Presso i Musei Civici di Pesaro arriva la mostra dal titolo Capitale del disegno: Raffaello, Barocci, Cantarini, Lazzarini dalla Biblioteca Oliveriana per Pesaro 2024.
La mostra ai Musei Civici di Pesaro presenta circa 40 opere grafiche conservate nella Biblioteca Oliveriana di Pesaro, prodotte dalle abili mani di Raffaello, Federico Barocci, Simone Cantarini e Giovanni Andrea Lazzarini. In questa esposizione i disegni entrano in dialogo con la collezione permanente dei musei, offrendo così un percorso espositivo che permettere di vivere un’esperienza cognitiva, emotiva e sensibile. A permettere la ricostruzione di parte del prezioso nucleo raffaellesco della Collezione Viti Antaldi i sistemi multimediali. Operazione che consente di ‘riportare a casa’ i disegni che oggi si trovano conservati all’Ashmolean Museum di Oxford.
La mostra ai Musei Civici
Ad assumere un significato rilevante nella mostra presentata a Pesaro è, senza dubbio, il disegno. Che in questo contesto deve essere inteso come segno di comunicazione e trasmissione del sapere e delle idee. Pesaro Capitale italiana della cultura 2024 è l’occasione per mettere in scena circa 40 opere grafiche conservate nella Biblioteca Oliveriana di Pesaro, uno dei centri nevralgici della cultura di questa città, custode di un inestimabile patrimonio storico. La mostra in questione è allestita dal 22 settembre al 17 novembre 2024 nelle sale che ospitano la collezione permanente dei Musei Civici di Pesaro.
L’esposizione è a cura di Anna Cerboni Baiardi con Anna Maria Ambrosini Massari. “La mostra mette in luce una delle più significative realtà storico artistiche della città di Pesaro: la collezione di disegni Viti Antaldi conservata nella Biblioteca Oliveriana di Pesaro. Nota nei secoli passati per il gran numero di autografi di Raffaello, oggi vanto delle più prestigiose raccolte del mondo – spiega la curatrice Anna Cerboni Baiardi – I disegni scelti per l’occasione tracciano un ideale percorso da Raffaello a Lazzarini, passando attraverso Federico Barocci, i suoi allievi e Simone Cantarini. Per ognuno di questi l’attività grafica ha rivestito un ruolo fondamentale”.
Prosegue ancora la curatrice: “I disegni permettono al visitatore di entrare nella dimensione più creativa dell’elaborazione artistica, di ammirare il valore sintetico di una linea o la morbidezza di un segno sfumato, di godere di un’immagine funzionale a un progetto o semplicemente di un esercizio di stile fine a se stesso. In diversi casi i fogli dialogano con alcuni dipinti selezionati, normalmente compresi nel percorso museale, ma anche con opere inedite o poco note offerte per l’occasione da collezionisti pubblici e privati che arricchiscono la conoscenza e la ricerca”.
Il valore del disegno
I disegni esposti appartengono alla collezione Viti Antaldi. Quest’ultimi tracciano un ideale percorso con alcuni dei principali artisti che si sono avvicendati in questo territorio tra il XVI e il XVIII secolo. Tra gli artisti su cui è posto l’accento Federico Barocci (1533-1612), attivo per il Duca Francesco Maria II della Rovere insieme ai suoi valenti seguaci. Con Barocci, guadagnano un meritato posto nella mostra anche Simone Cantarini (1612-1648), genio inquieto e innovativo, e Giovanni Andrea Lazzarini (1710-1801), protagonista del Settecento nella sua città natale e nelle Marche. Questi artisti si sono trovati a riflettere, in tempi e modi diversi, sull’opera del grande Raffaello (1483-1520). L’artista che, nato a Urbino e infine chiamato da Papa Giulio II a Roma, ha dato vita a opere ritenute così perfette da diventare modelli inesauribili per le generazioni future.
“La mostra a Palazzo Mosca è un evento ‘perfetto’ per il calendario di Pesaro 2024 da diversi punti di vista. I disegni che convivono accanto ai tesori permanenti dei Musei Civici provengono dalla Biblioteca Oliveriana, mettendo così in stretta comunicazione due dei luoghi simbolo della cultura cittadina. – afferma Daniele Vimini vicesindaco e assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Pesaro – L’esposizione ci consente di ‘allungare’ la stagione estiva verso un autunno che – anno dopo anno – si conferma periodo piacevolissimo per vivere la nostra città nella ‘natura‘ del mare e nella ricchezza del suo patrimonio artistico. Un grazie speciale, dunque, alle curatrici Anna Cerboni Baiardi e Anna Maria Ambrosini Massari che hanno messo a punto questo progetto prezioso”.
Pesaro, Capitale della Cultura 2024
La mostra è promossa da Comune di Pesaro e Fondazione Pescheria – Centro arti visive nell’ambito degli eventi di Pesaro Capitale italiana della Cultura 2024. Con il contributo della Regione Marche e in collaborazione con Ente Olivieri – Biblioteca e Musei Oliveriani e Pesaro Musei, in partenariato con l’Accademia Raffaello di Urbino. L’organizzazione è di Maggioli Cultura e Turismo.
Come riporta un comunicato stampa ufficiale, il Sindaco di Pesaro, Andrea Biancani spiega: “Pesaro diventa anche ‘Capitale del disegno’ con le splendide collezioni Viti Antaldi. Che documentano il passaggio di tanti artisti che, nei secoli, si sono affacciati e interfacciati con la nostra realtà territoriale. Una mostra che ci omaggerà di un viaggio nel tempo, tra cultura e bellezza, mettendo in luce una delle più significative realtà artistiche presenti nella nostra città”.
Raffaello: punta di diamante della mostra
Esaltando il valore del disegno, a partire da Raffaello ma proseguendo poi per i suoi allievi e successori, Fabrizio Battistelli, presidente Ente Olivieri-Biblioteca e Musei Oliveriani e la direttrice Brunella Paolini, desiderano sottolineare: “Raffaello, che eccelle nell’arte pittorica in quanto tale, porta nel tratto grafico immediato e creativo un segno di cui resterà traccia nell’opera di allievi e seguaci, anche a Urbino e a Pesaro, oltre che un’ispirazione per innumerevoli artisti nel mondo.
“È ambivalente la sorte dei disegni – spiegano ancora dall’Ente Olivieri-Biblioteca e Musei Oliveriani – Le loro proporzioni, la loro materia, la stessa apparente volatilità ne fanno un oggetto particolarmente vulnerabile alla dispersione. Questo è ciò che è accaduto alla superba collezione impostata dal collaboratore di Raffaello, Timoteo Viti, passata poi alla famiglia Antaldi e prodigiosamente (sia pure parzialmente) pervenuta alla Biblioteca Oliveriana. Conservare di questi tesori, e nello stesso tempo valorizzarli attraverso la condivisione con il pubblico, è la vocazione di un’istituzione come l’Oliveriana”.
“La mostra – conclude Luigi Bravi, presidente Accademia Raffaello di Urbino – rientra pienamente nella sfera di interessi e nella programmazione culturale dell’Accademia Raffaello di Urbino. Il tema della grafica, infatti, è da sempre un argomento che determina le scelte artistiche ed espositive nella Casa di Raffaello. Fa molto piacere quindi che la nostra Istituzione sia stata coinvolta, per la sua portata scientifica e culturale, nella mostra dedicata alla ‘Capitale del disegno’ avendo come sua punta di diamante il celebre disegno dell’Urbinate”.