Tempesta Boris: Romania, Austria e Polonia devastate dalle inondazioni
Morti, feriti e sfollati. Il ciclone è stato uno degli eventi estremi più violenti degli ultimi decenni in Europa orientale
Il ciclone Boris ha scatenato durante lo scorso fine settimana forti piogge e inondazioni su larga scala in Europa centro-orientale causando almeno 8 morti fra Austria e Romania. Migliaia di persone che hanno dovuto abbandonare rapidamente le proprie case per evitare la morte. Questa catastrofe ha devastato in particolare le regioni settentrionali e centrali della Romania dove molte località sono isolate.
Boris, la furia del ciclone
La tempesta Boris, che ha travolto diversi Paesi dell’Europa dell’Est, ha portato piogge torrenziali, alluvioni improvvise e un aumento del livello dei fiumi in Romania, Polonia e Austria. In Romania, numerosi torrenti sono esondati, travolgendo infrastrutture, strade e abitazioni. I villaggi situati lungo i principali corsi d’acqua sono stati particolarmente colpiti, con decine di migliaia di persone evacuate dalle loro case.
Le forze di sicurezza e la protezione civile sono state mobilitate per affrontare la crisi, ma il maltempo ha reso estremamente difficili le operazioni di soccorso. Il Governo ha immediatamente attivato il piano di emergenza nazionale, richiedendo il supporto dei partner europei per far fronte alla portata della calamità. Le strade principali sono state bloccate dall’acqua e dal fango, e diverse aree rurali sono rimaste isolate a causa del crollo di ponti e linee elettriche.
Le conseguenze umane e materiali
Il bilancio delle vittime della tempesta Boris è in costante aggiornamento, con almeno 8 morti confermati nelle ultime ore, la maggior parte dei quali a causa di annegamenti e incidenti legati all’alluvione. Oltre alle perdite umane, le autorità hanno segnalato ingenti danni materiali: case distrutte, campi agricoli sommersi e infrastrutture compromesse. Le operazioni di soccorso continuano, ma il maltempo persistente sta ostacolando gli sforzi dei soccorritori, che stanno cercando di raggiungere le aree più isolate e fornire assistenza immediata.
Le autorità locali hanno disposto l’evacuazione di decine di migliaia di persone nelle zone più a rischio, mentre le squadre di emergenza cercano di contenere i danni e proteggere le dighe e i sistemi di drenaggio, ormai al limite della loro capacità. La priorità attuale è garantire la sicurezza degli sfollati, offrendo riparo temporaneo e provviste, in attesa che le condizioni meteo migliorino.
In Galati, Romania, as of September 14, 2024, the city is experiencing severe flooding due to torrential rains brought by Storm Boris, which has affected central and eastern Europe. Here’s what’s happening:
Hundreds of people have been evacuated from their homes due to the… pic.twitter.com/9Jdlhy4ZTo
— Andrei Meicu (@m3ico) September 14, 2024
La Romania chiede aiuto
La Romania ha chiesto il supporto dell’Unione Europea e dei suoi partner per affrontare questa crisi. Alcuni Paesi vicini hanno già offerto aiuti umanitari e logistici, inviando squadre di soccorso e materiale per fronteggiare l’emergenza. La Comunità europea si è detta pronta a fornire assistenza finanziaria per contribuire alla ricostruzione delle aree devastate una volta che l’emergenza sarà sotto controllo.
Secondo i meteorologi, la situazione potrebbe non migliorare rapidamente. Le previsioni indicano piogge continue per i prossimi giorni, specialmente nelle zone montuose, dove l’acqua accumulata rischia di provocare ulteriori frane e smottamenti. Le autorità locali stanno esortando la popolazione a evitare spostamenti non necessari e a seguire le indicazioni delle squadre di emergenza.
Un evento meteo eccezionale
I meteorologi hanno definito la tempesta Boris come uno degli eventi estremi più violenti degli ultimi decenni per l’Europa orientale. Il cambiamento climatico è sempre più spesso associato all’aumento della frequenza e dell’intensità di eventi meteorologici estremi, e le inondazioni in Romania ne sono l’ultimo esempio. Anche in Italia gli eventi meteo estremi sono in aumento. Le autorità romene stanno ora discutendo l’implementazione di piani a lungo termine per rafforzare le difese contro tali disastri naturali, che in futuro saranno sempre più frequenti.