Il Movimento 5 Stelle (M5S) è nuovamente al centro di accese polemiche, con uno scontro aperto andato in scena questa estate e sempre meno ricomponibile tra il fondatore Beppe Grillo e l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Le tensioni, ormai palpabili da mesi, si sono intensificate, minacciando di spaccare il partito e ridefinirne il futuro.

M5S, Grillo all’attacco

Le divergenze principali ruotano attorno a questioni centrali per M5S. Da un lato, Grillo insiste sulla necessità di mantenere alcuni principi fondanti del Movimento Cinque Stelle, come la regola del secondo mandato e il controllo del simbolo del partito. Dall’altro, Conte spinge per una maggiore autonomia e una ridefinizione delle regole, compreso un eventuale cambiamento del nome e del simbolo del Movimento.

Beppe Grillo (a destra) con Giuseppe Conte. Foto Ansa/Riccardo Antimiani

Grillo ha recentemente ribadito la sua posizione, sottolineando che il simbolo del M5S non è negoziabile, scatenando la reazione di Conte, il quale ha affermato che tutto può essere discusso, inclusi simbolo e nome. Questa divergenza ha sollevato il timore di una possibile scissione all’interno del Movimento.

La risposta di Conte a Grillo

Conte, forte del suo ruolo di presidente e leader del M5S, ha cercato di rassicurare i suoi sostenitori. Ha affermato che il Movimento deve guardare avanti e non rimanere bloccato nelle dinamiche del passato. Durante un incontro con i membri del partito, ha dichiarato che nessuno può decidere arbitrariamente su cosa si può deliberare, facendo capire che la sua leadership intende portare avanti un processo di rinnovamento.

Tuttavia, le parole di Conte non hanno placato le polemiche. Alessandro Di Battista, ex esponente di spicco del Movimento, ha commentato con preoccupazione la situazione. Di bBattista ha sottolineato che Grillo potrebbe ancora fermare Conte, ma che quest’ultimo rischia di portare via l'”argenteria“, ossia ciò che rimane di più prezioso nel M5S.

M5S, il rischio della scissione

L’ipotesi di una scissione all’interno del M5S non è più solo un’eventualità remota. Fonti interne al partito riportano che le divisioni si stanno allargando, con alcuni membri più fedeli a Grillo che potrebbero decidere di seguire il fondatore in un nuovo progetto politico, eventualmente insieme a Davide Casaleggio, figlio del co-fondatore Gianroberto Casaleggio.

Davide Casaleggio. Foto Ansa/Giuseppe Lami

Questo scenario sta alimentando una crescente preoccupazione tra i membri del M5S, soprattutto alla luce delle recenti elezioni, dove il partito ha subito un netto calo di consensi. Se Grillo e Conte non troveranno un accordo, il rischio è quello di una spaccatura che potrebbe ulteriormente indebolire il Movimento.

Il futuro del Movimento

Il futuro del M5S sembra incerto. I risultati elettorali dell’ultima tornata di Europee e amministrative, lo scorso giugno, sono stati negativi. Da una parte, ci sono coloro che sostengono la linea di Conte, convinti che il Movimento debba evolversi e adattarsi ai nuovi scenari politici, anche a costo di mettere in discussione i principi fondanti. Dall’altra, i sostenitori di Grillo vedono in queste proposte un tradimento delle radici del partito e chiedono di mantenere intatti i valori originali.

Le prossime settimane saranno decisive per capire quale direzione prenderà il M5S e se la leadership di Conte riuscirà a consolidarsi o se Grillo e i suoi fedelissimi opteranno per un’uscita dal Movimento. In ogni caso, la tensione interna potrebbe avere ripercussioni significative non solo sul futuro del partito, ma anche sugli equilibri politici italiani.