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Rocco Tanica e Ilaria Salis, scontro social sulle occupazioni delle case

Il musicista ironizza e l'attivista tiene botta. I fan dell'uno e dell'altra si scatenano. È il meccanismo del (non) dibattito digitale

Negli ultimi giorni, una vicenda molto discussa ha coinvolto due figure di spicco del panorama italiano: il noto musicista Rocco Tanica e l’europarlamentare Ilaria Salis. La controversia è nata attorno al tema dell’occupazione di case, un argomento che tocca corde sensibili e su cui Tanica ha deciso di intervenire con una serie di commenti sarcastici.

Il dibattito è esploso sui social media. Tanica ha rivolto a Salis alcune domande pungenti sulle occupazioni e sulla solidarietà verso i proprietari delle abitazioni occupate. Questo ha immediatamente scatenato una risposta accesa da parte della Salis e dei suoi sostenitori, molti dei quali hanno trovato il tono del musicista poco rispettoso e inappropriato.

Tanica e Salis scontro sui social media
Foto X @DodoSchisml

Il sarcasmo di Tanica

Tutto è iniziato quando Rocco Tanica ha commentato un post di Ilaria Salis che promuoveva un’iniziativa antifascista, organizzata con la collaborazione del fumettista Zerocalcare. In quell’occasione, il musicista ha chiesto alla Salis se la sua attività di protesta includesse anche una riflessione sulla sorte dei proprietari di case occupate.

Tanica ha sollevato una questione delicata con la sua tipica ironia, chiedendo pubblicamente: “Quando si parla di solidarietà coi proprietari delle case occupate?“. Il suo intervento, tuttavia, non è stato accolto con leggerezza e ha generato un’ondata di critiche. In particolare, molti utenti social hanno accusato Tanica di banalizzare un problema complesso e di attaccare in modo gratuito l’attivista.

La difesa di Ilaria Salis

Di fronte a queste provocazioni, Ilaria Salis – ex detenuta in Ungheria e oggi deputata di Avs al Parlamento europeo – ha mantenuto una posizione ferma. Ha evitato di rispondere direttamente alle battute di Tanica e si è concentrata sull’importanza delle battaglie sociali che promuove. Tuttavia, i suoi sostenitori non hanno esitato a difenderla, accusando il musicista di sfruttare la propria notorietà per screditare chi lotta per i diritti degli sfrattati e degli emarginati.

La controversia ha proseguito a crescere con il coinvolgimento del padre di Ilaria Salis, che ha cercato di mediare nella discussione, ma ha finito per alimentare ulteriori polemiche (era già accaduto ad agosto uno scontro social: fra Roberto Salis e Osho). Infatti, in un video successivo pubblicato su Instagram, Rocco Tanica ha ironizzato anche sulla figura del genitore della Salis, chiedendo se fosse a conoscenza delle difficoltà dei proprietari che si trovano le case occupate.

Rocco Tanica e Ilaria Salis, nel scontro social anche il padre di lei, Roberto.
Roberto Salis, padre di Ilaria. Foto X @fcoin

I social e il caso Tanica-Salis

La vicenda tra Rocco Tanica e Ilaria Salis evidenzia ancora una volta come i social media possano amplificare rapidamente uno scontro e polarizzare l’opinione pubblica. Il dibattito, nato da una semplice battuta, si è rapidamente trasformato in una discussione, spesso troppo accesa e brutalmente offensiva, su temi più profondi, come il diritto alla casa e la legittimità delle occupazioni.

Nonostante i tentativi di moderare i toni, la diatriba tra Tanica e Salis sembra destinata a continuare, con un pubblico sempre più diviso tra chi difende il diritto di ironizzare su qualsiasi argomento e chi, invece, ritiene che su certi temi sia necessaria una maggiore sensibilità. Il dibattito tra Rocco Tanica e Ilaria Salis non è solo una questione di divergenze personali, ma riflette un conflitto più ampio nella società italiana su temi come la casa, l’occupazione e i diritti dei più deboli. Mentre il confronto prosegue, è chiaro che questo episodio ha toccato nervi scoperti e ha dato vita a una discussione che, probabilmente, continuerà a fare notizia ancora per molto tempo. Lo scorso agosto

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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