Bayesian affondato: troppe cose non tornano
Perché solo il veliero, e non le imbarcazioni vicine, è colato a picco, e così rapidamente? Perché la deriva era sollevata e almeno un portellone aperto?
Dopo 4 giorni di ricerche a 50 metri di profondità nello scafo del Bayesian, il lavoro di decine di sommozzatori ha consentito il recupero il cadavere del magnate britannico Mike Lynch. Si tratta di uno dei personaggi più in vista a bordo del veliero affondato nell’arco di circa 60 secondi la notte del 19 agosto, a poche centinaia di metri dalla costa siciliana, mentre era in rada a Porticello (Palermo).
Un violentissima tromba d’aria avrebbe determinato il naufragio, tuttavia gli investigatori vogliono vederci chiaro. Perché, fra le imbarcazioni presenti, soltanto il Bayesian è affondato? Come mai così rapidamente? Basta un evento atmosferico estremo a spiegare tutto? Ci sono stati clamorosi errori del comandante? O c’è qualche cosa di più?
Quello di Mike Lynch è il quinto corpo recuperato. All’appello rispetto alla lista dei dispersi del Bayesian manca soltanto la figlia 18enne dello stesso Lynch, Hannah. Nel pomeriggio del 21 agosto i sommozzatori hanno recuperati i primi 4 corpi sui 6 dispersi. Si tratta del banchiere presidente di Morgan Stanley, Jonathan Bloomer, di sua moglie Elizabeth, dell’avvocato Chris Morvillo, legale di Lynch, e di sua moglie Nada. La prima vittima ritrovata era stato il cuoco di bordo Recaldo Thomas.
A bordo del veliero Bayesian – una lussuosa imbarcazione bimotore a vela lunga 56 metri dotata di un albero maestro alto circa 70 metri – c’erano 22 persone. Il super yacht era ancorato al largo del porto di Porticello, vicino a Palermo, quando si è capovolto durante una violenta tempesta attorno alle 4 del mattino di lunedì 19 agosto.
Il naufragio del Bayesian
Un video di una telecamera dalla costa mostra come il veliero possa realmente essere colato a picco nell’arco di poche decine di secondi, o comunque pochi minuti. Inabissatosi a circa 50 metri di profondità, lo yacht si trova piegato di 90 gradi sul fianco destro. Appare integro: con il grande albero maestro ancora agganciato. Un potente robot sottomarino della Guardia costiera sta operando sul fondale (può farlo fino a 300 metri di profondità), con un’autonomia tra le 6 e le 7 ore, per registrare video e immagini dettagliate. Tutti elementi utili per ricostruire la dinamica dell’incidente ai fini dell’inchiesta penale in corso per omicidio colposo plurimo aperta dalla procura di Termini Imerese.
Il dispositivo di soccorso dei vigili del fuoco si compone di una trentina di sommozzatori, almeno 11 speleo sub, mentre 8 sono quelli abilitati Dno (Decompressione in nitrox). Utilizzano miscele in fase di decompressione che consentono una permanenza maggiore in immersione alla profondità di 50 metri.
Il natante che ha prestato soccorso
Un’importante testimonianza pubblica è quella che ha reso ai cronisti il capitano del bialberi Sir Baden Powell. Si tratta del veliero che si trovava ormeggiato a poca distanza dal Bayesian e il cui equipaggio ha soccorso i naufraghi. “Abbiamo acceso il motore per tenerci in posizione mentre arrivava la tempesta – ha detto l’uomo ripreso anche da Rainews24 – facendo attenzione a non urtare il Bayesian. Il tempo di compiere l’operazione, voltarci di nuovo e non vedere più la nave. Abbiamo scorto un bagliore rosso: era una scialuppa. A bordo c’erano 15 persone: le abbiamo fatte salire sul Sir Baden Powell per dar loro riparo, poi abbiamo chiamato la Guardia costiera“.
Le domande senza risposta
Fermo restando che, al momento, un’ipotesi plausibile è quella del classico naufragio in mare causato dalle irresistibili forze della natura, a pochi giorni dal disastro qualcosa non torna. Perché il Bayesian è affondato con tanta rapidità? È stato un evento imprevedibile e del tutto eccezionale o ci sono delle responsabilità? È a questo che lavora la procura di Termini Imerese (Palermo). Gli investigatori hanno ascoltato il comandante, James Cutfield, 51 anni, della Nuova Zelanda. Se è vero che c’è stata una tromba d’aria è anche vero che soltanto il super yacht battente bandiera britannica è affondato nel giro di pochi minuti. Le altre imbarcazioni – anche più piccole – hanno resistito. I pm si sono avvalsi di un interprete e hanno chiesto anche conto del comportamento dell’equipaggio, composto da 10 persone, 9 delle quali sopravvissute.
La deriva alzata e i portelloni
La deriva mobile del veliero Bayesian al momento del naufragio era parzialmente sollevata. Quattro metri invece dei sette metri e mezzo. Al momento della tempesta, con ogni probabilità, l’imbarcazione è affondata con più facilità, avendo la deriva alzata. Inoltre, come fanno sapere broker assicurativi navali, sembra che almeno uno dei portelloni della grande barca a vela fosse aperto. Secondo la ricostruzione dei broker, gli ospiti sarebbero tornati a bordo tardi, “avevano tirato parzialmente su la deriva“. Ma pare che alcuni portelloni siano rimasti aperti, “quelli che usano normalmente per i tender“. “Quando è arrivato quel colpo di vento, pur a secco di vela la barca si è inclinata paurosamente – è l’ipotesi – ha fatto un fiume d’acqua dal portellone sottovento ed è affondata in pochi minuti”. Ciò spiegherebbe il fatto che i dispersi siano rimasti intrappolati nello scafo.