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Caso Boccia-Sangiuliano, scontro social tra Bruno Vespa e Luca Telese

Il conduttore di 'Porta a Porta' ha accusato 'In Onda' di aver concordato a tavolino l'intervista con l'influencer che ha fatto dimettere il ministro

Il caso Boccia-Sangiuliano continua a far discutere, stavolta generando uno scontro acceso tra due figure di spicco del giornalismo italiano: Bruno Vespa e Luca Telese. Tutto ha avuto inizio con l’intervista rilasciata da Maria Rosaria Boccia al programma In Onda, condotto da Telese e Marianna Aprile, che ha dato il via a una serie di polemiche tra i due giornalisti.

La lite sui social

La tensione tra i due è esplosa su X, quando Vespa ha criticato apertamente l’intervista, insinuando che fosse “concordata” e poco professionale. Telese non ha tardato a replicare, ironizzando sul fatto che Vespa soffrisse per non aver ottenuto l’intervista con Boccia e attaccandolo sulla qualità del suo lavoro giornalistico. “Caro il mio Luca – ha risposto Vespa – l’unica mia sofferenza è non aver intervistato la Boccia”.

Luca Telese risponde alle accuse di Vespa sul caso Boccia
Foto X @Adnkronos

Telese ha proseguito l’attacco con un tweet pungente, paragonando il lavoro di Vespa a un’inchiesta da “Pulitzer” che indagava sugli anni scolastici della Boccia. La stoccata più feroce è arrivata quando Telese ha fatto riferimento alla masseria di proprietà di Vespa, suggerendo che il conduttore fosse abituato a proteggere i ministri sotto la sua ala.

I motivi del dissidio

Il botta e risposta sui social non è casuale, ma rivela una tensione preesistente tra i due giornalisti. Vespa, che vanta una carriera di oltre 60 anni nel mondo del giornalismo, ha reagito duramente alle insinuazioni di Telese, difendendo il proprio operato e sottolineando la sua lunga esperienza nel settore. Tuttavia, le critiche di Telese sembrano rivolte non solo alla gestione del caso Boccia, ma a una più ampia visione del giornalismo e del ruolo dei media nell’affrontare temi controversi.

Il ruolo di Boccia

Al centro di questo dibattito si trova Maria Rosaria Boccia, la cui intervista ha fatto discutere anche per il suo rifiuto di apparire in trasmissioni come Porta a Porta, condotta proprio da Vespa. Il giornalista ha dichiarato di non voler “essere strumentalizzato“, motivo per cui ha evitato di invitare Boccia nel suo programma. Tuttavia, la scelta di Boccia di raccontarsi in altre sedi ha irritato Vespa, che ha percepito la vicenda come una mancanza di trasparenza e professionalità da parte dei colleghi.

Il confronto tra Bruno Vespa e Luca Telese, pur avvenuto sui social, evidenzia un conflitto più profondo sulla gestione dell’informazione e sui rapporti tra giornalismo e potere. La lite, animata da frecciate e battute sarcastiche, sembra destinata a proseguire, con il caso Boccia-Sangiuliano che continua a tenere banco nel dibattito pubblico italiano.

Boccia Sangiuliano il caso politico e di gossip dell'estate
Maria Rosaria Boccia, presunta amante dell’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Foto X @tempoweb

L’intervista annullata a Cartabianca

Com’è noto, del resto, il 10 settembre c’è stato un colpo di scena al noto talk show È Sempre Cartabianca di Bianca Berlinguer su Rete 4. Non è infatti andata in onda l’attesa e annunciata intervista alla la presunta amante-consigliera dell’ex ministro Sangiuliano, Maria Rosaria Boccia. La decisione improvvisa ha lasciato il pubblico e la conduttrice senza parole, dato che Boccia era una delle ospiti più attese della serata. Ma sarebbe stata proprio l’imprenditrice-influencer a tirarsi indietro.

L’ex consigliera (mai nominata) del ministro Gennaro Sangiuliano, al centro di una bufera mediatica per aver di fatto determinato le dimissioni del titolare del Mic, ha dichiarato di non essere fuggita dall’intervista. In una nota, Boccia ha affermato che non c’erano le condizioni adeguate per partecipare. Ma il giallo s’infittisce: non è chiaro ancora cosa sia successo.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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