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Guerra fra Israele ed Hezbollah: il Medio Oriente sembra sprofondare

La milizia sciita spara centinaia di razzi in Galilea; Tel Aviv risponde bombardando il Libano meridionale

Mentre a breve, il 7 settembre, si toccheranno gli 11 mesi di guerra violentissima a Gaza, in Palestina, il conflitto si allarga al Libano e alla Galilea. Il partito-esercito islamista libanese Hezbollah ha lanciato l’annunciata rappresaglia su Israele in risposta all’uccisione del comandante militare del gruppo terroristico, Fuad Shukr. Si tratta di un fatto accaduto a Beirut nel luglio scorso. I miliziani hanno lanciato centinaia di razzi e droni esplosivi contro Israele.

L’esercito israeliano (Idf) ha risposto dapprima con attacchi “preventivi poi con un’aggressione più massiccia colpendo centinaia di obiettivi. In una dichiarazione, la milizia sciita ha detto di aver lanciato droni esplosivi contro Israele, prendendo di mira siti militari. E ha sottolineato di avere lanciato più di 320 razzi verso il Nord di Israele nelle ultime ore, prendendo di mira, inoltre, 11 basi militari. Un video che circola online mostra un drone di Hezbollah che colpisce un’autostrada.

Guerra Israele Hezbollah
Un veicolo aereo senza pilota (UAV) di Hezbollah che attraversa il Libano viene intercettato da un caccia israeliano su un’area vicino al confine tra Libano e Israele. Foto Ansa/Epa Atef Safadi

Una guerra molto pericolosa

La guerra scoppiata fra Israele ed Hezbollah rischia di diventare più pericolosa di quella di Gaza fra le forze di Tel Aviv e Hamas. Il partito-esercito islamista è potente, molto ben organizzato e ha il sostegno diretto dell’Iran. Una fonte politica ha riferito alla tv pubblica israeliana Kan che Hezbollah aveva puntato al ministero della Difesa a Tel Aviv ed altri obiettivi strategici nel centro di Israele. Ma i sistemi di difesa hanno funzionato.

Gli israeliani hanno emesso un avviso in lingua araba rivolto ai residenti del Libano meridionale. Tramite il quale si avverte: “Stiamo monitorando i preparativi di Hezbollah per effettuare attacchi su larga scala sul territorio israeliano vicino alle vostre case. Siete in pericolo. Stiamo attaccando ed eliminando le minacce di Hezbollah“.

Gaza e Cisgiordania: sempre peggio

Prima di lanciare l’offensiva contro gli Hezbollah, l’esercito israeliano aveva lanciato raid aerei sulla Striscia uccidendo oltre 70 persone. Lo riporta Al Jazeera. L’escalation – ha rilevato l’emittente del Qatar – è avvenuta mentre i media segnalavano la mancanza di progressi sostanziali nei colloqui tra i mediatori per un cessate il fuoco a Gaza. Con Hamas che, secondo un funzionario palestinese, avrebbe lasciato la capitale egiziana.

Nella Striscia di Gaza i carri armati sono avanzati verso la città centrale di Deir el-Balah, costringendo più di 100mila persone a fuggire, negli ultimi 2 giorni. Le forze israeliane hanno assaltato il campo profughi di Balata, a est della città di Nablus, in Cisgiordania, e hanno arrestato un giovane dopo aver fatto irruzione nella sua casa.

Guerra Cisgiordania Israele Palestina
Artisti palestinesi dipingono un murale in onore della giornalista di Al Jazeera, Shireen Abu Akleh, uccisa dalle forze israeliane un raid nella Cisgiordania occupata da Israele. Foto X @galatacla

Israele, stato di emergenza

Dal canto suo il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, ha dichiarato lo stato di emergenza in Israele per le prossime 48 ore. La “situazione speciale sul fronte interno” consente al Comando dell’Idf di emanare restrizioni. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha convocato il gabinetto di guerra. Chiuso e poi riaperto l’aeroporto internazionale di Tel Aviv.

Il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Sean Savett, ha dichiarato che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden sta “monitorando attentamente gli eventi in Israele e Libano“. “È stato impegnato con il suo team di sicurezza nazionale per tutta la notte“, ha affermato Savett. “Sotto la sua direzione, alti funzionari statunitensi hanno comunicato ininterrottamente con gli omologhi israeliani. Continueremo a sostenere il diritto di Israele a difendersi e continueremo a lavorare per la stabilità regionale“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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