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Ucraina, attacco russo all’Hotel dei giornalisti: morto un ex soldato che lavorava per la Reuters

Ryan Evans, 38 anni, contribuiva a documentare una guerra che non ha avuto neppure un minuto di tregua da due anni e mezzo a questa parte

La guerra fra Russia e Ucraina si è ormai incancrenita. Non se ne vede la fine. E soprattutto non ne vedono la fine le popolazioni civili: quella dell’Ucraina invasa ma ora anche quella della Russia che le truppe di Kiev hanno invaso nel territorio di Kursk. Il conflitto, iniziato all’alba del 24 febbraio 2022, ha visto una continua escalation di violenza, senza mai neppure una tregua di poche ore. Il 24 agosto le forze russe hanno lanciato nuovi attacchi contro obiettivi civili, tra cui l’Hotel Sapphire a Kramatorsk, nel Donbass, dove Ryan Evans, 38 anni, ex militare e ora addetto alla sicurezza dei giornalisti dell’agenzia di stampa Reuters, è stato ucciso. 

Chi era e cosa faceva Ryan Evans

Il cadavere dell’uomo è stato infatti ritrovato fra le macerie dell’albergo nella serata di sabato 24 agosto. In precedenza la stessa agenzia di stampa aveva confermato che un suo reporter era disperso e due erano feriti. E che i tre – di nazionalità ucraina, britannica e statunitense – facevano parte di una troupe di 6 persone inviata a seguire il conflitto nella zona e alloggiata all’Hotel Sapphire. Ryan Evans era un ex soldato dell’esercito britannico e lavorava con Reuters dal 2022. Forniva consulenza ai giornalisti assegnati alla copertura in aree a rischio. Come appunto l’Ucraina ma anche Israele e, recentemente, i Giochi Olimpici di Parigi.

Hotel Sapphire Kramatorsk giornalista ucciso
Ryan Evans, l’ex militare britannico associato all’agenzia Reuters morto sotto il bombardamento russo. Foto X @Reuters

I russi hanno ucciso un giornalista straniero di 40 anni e ferito 6 persone a Kramatorsk“, ha riferito la polizia ucraina domenica sera, 25 agosto, al giornale The Kyiv Independent. La polizia ha specificato che sono stati feriti anche un giornalista tedesco e uno lettone (altri due componenti del gruppo di reporter della Reuters) oltre a due residenti della zona.

La risposta dell’Ucraina

Nel frattempo, l’Ucraina ha celebrato la sua Giornata dell’Indipendenza – sabato 24 agosto – con manifestazioni e cerimonie in tutto il Paese. Il presidente. Nel suo discorso, il presidente Volodymyr Zelensky ha dichiarato che “la guerra è tornata in Russia“, facendo riferimento ai recenti raid ucraini oltre il confine russo, come parte della controffensiva in corso. In un’ulteriore escalation, Kiev ha annunciato di aver respinto diversi attacchi con droni lanciati dalle forze russe dalla regione di Kursk, situata vicino al confine nord-orientale dell’Ucraina.

Il ruolo della religione

Oltre agli scontri sul campo di battaglia, il conflitto tra Russia e Ucraina ha assunto una dimensione religiosa. Domenica 25 agosto Papa Francesco è intervenuto nella disputa riguardante la nuova legge ucraina che limita le attività della Chiesa ortodossa russa. In un messaggio rivolto a Kiev, al termine della preghiera dell’Angelus, il Pontefice ha dichiarato che “le chiese non si toccano“, criticando seccamente le misure adottate dal Governo ucraino – pur senza nominarlo – contro le istituzioni religiose russe presenti nel Paese.

Ryan Evans morto in Ucraina
Foto X @segme99

La questione religiosa ha complicato ulteriormente la situazione in Ucraina, poiché molti cittadini vedono nella Chiesa ortodossa russa un canale simbolo dell’influenza di Mosca. La legge, introdotta nel 2023, ha suscitato accese discussioni e proteste. E adesso rischia di creare ulteriori divisioni all’interno dell’Ucraina.

La guerra rischia di allargarsi

La comunità internazionale rimane divisa su come affrontare il conflitto. Alcuni paesi che continuano a fornire sostegno militare e finanziario all’Ucraina, mentre altri cercano una soluzione diplomatica. Nel frattempo, la popolazione civile continua a soffrire le conseguenze di una guerra che ha già causato migliaia di vittime e milioni di sfollati. L’uso crescente di droni e altre tecnologie avanzate da parte di entrambe le fazioni potrebbe portare a un’escalation ancora più grave nel prossimo futuro. Gli esperti avvertono che, se non si prenderanno misure per fermare la violenza, il conflitto potrebbe estendersi ulteriormente, coinvolgendo mezza Europa.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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