Il mese di agosto 2024 si è rivelato un periodo particolarmente critico per il mercato italiano delle auto. Si è infatti verificato un calo delle immatricolazioni pari al -13,4% rispetto all’anno precedente. Un così marcato declino è attribuibile alla fine degli incentivi statali e all’incertezza economica globale: elementi che hanno contribuito a frenare le vendite. A subirne maggiormente gli effetti è stato il comparto delle auto elettriche e dei grandi gruppi industriali come Stellantis.

Auto elettriche, un disastro

Uno dei settori più colpiti è stato quello delle auto elettriche, che ha visto una riduzione delle vendite del –40,6% rispetto ad agosto 2023. L’assenza di una strategia di incentivi pianificata ha penalizzato il mercato delle auto a zero emissioni. Un settore che senza il sostegno statale, fatica a mantenere il ritmo di crescita degli anni precedenti perché le macchine a elettricità sono molto costose per chi le acquista. Non solo: c’è anche la mancanza di strutture di ricarica adeguate e la lentezza nell’espansione della rete di rifornimento presso i distributori di carburanti. Perché dunque acquistare un’auto elettrica senza incentivi spendendo di base oltre 20mila euro e poi avere un accesso difficoltoso alle stazioni di ricarica delle batterie?

Foto Ansa/Epa Rungroj Yongrit

Stellantis in difficoltà

Più in generale, per quanto riguarda le auto, il gruppo Fiat-Stellantis, leader del mercato automobilistico italiano, ha registrato una flessione importante nelle vendite. Ovvero un calo del –32,4% nelle immatricolazioni. La fine degli incentivi ha penalizzato modelli chiave come Fiat Panda e Jeep Avenger, che pur rimanendo ai vertici delle classifiche di vendita, hanno subito una contrazione negli acquisti piuttosto significativa rispetto ai mesi precedenti. Stellantis ha inoltre sofferto una riduzione della domanda interna e una forte concorrenza da parte di marchi emergenti, in particolare cinesi, che offrono modelli elettrici a prezzi competitivi.

Resistono le auto a Gpl

Le immatricolazioni di auto a benzina e diesel hanno mantenuto una certa stabilità, nonostante il calo generale. Le vetture a Gpl hanno invece registrato un andamento migliore rispetto ad altre tipologie di alimentazione, con modelli come la Dacia Sandero che ha dominato il segmento. Anche il comparto delle ibride ha mostrato segni di tenuta, con una riduzione più contenuta rispetto alle auto completamente elettriche.

Il presidente di Stellantis John Elkann. Foto Ansa/Ettore Ferrari

Senza incentivi il settore non cresce

Le associazioni di categoria hanno richiesto al Governo Meloni interventi urgenti per rilanciare il mercato, puntando su un piano triennale di incentivi per le auto elettriche e ibride. Al tempo stesso i costruttori vorrebbero che l’esecutivo varasse rapidamente misure volte a potenziare la rete di ricarica per le auto elettriche.

È chiaro che senza un sostegno strutturale da parte dello Stato, il settore rischia di subire ulteriori flessioni nei mesi a venire. In questo modo si vanno a compromettere gli obiettivi di transizione ecologica dell’Italia. Il crollo delle vendite di agosto 2024 rappresenta un campanello d’allarme per l’intero comparto automobilistico italiano, che si trova ad affrontare una sfida cruciale. Ossia innovare e adattarsi alle esigenze di un mercato in rapida evoluzione, puntando sulla sostenibilità e su una strategia di incentivi a lungo termine. È impossibile tuttavia che ciò accada senza una precisa e forte volontà di sostegno a questo comporto economico da parte del Governo.