sei italiano ed europeo non perché hai la pelle bianca, gialla, rossa o verde. Ma perché dentro di te hai quelle convinzioni, perché vivi quei valori” ha affermato Tajani.
“Libero di parlare di questo“
Sullo Ius Scholae abbiamo “la nostra opinione, come su altri punti che non sono nel programma di Governo e altri alleati sottolineano: ne parliamo. Però non è che perché un tema non è nel programma di governo non se ne può parlare. Ognuno ha diritto dire: io non impongo niente a nessuno, ma non voglio neanche che nessuno imponga qualche cosa a me, quindi sono libero di parlare“.
Sul tema della cittadinanza, ha spiegato il vicepremier Tajani, “abbiamo le nostre idee, non faccio polemiche” con altre realtà del Centrodestra. “Siamo partiti diversi, sennò saremmo un partito unico. Siamo per il programma di Governo e quello che ci vincola è il programma. Per quanto riguarda lo Ius Scholae non è parte del programma di governo. Quindi noi possiamo esprimere il nostro giudizio, ne parleremo anche con i nostri alleati“.
FdI irritata da Tajani
La netta apertura di Tajani allo Ius Scholae al meeting di Cl a Rimini è apparsa quasi una nuova bandiera per una Forza Italia più liberale. E se da un lato è uno schiaffo a una Lega sempre più mediaticamente dipendente dalle posizioni ultra conservatrici del generale Roberto Vannacci, dall’altro è un ceffone a Giorgia Meloni.
Per questo non si è fatta attendere la replica di Fratelli d’Italia. “Ci sia consentito dire una cosa agli alleati” ha dichiarato il capogruppo alla Camera, Tommaso Foti, ad Agorà su Rai Tre. “Nel programma di Governo non c’è questo argomento. E non c’è neanche nei singoli programmi dei partiti. Gli elettori hanno votato un programma”.
“È legittimo discutere di questioni esterne al programma, ma c’è il fondato dubbio che questo sia un argomento speculare dell’opposizione per creare confusione nella maggioranza“. “Nella passata legislatura – ha detto ancora Foti – iniziò la discussione sullo Ius Scholae alla Camera ma si arenò con la rottura frontale della maggioranza che sosteneva il Governo Draghi“. “La declinazione dello Ius Scholae del PD vede tre proposte una diversa dall’altra, di cui non è mai stata richiesta calendarizzazione” ha concluso il capogruppo Fdi alla Camera.