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Naufragio del Bayesian, dalla scatola nera la verità su cosa è successo

Perché la deriva era alzata, i portelloni aperti e i motori spenti? Perché non ha funzionato il sistema che sigilla i boccaporti?

Il 23 agosto i sommozzatori hanno individuato e recuperato il corpo senza vita della giovane Hannah, 18 anni, figlia di Mike Lynch, il ‘Bill Gates britannico’ affondato assieme al suo Bayesian di fronte a Palermo il 19 agosto. Il triste conto delle vittime è salito a 7 ed è definitivo, mentre 15 sono i naufraghi sopravvissuti.

Ci sarà poi da recuperare dal fondo del mare – a 50 metri di profondità – il relitto del super yacht lungo 56 metri con un albero maestro alto 70 metri. Il veliero, costruito per compiere traversate oceaniche, si è inabissato nell’arco di pochi minuti in seguito a una tromba d’aria improvvisa alle 4 del mattino di lunedì 19 agosto. Il Bayesian era al largo di Porticello, a mezzo miglio circa dalla costa, poco distante da Palermo.

sommozzatori vigili fuoco relitto Bayesian Palermo
Foto Ansa/Vigili del Fuoco

Sul Bayesian una catena di errori umani

Il recupero dell’imbarcazione sarà fondamentale per due motivi: esaminare lo scafo e soprattutto estrarre la scatola nera. Dall’esame di questa gli investigatori si attendono elementi decisivi. L’attenzione della procura di Termini Imerese (Palermo), che ha aperto un’inchiesta per naufragio, disastro, omicidio plurimo e lesioni, si concentra sulle cause del naufragio. E si fa sempre più strada l’ipotesi di una catena di errori umani alla base dell’incidente. A breve ci saranno le prime inscrizioni sul registro degli indagati.

Sui fatti indaga anche la Capitaneria di porto di Palermo. È il procuratore Ambrogio Cartosio a coordinare il lavoro. Fin dall’inizio Cartosio ha mantenuto uno strettissimo riserbo sull’inchiesta, annunciando una conferenza stampa solo per sabato 24 agosto. L’ipotesi su cui si stanno concentrando gli inquirenti sarebbe appunto quella di una presunta catena di errori umani che avrebbe provocato l’affondamento dello yacht.

Lynch Bayesian naufragio Palermo
Hannah Lynch, 18 anni, l’ultima dispersa del Bayesian. Foto Ansa/Frame Vide da www.latymer-upper.org

I punti oscuri della vicenda

Errori che però appaiono, a prima vista, piuttosto gravi. Anche perché sembra che dal momento in cui la tromba marina ha travolto il Bayesian fino al suo affondamento siano trascorsi minuti sufficienti per l’equipaggio a mettere in salvo tutti quanti dando l’allarme immediatamente. Cosa che invece non è avvenuta. Tranne il cuoco Recaldo Thomas, però, l’equipaggio si è salvato, compreso il comandante, salendo a bordo di una scialuppa con gli altri sopravvissuti.

Inoltre la deriva mobile, parzialmente alzata, potrebbe avere avuto un ruolo determinante nella minore stabilità dello scafo. C’è poi la questione, da confermare, di alcuni portelloni aperti che avrebbero imbarcato una grande massa d’acqua in poco tempo. Un elemento che favorisce il rapido inabissamento del veliero. E ancora i motori spenti, che se invece fossero stati accesi avrebbero aiutato il super yacht a mantenere la posizione. Non solo: si è scoperto il mancato funzionamento del sistema che in questi casi dovrebbe sigillare i boccaporti e gli accessi all’interno.

Comandante veliero affondato Bayesian
James Cutfield, capitano del Bayesian, sopravvissuto al naufragio. Foto X @benclatworthy

Il comandante sotto torchio

Sarà l’inchiesta penale a dare le risposte. Il pm Raffaele Cammarano ha già interrogato il comandante dello yacht, James Cutfield, 51 anni, e gli altri superstiti. Il capitano neozelandese avrebbe dichiarato di non essersi accorto dell’arrivo improvviso della tempesta. Resta tuttavia da capire come sia stato possibile che un’imbarcazione di 56 metri, dotata di tutte le più sofisticate tecnologie e apparecchiature radar, sia potuta colare a picco in pochi minuti. Lo dimostrano i video che gli inquirenti hanno acquisito dalle ville sulla costa e da un circolo velico della zona. La procura di Termini Imerese disporrà inoltre le autopsie sui cadaveri delle vittime del naufragio. Ci saranno poi, presumibilmente, le prime iscrizioni sul registro degli indagati.

Bayesian assicurato per 2 miliardi?

Al momento i 15 superstiti hanno scelto di farsi seguire nella vicenda giudiziaria da una importante compagnia legale inglese che dovrebbe curare anche i delicati aspetti legati ai risarcimenti assicurativi. Come per tutte le imbarcazioni, anche per il Bayesian dovrebbero esserci due tipologie di assicurazione per poter navigare.

La prima è la “Scafo e macchine“: copre fino al valore massimo dello yacht (39 milioni di dollari). La seconda, “Protection and indemnity“, pone uno scudo in relazione ai risarcimenti dei danni eventuali. Il massimale di questa polizza, secondo MilanoFinanza, generalmente è “tarato su un paio di miliardi di dollari. La stessa copertura prevista per una petroliera. Sono 12 i club principali al mondo che erogano questo tipo di assicurazione ed è fino a questo massimale che la società sarà disposta ad accordare il risarcimento“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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