Il tentativo da parte di Kiev di distogliere l’attenzione delle truppe di Mosca dal Donbass e dal Donetsk verso Kursk, è pienamente fallito. L’avanzata ucraina oltre il confine russo infatti, largamente sponsorizzata dai media come la grande rivincita di Zelensky, non solo si è oggi inceppata ma rischia di far crollare l’intero fronte orientale. Consegnando de facto la vittoria a Putin, prima del previsto.
La campagna di Kursk ha dato per 2 settimane, un rinnovato entusiasmo mediatico alle imprese dell’esercito ucraino. L’aver sfondato le linee e aver conquistato km di territorio russo, è stato raccontato infatti come un grande colpo al fianco per Putin. Che sarebbe così stato costretto a spostare le sue truppe dal Donbas per difendere il territorio russo. Ma niente di tutto questo è mai accaduto. Al contrario, mentre l’avanzata ucraina a Kursk si è oggi inceppata, ed è contenuta dai militari di Mosca. L’avanzata russa nella regione del Donbass, rimasta oggi sprovvista di soldati ucraini a causa dell’attacco a Kursk, è senza precedenti. Le trincee ucraine infatti sono vuote e con la presa di Pokrovsk da parte di Mosca c’è chi parla di una vittoria de facto anticipata per Putin. Il presidente Zelensky è dunque in trappola?
Fianco orientale dell’Ucraina scoperto: l’errore fatale di Zelensky a Kursk
La campagna ucraina di Kursk di questo Agosto, si è trasformata dal trionfo mediatico di Zelensky, all’errore fatale che potrebbe consegnare prima del previsto la vittoria a Putin. Se l’obbiettivo della campagna infatti era quello di allentare la morsa russa nel Donbass costringendo Putin a muovere le sue truppe verso Kursk, l’impresa è stata un completo fallimento. Visto che il presidente russo al contrario, a seguito dell’attacco ucraino, non ha che intensificato e concentrato un maggior numero di truppe nel Donbass e nel Donetsk. Che adesso avanzano con una facilità mai vista prima. Laddove la linea difensiva di Kiev è ormai pesantemente indebolita o quasi inesistente proprio a causa del fronte aperto a Kursk. Zelensky infatti per preparare l’attacco avrebbe spostato dalle prime linee del Donbass 8mila veterani e alcune delle migliori unità ucraine. Ma indebolendo il fianco orientale, adesso la città chiave nel Donetsk di Pokrovsk è sotto assedio.
Le immagini satellitari analizzate dal gruppo OSINT finlandese Black Bird mostrano che Mosca si trova a soli 8km dalla città. Che si trova all’intersezione dei collegamenti ferroviari e stradali indispensabili per garantire i rifornimenti e la logistica dell’esercito ucraino che blocca l’avanzata russa nel fronte orientale. In poche parole con la caduta di Pokrovsk la vittoria di Putin sarebbe decretata de facto da li a poche settimane. Il presidente russo avrebbe infatti così raggiunto uno dei suoi obiettivi militari principali, conquistando gli ultimi territori del Donetsk ancora in mano ucraina. La prospettiva di una sconfitta imminente che consentirebbe al Cremlino di proclamare il raggiungimento di uno dei propri obbiettivi strategici, sta sollevando già la rabbia dell’opinione pubblica ucraina e di molti militari ed esponenti politici. Che gettano oggi fango sull’iniziativa militare di Zelensky a Kursk, e sul neo generale Syrsky. Posto dal presidente a discapito dell’amatissimo generale Zalusny.
Putin prepara la vittoria nel Donetsk
In questo clima già infuocato, suscitano ulteriore scalpore le foto recentemente postate su Facebook dalla deputata Mariana Bezhula, membro della Commissione difesa. Che mostrano le trincee ucraine vuote di Novohrodivka, l’ultimo bastione difensivo caduto, da cui sono passate le unità russe arrivate alla periferia di Pokrovsk. Prova inequivocabile dell’errore di calcolo di Zelensky, che si è addentrato in una campagna di Agosto mediaticamente spettacolare, ma nei fatti suicida. L’avanzata ucraina infatti a Kursk si è già inceppata. I militari ucraini, equipaggiati fino ai denti dai Paesi occidentali, sono in una fase di stallo e hanno già perso oltre la metà delle forze (secondo Mosca 8.500 tra militari e mercenari).
Alcune fonti occidentali non solo hanno avvisato che le forze russe hanno già riconquistato 1.5 chilometri di territorio russo vicino a Korenevo e hanno spinto le forze ucraine fuori da Nechayev. Ma secondo i dati registrati dal think tank con sede a Washington, l’Institute for the Study of War, il comando militare russo starebbe riorganizzato il 1° e il 2° corpo d’armata delle Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk per creare due nuovi eserciti interforze. Che saranno strutturalmente e significativamente più grandi delle loro precedenti formazioni. La creazione di questi due eserciti dotati di armi combinate e la ristrutturazione delle forze russe nella zona, potrebbero rappresentare l’anticamera di quella che potrebbe essere l’imminente offensiva finale di Putin.