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Raid ucraini in Russia e a Mosca: la guerra si aggrava

In 2 anni e mezzo neppure un minuto di cessate il fuoco. E ora Kiev ha stabilmente portato il conflitto sul suolo degli invasori

Nel contesto della guerra tra Russia e Ucraina, la capitale russa Mosca ha subito negli ultimi giorni una serie di attacchi aerei da parte delle forze ucraine. Secondo fonti russe, gli attacchi, avvenuti principalmente attraverso l’uso di droni, hanno colpito diversi obiettivi nella regione di Mosca, causando morte e distruzione. Tra le vittime si segnala, tristemente, la morte di un bambino.

Russia, bambini uccisi dagli ucraini

I raid ucraini in Russia sono diventati una costante negli ultimi mesi, ma l’attacco alla regione di Mosca rappresenta un’escalation significativa. Secondo le fonti locali, almeno 71 droni sono stati lanciati verso la capitale russa, di cui molti sono stati abbattuti dalle forze di difesa aerea russe. Tuttavia, alcuni hanno comunque colpito obiettivi civili, causando la morte di almeno un bambino e ferendo gravemente altre persone.

Droni Ucraina contro la Russia
Un palazzo nei pressi della capitale russa colpito da droni ucraini. Foto X @ilpost

La difesa aerea russa ha reagito con una vigorosa risposta, riuscendo ad abbattere la maggior parte dei droni in volo. Ma la gravità dell’attacco, che ha superato le precedenti incursioni, ha scatenato un’ondata di panico tra i residenti della regione, portando molti a chiedere protezioni più efficaci per i civili.

La strategia asimmetrica di Kiev

L’Ucraina – che da due anni e mezzo si sta difendendo dagli invasori russi e ha perso il controllo di un quinto del suo territorio – ha intensificato l’uso di droni per colpire direttamente la Russia. Questa tattica, parte di una strategia di guerra asimmetrica, mira a destabilizzare Mosca, colpendo obiettivi simbolici e logistici. L’uso dei droni offre a Kiev un modo efficace di penetrare le difese russe, riducendo al minimo i rischi per i propri militari. Secondo esperti militari, l’obiettivo ucraino è sia simbolico che strategico: dimostrare la capacità di portare il conflitto direttamente sul suolo russo. Mentre si colpiscono potenziali infrastrutture militari e logistiche vitali per il proseguimento dell’offensiva russa in Ucraina.

Reazioni e risposte della Russia

Mosca ha definito questi attacchi come atti di terrorismo di Stato, promettendo una risposta proporzionata. La retorica del Cremlino si è fatta più dura, con il presidente Vladimir Putin che ha dichiarato di voler punire severamente gli autori di questi atti. La verità è che Putin non aveva previsto che gli ucraini fossero realmente in grado di penetrare massicciamente nel proprio territorio. Il Governo russo ha immediatamente ordinato un rafforzamento delle misure di sicurezza nella capitale Mosca e ha promesso azioni militari più aggressive contro l’Ucraina.

Secondo le ultime informazioni, le forze russe hanno intensificato i bombardamenti su diverse città ucraine del Nord e dell’Ovest come rappresaglia per i raid su Mosca. Le città di Kharkiv e Leopoli sono divenute ancora una volta bersaglio di attacchi aerei. Nuove vittime civili, adulti e bambini, si sono avute fra la popolazione civile, già stremata da una guerra che sembra non finire mai.

L’aumento delle incursioni ucraine sul territorio russo solleva preoccupazioni su una possibile escalation incontrollata del conflitto. Le tensioni tra Mosca e Kiev, già ai massimi livelli, potrebbero sfociare in operazioni ancora più devastanti, con conseguenze imprevedibili per l’intera regione. Anche per questo è urgente un’efficace azione diplomatica per un cessate il fuoco: una cosa che si è verificata persino a Gaza nella guerra fra Israele e Hamas ma non nell’Ucraina invasa dalle truppe di Putin.

Raid ucraini con droni contro Mosca in Russia
Foto X @fattoquotidiano

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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