Nuova ricerca rivela aspetti inediti del dodo
Creature estinte anche a causa dell'uomo hanno "nuova vita" grazie agli studi recenti
Il dodo è un animale estinto del quale, ancora oggi, molte informazioni restano avvolte nel mistero. Scomparsi nell’arco di pochi decenni, su questa specie alcune informazioni restano ancora un’incognita, ma una nuova ricerca rivela aspetti inediti.
Tra i simboli delle specie estinte, il dodo è un animale la cui storia è ricca di narrativa spesso misteriosa e talvolta inventata. Scomparsi, anche e soprattutto per mano dell’uomo, in pochi decenni. I dodo sono vissuti nel XVII secolo e per secoli sono stati ritenuti stupidi e lenti. Ma uno studio restituisce a questa specie meritata dignità.
Le origini del dodo
Il dodo, il cui nome scientifico è Raphus cucullatus, è un uccello incapace di volare e originario delle Mauritius. Appartenente alla sottofamiglia dei Rafini (a cui appartengono anche colombi e tortore) insieme ad un altra specie estinta, il solitario di Rodriguez. Tra le specie ancora in vita, il parente più stretto dal punto di vista genetico è il Nicobare. Secondo quanto si può ricostruire dai resti subfossili, il dodo misurava circa un metro e poteva pesare tra i 10 e i 18 kg. Tuttavia, è bene chiarire che la ricostruzione dell’aspetto di questo uccello è stata possibile solo attraverso disegni, dipinti e resoconti scritti appartenuti al XVII secolo. In tal senso, è interessante osservare che gli esemplari ritratti variano molto l’uno dall’altro e questo fa pensare che potessero esistere esemplari dalle caratteristiche diverse.
Per quanto riguarda il comportamento, invece, fino ad oggi molto è avvolto dal mistero. Tuttavia, la nuova ricerca sopracitata riporta alcuni nuovi ed interessanti aspetti su questo animale. Lo studio in questione è stato pubblicato dallo Zoological Journal of the Linnean Society, una delle più importanti riviste mondiali di zoologia. Tra i promotori della ricerca anche Mark Young, ricercatore e professore presso l’Università di Southampton nel Regno Unito. Il primo aspetto messo in evidenza, innanzitutto, è che questi animali non fossero così incapaci come descritto fino ai nostri giorni.
I dettagli della nuova ricerca
Mark Young ha elaborato questa tesi analizzando i fossili attualmente disponibili di esemplari di dodo estinti e le varie descrizioni fornite da coloro che giunsero sull’isole Mauritius nel 1600. Secondo quanto rivelato dalla ricerca questi uccelli erano pesanti, ma non erano né stupidi né lenti, al punto da dare filo da torcere ai coloni che volevano catturarli. Il coautore dello studio, Neil Gostling, biologo evoluzionista presso l’Università di Southampton, ha affermato: “Le prove ricavate da campioni ossei suggeriscono che il dodo disponeva di tendini eccezionalmente potenti, analoghi a quelli degli uccelli che si arrampicano e corrono ancora oggi“.
Inoltre, sembra che questi animali fossero perfettamente adattati al loro ambiente e che non avessero predatori naturali in grado di sconfiggerli facilmente. Il reale nemico del dodo, che lo avrebbe poi condannato all’estinzione, sarebbe stato l‘uomo. L’ipotesi è che se avessero avuto modo di sfuggire ad altri predatori, con probabilità, sarebbero stati anche più in grado di difendersi dall’uomo. Insomma, questa nuova ricerca suggerisce il potenziale di animali creduti ‘inutili’ e cacciati con una pressione tale, tanto da farli scomparire per sempre.