Uglies: il nuovo film distopico di Netflix che riflette sull’ossessione per la bellezza
Il nuovo titolo targato Netflix è disponibile sulla piattaforma a partire dal 13 settembre
Il mondo del cinema continua a proporre riflessioni sulla società attraverso la lente della distopia, e Uglies segue questa tradizione. Tratto dal romanzo bestseller di Scott Westerfeld, pubblicato nel 2005, il film è ambientato in un futuro in cui il concetto di bellezza è regolato da rigide norme imposte da un governo totalitario.
Protagonista di Uglies è Joey King, nei panni di Tally Youngblood, una giovane che si trova a dover affrontare un bivio: accettare di conformarsi agli standard di bellezza della sua società, ottenendo una chirurgia plastica obbligatoria al compimento del sedicesimo anno, o ribellarsi e affrontare le conseguenze di vivere come un’emarginata.
Un futuro distopico dominato dalla bellezza
Uglies è ambientato in un futuro in cui l’uniformità estetica è imposta come mezzo per garantire la pace sociale. Alla base della storia vi è una rigida distinzione tra i Pretties (i belli) e gli Uglies (i brutti). La chirurgia plastica funge da strumento di controllo per una società ossessionata dalla perfezione. I giovani si sottopongono a una trasformazione radicale appena raggiungono i sedici anni, per conformarsi agli standard stabiliti dal regime.
La trama segue Tally, che inizialmente desidera sottoporsi all’intervento per diventare finalmente “bella” e vivere nella società privilegiata dei Pretties. Tuttavia, il suo incontro con Shay, una ragazza che rifiuta il cambiamento, la spinge a interrogarsi sui reali costi di questa trasformazione. Ciò la porta, inoltre, a scoprire una realtà ben diversa da quella che le era stata raccontata.
Joey King in un ruolo complesso
Joey King, già nota per le sue interpretazioni in film come The Kissing Booth e The Act, torna a collaborare con Netflix in un ruolo che rappresenta una sfida personale e artistica. Tally è un personaggio complesso, diviso tra il desiderio di conformarsi e la crescente consapevolezza delle ingiustizie che permeano la sua società.
La performance di King ha ottenuto recensioni contrastanti. Alcuni critici lodano la sua capacità di dare vita alle insicurezze e alla crescita del personaggio, mentre altri ritengono che il film non riesca a sfruttare appieno il suo potenziale. Tuttavia, la sua presenza scenica è uno dei punti di forza della pellicola.
Temi universali e riflessioni attuali
Nonostante l’ambientazione futuristica, Uglies affronta temi che risuonano profondamente nel presente, in particolare l’ossessione della società moderna per l’apparenza e la bellezza fisica. Il film invita il pubblico a riflettere su come la pressione sociale a conformarsi agli standard estetici possa avere effetti devastanti sulla nostra identità e sul nostro benessere psicologico.
Attraverso la rappresentazione di un mondo dove la bellezza è imposta, Uglies esplora anche la perdita dell’individualità e la necessità di ribellarsi contro un sistema che considera la diversità come una minaccia. Il film, pur rivolgendosi principalmente a un pubblico young adult, offre spunti di riflessione validi per spettatori di tutte le età.
Un adattamento controverso
Le reazioni della critica al film sono state contrastanti. Se da una parte Uglies è stato apprezzato per il suo messaggio e per il lavoro visivo di McG, con scenografie e costumi che catturano l’essenza di un mondo distorto dalla perfezione, dall’altra, alcuni hanno criticato la narrazione per la sua superficialità e per la mancanza di profondità nello sviluppo dei personaggi secondari.
In particolare, alcune recensioni hanno evidenziato come la trama sembri diluire i temi complessi del romanzo originale, rendendo difficile per lo spettatore connettersi con il mondo distopico in cui la storia è ambientata. Al tempo stesso, l’approccio visivo è stato lodato per la sua capacità di rappresentare visivamente il divario tra la società dei Pretties e quella degli Uglies.
Conclusione: Uglies rappresenta una nuova proposta nel panorama cinematografico distopico, portando sullo schermo una riflessione sull’ossessione della nostra società per la bellezza. Nonostante le sue limitazioni narrative, il film riesce a far emergere un messaggio importante, sottolineando la necessità di accettare la propria unicità e resistere alle pressioni esterne per conformarsi.