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Papa Francesco in Asia: un viaggio per promuovere dialogo e pace

Giunto in Indonesia, paese musulmano, il Pontefice visiterà altri 3 Stati nel suo più lungo pellegrinaggio apostolico di sempre

Papa Francesco è atterrato il 3 settembre in Indonesia, prima tappa del suo 45° viaggio apostolico. Un viaggio che lo porterà in 4 Paesi in Asia e Oceania, tra cui Papua Nuova Guinea e Timor Est. Questo pellegrinaggio è il più lungo del pontificato di Francesco e rappresenta un’importante occasione per promuovere il dialogo interreligioso, la sostenibilità ambientale e la pace. In regioni del mondo caratterizzate da diversità culturali e religiose molto profonde ma favorite dal fatto di avere popolazioni giovani e proiettate verso il futuro.

Francesco e il dialogo fra le religioni

Il viaggio di Papa Francesco è destinato a diventare uno dei più significativi della sua carriera pastorale. Non solo per la distanza coperta – oltre 33mila chilometri in 12 giorni – ma anche per i temi cruciali che il pontefice affronterà. Come prima cosa il Papa ha espresso la sua gratitudine per l’accoglienza ricevuta in Indonesia, un Paese a maggioranza musulmana, e ha sottolineato l’importanza del dialogo interreligioso in un mondo sempre più polarizzato.

Papa Francesco Indonesia viaggio Asia
Il Papa al suo arrivo in Indonesia. Foto Ansa/Epa/Adi Weda

Uno degli obiettivi principali di questo viaggio è promuovere la comprensione e la cooperazione tra le diverse religioni. L’Indonesia, con la sua ricca diversità religiosa, rappresenta un luogo ideale per questo scopo. Durante la sua visita, Francesco  incontrerà leader religiosi di varie fedi per discutere temi di comune interesse, come la pace e la giustizia sociale. Questo sforzo si inserisce in una lunga tradizione della Chiesa Cattolica di promuovere il dialogo interreligioso come strumento di pace.

Sostenibilità ambientale

La sostenibilità ambientale è un altro tema centrale del viaggio. Papa Francesco ha da sempre mostrato una forte preoccupazione per il cambiamento climatico e la crisi ecologica, temi che adesso affronterà in vari discorsi. Come si ricorderà, quasi 10 anni fa, nel 2015, il Pontefice pubblicò la Laudato si’, la prima enciclica mai dedicata da un Papa interamente all’ambiente e alla cura della Terra. La “casa comune“, secondo l’espressione di Francesco, di tutti gli uomini.

Adesso il capo della Chiesa cattolica sottolineerà nuovamente la necessità di una conversione ecologica, per una “ecologia integrale“. Che non significa ambientalismo ma molto di più: cambiare radicalmente stile di vita quotidiano per mettere al centro la protezione del creato. Francesco invita e inviterà nel corso del suo viaggio in Asia tutte le nazioni a collaborare per proteggere il nostro pianeta affinché ne godano le generazioni future.

Indonesia Francesco fedeli per la strada
Fedeli in attesa del Papa davanti all’ambasciata Vaticana a Giacarta, Indonesia. Foto Ansa/Epa/Mast Irham

Francesco e la promozione della pace

La promozione della pace è un elemento chiave in ogni viaggio apostolico di Papa Francesco, e questa visita non fa eccezione. Il Papa incontrerà vari capi di Stato e leader comunitari per discutere la necessità di risolvere i conflitti attraverso il dialogo e la negoziazione.

In un mondo segnato da tensioni e divisioni, il messaggio di Francesco è chiaro: solo attraverso la comprensione reciproca e la cooperazione possiamo costruire un futuro di pace e prosperità per tutti. Questo viaggio in Asia e Oceania rappresenta una nuova pietra miliare nel pontificato di Papa Francesco. Attraverso incontri con leader religiosi e politici, e attraverso il suo impegno per la pace, il dialogo e la sostenibilità, il Papa spera di rafforzare i legami tra la Chiesa Cattolica e queste regioni, promuovendo un futuro di speranza e cooperazione.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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