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West Nile, migliorano le condizioni del super virologo Anthony Fauci

L'esperto italoamericano, divenuto celebre negli Stati Uniti durante la pandemia di Covid, ha contratto il virus portato dalle zanzare

L’83enne Anthony Fauci, noto immunologo statunitense di origini italiane, figura di rilievo nella lotta contro il Covid-19, è stato colpito dal virus West Nile. Il fatto è avvenuto nei giorni scorsi: dopo il ricovero in ospedale le sue condizioni sono in miglioramento. La notizia ha suscitato sollievo nel mondo scientifico e tra il grande pubblico, considerato il contributo fondamentale di Fauci alla sanità globale.

West Nile: diffusione e sintomi

Il virus West Nile, che ha colpito anche Anthony Fauci, si diffonde principalmente attraverso la puntura di zanzare infette. La patologia che ne deriva è una malattia virale che può colpire esseri umani, cavalli e uccelli. Si manifesta generalmente con sintomi simil-influenzali. Tuttavia, in casi più gravi, può causare encefalite, meningite o altre complicanze neurologiche. Gli anziani e le persone con un sistema immunitario compromesso sono maggiormente a rischio di sviluppare forme gravi dell’infezione.

Fauci contagiato dal virus del West Nile
Anthony Fauci. Foto Ansa/Epa Will Oliver

Secondo i dati del Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) americano, ogni anno negli Stati Uniti si registrano migliaia di casi di West Nile. Con un numero variabile di decessi correlati alla malattia. La prevenzione si basa principalmente sulla riduzione delle popolazioni di zanzare e sull’uso di repellenti.

Non esiste un vaccino

Anthony Fauci, che per anni ha guidato l’Istituto Nazionale di Allergie e Malattie Infettive (NIAID), è stato ricoverato in ospedale dopo aver contratto il virus. Nonostante la malattia possa avere esiti gravi, Fauci ha reagito positivamente alle cure e attualmente è in fase di recupero presso la sua abitazione.

Il ricovero dell’immunologo ha acceso i riflettori sulla pericolosità del West Nile, spesso sottovalutato rispetto ad altre malattie virali. Sebbene non esista un vaccino specifico per l’uomo, la prevenzione attraverso il controllo delle zanzare rimane il metodo principale per ridurre i rischi di contagio.

Virus West Nile zanzare contagio
Disinfestazione da zanzare per i virus in India. Foto Ansa/Epa Jagadeesh Nv

Il ruolo di Fauci nella sanità Usa

Fauci è diventato una figura di spicco a livello internazionale durante la pandemia di Covid-19, fornendo consulenza scientifica e orientamento sulla gestione della crisi sanitaria. La sua carriera, che abbraccia oltre quattro decenni, spicca per contributi significativi nella ricerca su HIV/AIDS, Ebola e altre malattie infettive.

Il suo recente ricovero a causa del West Nile ha sollevato domande non solo sulla sua salute, ma anche sul futuro della sanità pubblica negli Stati Uniti. Fauci ha sinora giocato un ruolo centrale nella politica sanitaria nordamericana. Anche dopo il suo ritiro ufficiale dal NIAID, continua a essere una voce influente nel campo della medicina.

La situazione globale del West Nile

Il virus West Nile non rappresenta un problema solo per gli Stati Uniti. In Europa, anche in Italia, soprattutto nei mesi estivi, si registrano casi di infezione, con alcune regioni che segnalano focolai significativi. Gli esperti sottolineano l’importanza di interventi rapidi per ridurre la popolazione di zanzare, soprattutto nelle aree urbane dove la densità abitativa aumenta il rischio di trasmissione. La collaborazione tra istituzioni sanitarie e la popolazione è cruciale per controllare l’espansione del virus. Il caso di Anthony Fauci ricorda a tutti noi l’importanza della prevenzione e della preparazione nel contrastare le emergenze sanitarie globali, non solo per virus emergenti come il Covid-19, ma anche per malattie trascurate come il West Nile.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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