La storia delle apparizioni di Međugorje e la posizione del Vaticano
La storia di un evento che ha da sempre smosso la Chiesa Cattolica
Le apparizioni di Međugorje hanno avuto inizio il 24 giugno 1981, quando sei giovani riportarono di aver visto la Vergine Maria su una collina vicina, nota come Podbrdo.
Secondo i veggenti, la Madonna si sarebbe presentata come “Regina della Pace“, con un messaggio volto alla conversione e alla riconciliazione. Da quel giorno, queste apparizioni sarebbero continuate per anni, trasformando Međugorje in una delle più grandi mete di pellegrinaggio al mondo, attirando fino a due milioni di persone all’anno.
Il giudizio della Chiesa
Sin dall’inizio, le autorità ecclesiastiche hanno accolto il fenomeno con prudenza. Nel 1984, la diocesi di Mostar, nella cui giurisdizione rientra Međugorje, emise un giudizio negativo, seguito nel 1991 dalla Dichiarazione di Zara dei vescovi della Jugoslavia, che concludeva che non era possibile affermare la natura soprannaturale delle apparizioni, ma che non fosse neanche possibile, alla luce dei fatti, chiudere nettamente ogni tipo di ricerca e approfondimento sulla questione. La Chiesa non ha mai chiuso completamente la porta, mantenendo una posizione aperta a ulteriori indagini.
Nel 2010, papa Benedetto XVI istituì una Commissione Internazionale presieduta dal cardinale Camillo Ruini per esaminare il fenomeno. Il lavoro della commissione, concluso nel 2014, propose di distinguere tra le prime sette apparizioni, considerate più credibili, e quelle successive, trattate con maggiore cautela.
La posizione del Vaticano
Nel 2017, Papa Francesco ha riconosciuto il forte impatto pastorale di Međugorje, autorizzando ufficialmente i pellegrinaggi verso il Santuario. Questo permesso, però, non va interpretato come una conferma della natura soprannaturale delle apparizioni. Il Papa ha sottolineato che i frutti spirituali derivanti dal luogo, come le numerose conversioni, sono evidenti, ma ha ribadito che le apparizioni sono ancora oggetto di indagine.
Nel 2019, il Vaticano ha nominato un visitatore apostolico permanente, inizialmente Mons. Henryk Hoser, per monitorare e coordinare le attività pastorali a Međugorje. Questa decisione ha evidenziato ulteriormente l’importanza di sostenere la fede dei pellegrini, senza tuttavia riconoscere ufficialmente il fenomeno come soprannaturale.
Impatto sui fedeli e futuro di Međugorje
Il Vaticano continua a mantenere una posizione di cautela rispetto alle apparizioni. Sebbene milioni di pellegrini trovino in Međugorje un luogo di pace e guarigione spirituale, la Chiesa sottolinea che le apparizioni successive al 1981 richiedono ancora un attento discernimento. Questo approccio riflette la tradizionale prudenza della Chiesa riguardo ai fenomeni mistici e soprannaturali, bilanciando la cura pastorale dei fedeli con la necessità di evitare eccessi o devianze dottrinali.
In attesa di un verdetto definitivo, la Chiesa ha comunque riconosciuto il valore spirituale del luogo, incoraggiando i fedeli a concentrarsi sulla preghiera e sulla conversione personale. Rimane da vedere se la Santa Sede pronuncerà un giudizio conclusivo sulle apparizioni, ma intanto il flusso di pellegrini non accenna a diminuire, testimoniando la forza di questo fenomeno.
Intanto, come fa sapere anche il sito Vatican News, l’esperienza spirituale di Medjugorje sarà al centro dalla Conferenza Stampa di giovedì 19 settembre, in diretta, alle 11.30 in Sala Stampa vaticana, nella quale interverranno il Cardinale prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede Víctor Manuel Fernández, il segretario per la Sezione Dottrinale dello stesso Dicastero monsignor Armando Matteo e il direttore editoriale del Dicastero per la Comunicazione Andrea Tornielli.