Foggia, dopo l’aggressione a medici e infermieri scatta lo sciopero
Aumentano in varie zone d'Italia le aggressioni ai sanitari all'interno degli ospedali: un problema che non sta trovando soluzione
Dopo l’aggressione shock all’ospedale di Foggia, nella notte fra il 4 e il 5 settembre, tutto il personale sanitario che opera negli ambulatori di famiglia, nei servizi specializzati e nei reparti ospedalieri della provincia, ha annunciato che incrocerà le braccia.
A proporre di scioperare è stata la Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), in segno di solidarietà al personale sanitario che mercoledì sera 4 settembre ha subito una violenta aggressione, all’interno del Policlinico Riuniti da una cinquantina di persone. Si è trattato di amici e parenti di una ragazza di 22 anni di Cerignola (Foggia), morta poco prima durante un intervento chirurgico.
Un video virale sui social
La notizia è emersa grazie anche alla potenza dei social media. In rete e sui social è infatti apparso un video diventato presto virale: mostra medici e infermieri letteralmente barricati in una stanza di chirurgia toracica. Si stavano mettendo disperatamente al riparo dalla furia delle decine di persone accorse al Policlinico Riuniti di Foggia per vendicarsi di quanto accaduto. Stando ai familiari il decesso della 22enne sarebbe un caso di malasanità di cui sarebbero colpevoli medici e infermieri.
Naturalmente questo non può giustificare un’aggressione violentissima che si è svolta a danno dei sanitari all’interno del Policlinico. Ma è quello che purtroppo è accaduto. E che segna l’ennesimo episodio di questo tipo. In varie parti d’Italia, non solo a Foggia, accadono sempre più frequentemente aggressioni ai sanitari incolpati a torto o a ragione di aver commesso errori nelle cure dei pazienti
E sono stati lunghi momenti di terrore per chi aveva cercato di effettuare l’intervento chirurgico sulla giovane paziente di Cerignola. “Abbiamo avuto paura anche di morire” ha commentato uno dei medici aggrediti dopo l’incontro in prefettura con il sottosegretario alla Sanità, Marcello Gemmato (di Fratelli d’Italia).
L’aggressione di mercoledì scorso ai #medici del Policlinico di Foggia, da parte dei familiari di una ragazza deceduta nell’ospedale. Ora i medici della città annunciano uno sciopero. E le associazioni denunciano: episodi in aumento@paguarni #GR1 @FNOMCeO pic.twitter.com/4x0IXVPxHw
— Rai Radio1 (@Radio1Rai) September 8, 2024
Sciopero dei medici a Foggia
Salvatore Onorati, segretario provinciale della Fimmg (Federazione dei medici di medicina generale) di Foggia ha così annunciato “un’ora di interruzione di ogni attività sanitaria in tutti gli ambulatori, i servizi e i reparti“. Un’iniziativa che ha lo scopo “di far capire cosa può succedere se i medici e tutto il personale sanitario dovesse definitivamente stancarsi di questi continui, ripetuti e ignobili atti di violenza“.
Intanto la Procura di Foggia ha aperto due inchieste. Una sull’aggressione ai medici e una sul decesso della ragazza. I familiari parlano di malasanità. Sabato 7 settembre la sorella della ragazza deceduta ha fatto un lungo post su Facebook per spiegare le ragioni della protesta dei familiari. Non ha negato l’aggressione (anche perché non poteva negarla a fronte di un video divenuto virale in Rete per cui tutta Italia ha visto immagini agghiaccianti). Ma l’ha giustificata. A suo dire il personale sanitario dell’ospedale foggiano è responsabile della morte della giovane sotto i ferri durante l’intervento chirurgico.
“La mia famiglia ha fatto la guerra peggio di Gomorra, perché mia sorella è stata uccisa da loro” ha scritto. “La nostra famiglia dovrà scontare un ergastolo a vita per colpa vostra. Visto che state facendo girare tantissime notizie false sembra che siamo pazzi, delle bestie, in questa situazione ci troviamo qui a dare anche spiegazioni. Ma lo facciamo solo perché tutti devono sapere la verità“. Adesso sarà la magistratura, tramite l’apposita inchiesta penale sul decesso della ragazza.