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Addio a Maria Mattarella: era accanto al padre Piersanti quando fu assassinato

Scomparsa a Palermo a seguito di un male incurabile, era Segretario Generale della Presidenza della Regione Sicilia

Palermo piange la figura nobile e discreta di Maria Mattarella, nipote del capo dello Stato e figlia di Piersanti Mattarella, presidente della Regione Sicilia barbaramente assassinato in un agguato di stampo mafioso il 6 gennaio 1980. Maria Mattarella, 62 anni, si è spenta il 9 settembre nella sua abitazione dopo aver combattuto a lungo contro una malattia incurabile, circondata dall’affetto dei suoi figli, Giovanni e Piersanti.

Avvocatessa, Mattarella aveva ricoperto incarichi di prestigio all’interno della Regione Siciliana, e lavorava attualmente come Segretario Generale della Presidenza, dal 2017. Laureata in Giurisprudenza con il massimo dei voti nel 1986, era una figura rispettata all’interno della pubblica amministrazione, apprezzata per le sue competenze e la sua dedizione. Prima di questo incarico, Maria Mattarella aveva ricoperto il ruolo di capo dell’ufficio legislativo della Regione, dove si era distinta per rigore e integrità professionale.

Maria Mattarella nipote del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella
Maria Mattarella (a destra Sergio Mattarella). Foto Ansa

Il padre Piersanti Mattarella

La vita di Maria Mattarella è stata segnata dal terribile evento che sconvolse la sua famiglia quando aveva solo 18 anni. Il 6 gennaio 1980, infatti, la giovane, 18 anni appena, si trovava nell’auto con il padre Piersanti, presidente della Regione Sicilia, quando un sicario della mafia lo uccise davanti ai suoi occhi. Mattarella era alla guida della propria Fiat 132 e stava per recarsi a messa insieme alla moglie Irma Chiazzese, al suo fianco, alla suocera e alla figlia Maria, sedute sul sedile posteriore. Un sicario si avvicinò all’automobile e lo colpì a morte con una pistola calibro 38 attraverso il finestrino. Tra i primi a soccorrerlo ci fu il fratello Sergio, oggi presidente della Repubblica, che lo prese tra le sue bracciaSergio Mattarella, padrino di battesimo della nipote Maria, nel corso degli anni è rimasto una figura di riferimento per la figlia di Piersanti.

Il cordoglio delle istituzioni

La notizia della scomparsa di Maria Mattarella ha colpito il mondo politico e istituzionale ma anche l’opinione pubblica italiana. Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, ha espresso il suo cordoglio a nome del Governo, mentre Ignazio La Russa, presidente del Senato, ha reso omaggio alla memoria di Maria, sottolineando il suo impegno al servizio delle istituzioni. Anche Lorenzo Fontana, presidente della Camera dei Deputati, ha manifestato la propria vicinanza alla famiglia, ricordando il sacrificio del padre Piersanti e il forte legame tra i Mattarella e la lotta alla mafia.

Piersanti Mattarella assassinato nell'auto coon moglie e la figlia Maria
Nella storica fotografia di Letizia Battaglia, la nipote del presidente Sergio Mattarella, Maria, si sporge dai sedili posteriori dell’auto del padre Piersanti appena ucciso da un killer di mafia, mentre l’attuale capo dello Stato sorregge il corpo del fratello. Foto X @NickWhithorn

Una donna coraggiosa

Maria Mattarella, nonostante il dolore e le difficoltà, ha affrontato la malattia con grande dignità e coraggio, secondo quanto si è appreso, continuando a lavorare fino a quando le sue condizioni di salute lo hanno permesso. Rimasta vedova nel 2015 del marito Alessandro Argiroffi, professore di Filosofia del Diritto, la signora Mattarella ha mantenuto un forte senso del dovere e una profonda fede religiosa cattolica, che l’hanno accompagnata fino alla fine.

A nome personale e dell’intera Regione Siciliana esprimo il più profondo cordoglio per la scomparsa del segretario generale della Presidenza della Regione Maria Mattarella” ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. “In questo momento di dolore, desidero rivolgere un pensiero affettuoso ai suoi figli, Giovanni e Piersanti e a tutti i suoi familiari, a cui va il nostro sincero abbraccio“. “L’avvocato Mattarella – ha proseguito il presidente – è stata un esempio straordinario di professionalità, garbo e dedizione al lavoro. Il suo ruolo di segretario generale della Regione è stato caratterizzato da una profonda competenza e da un impegno ineguagliabile“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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