Le apparizioni di Medjugorje, che hanno avuto inizio nel 1981, rimangono uno dei fenomeni religiosi più discussi all’interno della Chiesa Cattolica.

Situata in Bosnia ed Erzegovina, la piccola città di Medjugorje è diventata un luogo di pellegrinaggio per milioni di fedeli da tutto il mondo, attratti dalle testimonianze di sei veggenti che affermano di aver visto la Vergine Maria. Questo evento straordinario ha suscitato interesse, fervore, ma anche polemiche e scetticismo. Il Vaticano ha adottato una posizione cauta nel corso degli anni, ed è solo negli ultimi tempi che si è espresso più chiaramente sul fenomeno.

Medjugorje @Foto Crediti Ansa – VelvetMag

Le apparizioni di Medjugorje: una breve storia

Le presunte apparizioni di Medjugorje iniziarono il 24 giugno 1981, quando sei giovani locali riferirono di aver visto la Vergine Maria su una collina vicina. Queste apparizioni sarebbero proseguite nel corso degli anni, con messaggi che enfatizzavano la pace, la fede, la conversione e la preghiera. La devozione dei pellegrini e l’interesse mediatico hanno trasformato Medjugorje in un luogo di pellegrinaggio mondiale, attirando fino a due milioni di visitatori ogni anno.

Le autorità ecclesiastiche locali inizialmente accolsero con scetticismo le testimonianze dei veggenti, richiedendo ulteriori indagini. Tuttavia, il numero crescente di persone che riferiva guarigioni spirituali e fisiche ha mantenuto alta l’attenzione sul fenomeno. La Chiesa ha sempre adottato un approccio prudente quando si tratta di apparizioni, mantenendo un delicato equilibrio tra rispetto per la fede dei fedeli e necessità di discernimento teologico.

Il verdetto del Vaticano

Dopo decenni di attese e indagini, la Santa Sede si è espressa ufficialmente su Medjugorje. Nel 2010, Papa Benedetto XVI istituì una commissione per investigare sul fenomeno, guidata dal Cardinale Camillo Ruini. I risultati di questa commissione, presentati nel 2014, suggerivano una distinzione tra le prime apparizioni avvenute nel 1981, considerate più autentiche, e le apparizioni successive, che sono state accolte con maggiore cautela.

Nel 2019, Papa Francesco ha autorizzato ufficialmente i pellegrinaggi a Medjugorje, ma senza esprimere un verdetto finale sulla natura soprannaturale delle apparizioni. Questa decisione ha rappresentato un passo importante per i fedeli, che da tempo aspettavano una parola definitiva dalla Chiesa. Tuttavia, il Pontefice ha sottolineato la necessità di evitare “una sorta di turismo spirituale“, incoraggiando i fedeli a concentrarsi sulla preghiera e la conversione personale.

Fedeli a Medjugorje @Foto Crediti Ansa – VelvetMag

Implicazioni per i fedeli

Il verdetto del Vaticano su Medjugorje ha un profondo significato per milioni di cattolici nel mondo. Autorizzando i pellegrinaggi, la Chiesa ha riconosciuto il valore spirituale di questo luogo, che ha favorito la conversione e il rinnovamento della fede in molte persone. Tuttavia, la prudenza riguardo alla natura soprannaturale delle apparizioni successive al 1981 dimostra l’attenzione della Chiesa nell’evitare fenomeni che possano allontanarsi dalla dottrina ufficiale.

Il messaggio che emerge da Medjugorje è incentrato su temi tradizionali della fede cattolica: la pace, la conversione e la preghiera. Per molti fedeli, questi valori sono stati fonte di ispirazione e hanno contribuito a un profondo rinnovamento spirituale. Il discernimento su Medjugorje è ancora in corso, ma l’importanza pastorale del luogo sembra ormai riconosciuta.

Il futuro di Medjugorje

Dopo anni di attesa, sta per arrivare il pronunciamento del Vaticano sulle apparizioni di Medjugorje. Il verdetto definitivo sarà reso noto infatti in una conferenza stampa giovedì 19 settembre alle 11.30. Ad oggi per la Santa Sede si parla di “esperienza spirituale di Medjugorje” e non di “apparizioni” o “visioni“, e neanche di “fenomeni soprannaturali“. A risolvere la questione interverranno, come riporta anche Ansa, il Cardinale Víctor Manuel Fernandez, teologo di fiducia di Papa Francesco e prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, Mons. Armando Matteo, segretario per la Sezione dottrinale del medesimo Dicastero e Andrea Tornielli, direttore editoriale del Dicastero per la Comunicazione.