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Zelensky: “Riuscito il test sul nostro primo missile balistico”

Il presidente dell'Ucraina afferma che il suo Paese è in grado di minacciare seriamente ogni nemico, a cominciare dalla Russia che lo ha invaso

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha recentemente dichiarato che il test del primo missile balistico (capace di portare una o più testate esplosive) sviluppato interamente in Ucraina è stato un successo. Questo risultato, considerato un traguardo fondamentale per le capacità difensive del Paese in guerra contro la Russia, ha sollevato preoccupazioni a livello internazionale, non soltanto a Mosca.

Escalation militare in Ucraina

Il missile balistico a cui ha fatto riferimento Zelensky è frutto di un progetto sviluppato autonomamente dalle industrie ucraine. Le quali hanno lavorato intensamente negli ultimi anni per raggiungere questo obiettivo. L’importanza strategica di questo missile risiede non solo nelle sue capacità offensive e difensive, ma anche nel significato simbolico che rappresenta. Ovvero che l’Ucraina sta dimostrando di poter sviluppare tecnologie avanzate senza l’aiuto di partner stranieri.

Volodymyr Zelensky missile balistico Ucraina
Foto Ansa/Epa Maxim Marusenko

Questo missile, che prende il nome di Palianytsia (pagnotta) deve servire a difendere il territorio nazionale dell’Ucraina, Paese che i russi hanno invaso il 24 febbraio 2022. Ma anche per eventuali operazioni di deterrenza contro aggressioni esterne. L’efficacia del missile durante il test ha confermato le aspettative degli esperti e ha dato un forte segnale all’opinione pubblica interna e internazionale.

Zelensky ha fatto invadere la Russia

Non è sorprendente che la notizia del successo del test balistico ucraino, che Zelensky ha entusiasticamente annunciato, abbia suscitato preoccupazioni in Russia. Il governo russo ha espresso la sua preoccupazione per il potenziale utilizzo del missile in operazioni future contro i propri obiettivi. La Russia, infatti, ha invaso brutalmente l’Ucraina portando morte e distruzione e adesso la guerra se la trova in casa propria.

Dal mese di agosto prosegue senza sosta l’avanzamento di contingenti ucraini verso la città di Kursk, in piano territorio della Federazione. Al di là delle reazioni russe, il test ha attirato l’attenzione di molte altre nazioni, che stanno osservando da vicino l’evoluzione del conflitto tra Russia e Ucraina. Paesi come gli Stati Uniti e membri dell’Unione Europea potrebbero considerare il successo del test come un’opportunità per intensificare il loro supporto all’Ucraina, fornendo ulteriori risorse tecnologiche e militari.

Missile balistico Zelensky Ucraina
Un’immagine di un missile balistico simile a quello annunciato da Zelensky. Foto X @Propeertys

Implicazioni per l’Ucraina

La capacità dell’Ucraina di sviluppare un missile balistico autonomamente rappresenta una svolta cruciale per la sua difesa nazionale. Durante il conflitto in corso con la Russia, Kiev ha dovuto affrontare numerose difficoltà nel difendere il proprio territorio, nonostante l’aiuto ricevuto dalla comunità internazionale. Con il successo di questo missile, l’Ucraina potrebbe aumentare notevolmente le sue capacità difensive.

Inoltre, la produzione interna di armi avanzate potrebbe ridurre la dipendenza dell’Ucraina dalle forniture straniere, offrendo al Paese maggiore autonomia strategica. Questa autonomia consentirebbe a Kiev di rispondere più rapidamente e in modo più flessibile alle minacce esterne, rafforzando la sua posizione nei negoziati internazionali.

Gli analisti militari prevedono che, se l’Ucraina continuerà su questa strada, potrebbe diventare una delle potenze militari emergenti della regione. Il successo del test del primo missile balistico ucraino segna una svolta anche per Volodymyr Zelensky, la cui leadership non è più forte come nei primi tempi della guerra. L’Ucraina continua a puntare sull’autosufficienza tecnologica per proteggere il proprio futuro. Il suo presidente continua a cercare di consolidare il consenso intorno alla sua figura, non più intoccabile.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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