NewsPrimo piano

Usa, i sondaggi delle elezioni: Harris in recupero negli Stati chiave

Trump in difficoltà su aborto e diritti civili. Le elezioni si giocano all'ultimo voto in Pennsylvania, Arizona, Georgia, Nevada, Michigan e Wisconsin

Kamala Harris guadagna terreno nei sondaggi contro Donald Trump nei 6 Stati chiave per le elezioni del 2024. L’ex presidente è in difficoltà su temi come aborto e diritti civili, mentre Harris punta su una campagna inclusiva e progressista. Negli ultimi mesi, i sondaggi elettorali negli Stati Uniti mostrano un crescente equilibrio tra la vicepresidente Kamala Harris e l’ex presidente tycoon. La sfida per le elezioni presidenziali del 5 novembre 2024 è particolarmente intensa in alcuni stati chiave come Pennsylvania, Arizona e Georgia, noti per essere decisivi nei risultati finali.

Le ultime rilevazioni segnalano una leggera crescita nei consensi per Kamala Harris, con alcuni sondaggi che la vedono avanti di circa 2 punti percentuali rispetto a Trump. Questo vantaggio, seppur minimo, rappresenta un segnale importante per il Partito Democratico, che punta a capitalizzare su una campagna incentrata su temi cruciali come i diritti civili, l’economia e la lotta al cambiamento climatico.

Kamala Harris durante un comizio per le elezioni Usa
Kamala Harris. Foto Ansa/Epa Rebecca Droke

I sondaggi nei 6 Stati in bilico

La competizione è particolarmente serrata nei 6 Stati considerati in bilico: Pennsylvania, Arizona, Georgia, Nevada, Michigan e Wisconsin. Questi Stati hanno oscillato tra i due partiti nelle ultime elezioni, diventando così determinanti per la vittoria finale. Nei sondaggi più recenti, Harris sembra essere in vantaggio in alcuni di queste aree, grazie anche al supporto delle minoranze etniche e delle donne.

Donald Trump, dal canto suo, continua a puntare su un messaggio di ritorno alla “grandezza americana” e critica duramente le politiche di Harris, soprattutto per quanto riguarda la gestione dell’economia e la sicurezza nazionale. Tuttavia, la sua posizione su temi sociali, come il diritto all’aborto, appare meno solida rispetto a quella di Harris, la quale si presenta come una figura moderata e inclusiva.

Aborto ed economia: temi centrali

Uno dei principali temi di dibattito riguarda i diritti civili, in particolare il diritto all’aborto. Kamala Harris ha più volte espresso il suo sostegno incondizionato ai diritti delle donne, promettendo di proteggere la loro libertà di scelta. Trump, invece, ha adottato una posizione più ambigua su questo tema, cercando di bilanciare la base conservatrice con il desiderio di attrarre voti moderati. Questo atteggiamento “flip-flop“, come definito da alcuni media, potrebbe però danneggiare la sua campagna nei prossimi mesi.

Trump sondaggi elezioni presidenziali Usa
Donald Trump (a destra). Foto Ansa/Epa Jim Lo Scalzo

L’economia è un altro argomento centrale. Harris ha proposto un piano ambizioso per rafforzare la classe media, aumentando gli investimenti in infrastrutture e tecnologie verdi. Trump, invece, critica queste politiche come troppo costose e inefficaci, puntando sul ritorno a politiche economiche che, secondo lui, avevano portato grande prosperità durante il suo mandato.

Minoranze, donne e ceti proletari

Harris sta guadagnando consensi soprattutto tra i giovani, le donne e le minoranze etniche. Ossia le categorie demografiche che si sentono più rappresentate dalle sue politiche inclusive. In particolare, la vicepresidente avrebbe ampi consensi tra la popolazione ispanica e afroamericana, segmenti cruciali per assicurarsi la vittoria in Stati come l’Arizona e la Georgia.

Trump, invece, secondo i sondaggi continua a godere di un forte supporto tra gli elettori bianchi delle aree rurali e industriali, soprattutto nel Midwest. Tuttavia, gli ultimi sondaggi indicano che anche tra questi gruppi si sta registrando una certa stanchezza nei confronti dell’ex presidente, dovuta in parte alle sue dichiarazioni controverse e alla sua gestione della pandemia.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

Pulsante per tornare all'inizio