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Matteo Renzi a Pesaro: dialogo e strategie politiche alla Festa dell’Unità

Fallito il Terzo Polo, il leader di Iv chiede di poter tornare alleato del Partito Democratico, ma ce l'ha con Conte e i Cinque Stelle

Matteo Renzi è tornato a Pesaro in occasione della Festa dell’Unità. Durante il suo intervento, ha messo in evidenza la necessità di unire le forze del Centrosinistra per affrontare le sfide poste dall’attuale Governo Meloni. Il leader di Iv ed ex segretario del PD ha delineato una strategia che mira a rafforzare la coalizione progressista.

Renzi, che è stato anche presidente del Consiglio (fra il 2014 e il 2016), ha sottolineato l’importanza del cosiddetto “campo largo” fra i progressisti ma ha anche posto dei chiari paletti. “Se lo guida Conte, non ci sto”. Questo messaggio, forte e deciso, mira a differenziare la sua visione politica da quella di Giuseppe Conte, leader del Movimento Cinque Stelle. Al tempo stesso appare come la solita vecchia manfrina all’italiana. Non si riesce ad andare oltre il gioco dei veti incrociati e dei personalismi fra capi e capetti dei partiti.

Matteo Renzi alla Festa dell'Unità di Pesaro: vuole rientrare nella coalizione di Centrosinistra
Foto Ansa/Gianluigi Basilietti

Un ritorno tra i democratici?

Il ritorno di Renzi sul palco della Festa dell’Unità, dopo un periodo di distacco dal Partito Democratico, è tutto sommato piaciuto al pubblico presente in sala. Durante il suo discorso, l’ex segretario del PD ha lanciato un appello per unire le forze contro la destra guidata da Giorgia Meloni. “Farei di tutto per far cadere questo Governo” ha affermato per galvanizzare la platea.

La sua presenza ha alimentato discussioni sulla possibile riunificazione delle forze di Centrosinistra sotto una bandiera comune, anche se le divergenze su leadership e strategie rimangono evidenti. Renzi ha mostrato un’apertura nei confronti della segretaria del PD, Elly Schlein, elogiandola per il suo impegno. E ha chiesto al partito di non replicare gli errori del passato, come quelli commessi con Veltroni. “No al fuoco amico, non fate a Schlein quello che fu fatto a Veltroni”.

La strategia di Renzi

Durante il dibattito, Renzi ha esposto la sua visione per il futuro della coalizione di Centrosinistra, sottolineando la necessità di una “coalizione a traino PD“. Ha ribadito che il Partito Democratico deve essere il fulcro di un’alleanza ampia, capace di attrarre il centro moderato e di confrontarsi efficacemente con la destra. Tuttavia, ha anche avvertito che il PD deve dimostrare leadership e capacità di attrarre consenso, senza cedere alle pressioni di chi vorrebbe guidare la coalizione in modo diverso.

Ma l’analisi di Matteo Renzi ha soprattutto preso di mira con durissime critiche il Movimento Cinque Stelle, senza il quale, per altro, un Centrosinistra forte non ci sarà. Renzi ha definito inaccettabile l’idea di un’alleanza guidata da Giuseppe Conte. Fra i due c’è un astio fortissimo che risale a quando, nel 2021, Italia Viva, su spinta del suo leader, fece cadere il Governo Conte II aprendo la strada all’incarico a Mario Draghi.

La Festa dell’Unita a Pesaro

Pesaro, città storicamente legata al Partito Democratico e guidata dal sindaco Matteo Ricci, è diventata un simbolo della possibile rinascita del Centrosinistra italiano. Ricci, presente alla manifestazione, ha ribadito la necessità di costruire un’alleanza forte e coesa, capace di confrontarsi con l’attuale Governo.

Il dialogo tra i due Mattei, Renzi e Ricci, è stato uno dei momenti più attesi della serata, e ha evidenziato come Pesaro possa giocare un ruolo chiave nelle future dinamiche politiche nazionali. Il leader di Italia Viva ha concluso il suo intervento con un appello all’unità e alla determinazione. “Non possiamo permetterci divisioni, dobbiamo lavorare insieme per il bene del Paese” ha dichiarato, ricevendo un lungo applauso dal pubblico.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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