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Azione addio: Gelmini e Carfagna lasciano il partito di Calenda

Lo ha già fatto Enrico Costa, passato direttamente a Forza Italia. E lo ha fatto anche Giusy Versace

Dopo l’addio di Enrico Costa, anche Mariastella Gelmini, Mara Carfagna e Giusy Versace lasciano Azione: il partito di Carlo Calenda rischia l’implosione come Italia viva. E per un Marattin che ha mollato Renzi e compagnia, l’ex Terzo Polo atomizzato assiste ora alla frantumazione dei calendiani. Quattro addii di peso in 48 ore. Un colpo durissimo. La causa del divorzio da Azione? L’avvicinamento del partito al campo largo di Centrosinistra, con le alleanze stipulate in occasione delle imminenti regionali in Liguria, Emilia-Romagna e Umbria.

Erano settimane, in realtà, che aleggiavano forti malumori nel partito. Il 17 settembre è giunta la conferma: Mariastella Gelmini lascia Azione perché non vuole ‘virare’ a sinistra. Dopo che questa forza politica aveva puntato tutto su un Terzo Polo centrista e liberale finito triturato nelle sue lotte intestine in seguito ai deludenti risultati delle politiche del 25 settembre 2022 (8% assieme a Italia Viva).

Mara Carfagna e Mariastella Gelmini lasciano Azione
Mariastella Gelmini (S) e Mara Carfagna. Foto Ansa/Fabio Frustaci

Gelmini e il ‘no’ al campo largo

A ufficializzare il distacco dai calendiani è stata la stessa Gelmini con una nota, a pochi giorni da un’altra importante defezione, quella di Enrico Costa passato direttamente a Forza Italia. “Il mio percorso in Azione si conclude oggi” ha annunciato l’ex ministra che ha spiegato: “Ho avuto con Calenda un confronto sereno e leale e per quanto mi riguarda la stima e la gratitudine nei suoi confronti restano immutati“.

Ma “le scelte politiche del movimento a cui ho aderito con entusiasmo due anni fa vanno in una direzione che non posso condividere perché significativamente diversa da quella originaria“. All’ex ministra non è andata giù la scelta di un’alleanza di Azione con M5S e Avs in vista delle prossime regionali (che si terranno in Liguria ma anche in Emilia Romagna e in Umbria). Consultazioni nell’ambito delle quali il Centrosinistra punta sul ‘campo largoPD-M5S. Per ora la senatrice si iscriverà al Gruppo Misto di palazzo Madama, un refugium peccatorum per chiunque, poi si vedrà.

Giusy Versace lasci Azione di Carlo Calenda
Foto X @ultimora_pol

Da Azione a Noi Moderati

Ma i rumors assicurano l’ex portavoce di Azione approderà a ’Noi Moderati’, la formazione politica di Centrodestra che sostiene il Governo Meloni ed è guidata da Maurizio Lupi. Si tratta di sopravvivere politicamente, del resto. E i piccoli gruppi, così come i piccoli partiti (Noi moderati vanta percentuali irrisorie di consenso) vivono anche di questo: di transfughi politici in cerca di galleggiamento.

L’addio di Carfagna

Nella serata del 17 settembre anche Mara Carfagna ha lasciato Azione. Lo riporta una nota del partito: “Prendiamo atto con rammarico della decisione di Mariastella Gelmini, Giusy Versace e Mara Carfagna di lasciare un partito che le ha accolte e valorizzate in un momento particolarmente critico del loro percorso politico“. Anche Carfagna ha alle sue spalle una lunga militanza in Forza Italia, come Gelmini, prima del passaggio nel 2022 in Azione.

Poco prima aveva annunciato il suo addio un’altra ex forzista, la senatrice Giusy Versace. Anche lei contraria alla prospettiva del campo largo. “Già prima dell’estate avevo manifestato a Carlo Calenda il mio disagio, nonché il mio disappunto rispetto all’ipotesi di aderire a un campo largo anche in Liguria. Al contempo, però, devo prendere atto che le scelte politiche, benché legittime, portano il partito in una direzione che non è quella che auspicavo” ha dichiarato.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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