Ucraina attacca siti russi in Siria: come la guerra sta degenerando
L'Ucraina sta portando avanti da tempo attacchi a siti russi in Siria e in Africa. Una guerra a tutto campo.
La guerra tra Russia e Ucraina ha rappresentato si dagli inizi uno scontro che andava ben aldilà dei confini delle due forze interessate, coinvolgendo “indirettamente” anche altre superpotenze. Ma adesso ciò che allarma la comunità internazionale è che gli attacchi si starebbero spostando anche in altri Stati come la Siria.
L’intelligence militare di Kiev, o meglio le forze speciali del gruppo Khimik della Direzione principale dell‘intelligence ucraina (HUR), hanno attaccato una base militare russa dislocata sul territorio siriano. Il raid risalirebbe alla mattinata di domenica 15 settembre ed è avvenuto nella periferia sud-orientale di Aleppo. Come confermano alcuni video diffusi dai media ucraini. Il sito rappresentava un importante luogo di rifornimento di esplosivi per i russi e per i test di ordigni. L’attacco in un territorio tanto delicato come quello siriano, con equilibri molto precari, getta una serie di preoccupazioni ed incognite. E’ ormai una guerra che si gioca a tutto campo e in più paesi, e che rischia di scoppiarci in mano.
I numerosi attacchi ai siti russi in Sira portati avanti dall’Ucraina
L’Ucraina negli ultimi mesi starebbe portando avanti svariati attacchi all’esercito del Cremlino in territori non russi. L’ultimo sarebbe avvenuto questo 15 Settembre. La notizia è stata riportata dal Kyiv Post, che ha citato fonti dell’HUR e condiviso alcuni filmati del raid. Il sito preso di mira, veniva utilizzato dal Cremlino per fabbricare e testare droni da attacco, nonché per produrre ordigni esplosivi. Secondo fonti dei servizi speciali però sentite dalla stessa testata, il gruppo Khimik avrebbe effettuato altri attacchi contro l’esercito russo in Siria, alla fine di luglio 2024. Dove l’obiettivo dell’attacco sarebbe stato l’equipaggiamento militare russo presso l’aeroporto di Kuweires. Ma anche all’inizio di Giugno, forze speciali ucraine avrebbero attaccato posti di blocco, roccaforti, pattuglie a piedi e colonne di equipaggiamento militare nemico, sulle alture del Golan.
Nell’autunno dell’anno scorso, Mosca ha trasferito alcune truppe ed equipaggiamenti dalla Siria all’Ucraina. Ciò ha senz’altro reso le sue forze in Siria più vulnerabili agli attacchi nella regione. Ma non è questo il punto. Il punto è che i numerosi attacchi ucraini in Siria non solo coinvolgono un’altro Stato sovrano in un conflitto. Ma creano i pezzi di un puzzle che piano piano prendono forma e non possono che destare preoccupazione al livello globale. Per il contesto della Sira in questo momento ed il suo ruolo nella guerra a Gaza, dove Aleppo fa da sponda logistica alle armi verso Hezbollah.
Una guerra a tutto campo: Kiev e il ruolo anti-Wagner in Africa
I precisissimi attacchi ucraini in territori come quello siriano non fanno che rivelarci la stretta collaborazione oggi tra gli apparati di intelligence israeliani e americani con quelli ucraini. E’ fin troppo evidente infatti che per queste azioni di sabotaggio contro le forze russe in Siria, l’Ucraina abbia potuto contare sulla collaborazione di apparati stranieri. Questa collaborazione è infatti, come sostenuto da tempo dal New York Times, in corso da almeno due anni. Quando una fonte aveva confermato alla testata americana che Israele aveva fornito informazioni di intelligence sui droni iraniani venduti alla Russia. E il presidente ucraino Zelensky non a caso in passato aveva parlato di “inizio di una cooperazione con lo Stato di Israele” nonostante la posizione di formale neutralità adottata da Tel Aviv sul conflitto in corso.
Gli attacchi degli ucraini fuori dal perimetro di guerra però non finiscono in Siria. Azioni contro obiettivi russi sono denunciate anche in Mali e in Sudan. Dichiarazioni di importanti esponenti dell’intelligence militare di Kiev infatti, hanno rivelato l’esistenza di una vera e propria campagna militare per l’eliminazione del gruppo Wagner nel continente africano. Che trova conferma anche nelle recenti accuse e reazioni diplomatiche di diversi Paesi africani nei confronti di Kiev. Il 4 Agosto infatti il Mali ha interrotto le relazioni diplomatiche con l’Ucraina, ed ha aperto un indagine su “atti di terrorismo e finanziamento al terrorismo”. Mentre il 7 Agosto è stata la volta del Niger. Poco dopo la stessa Alleanza del Sahel– Mali, Niger, Burkina Faso- ha accusato Polonia e Ucraina di addestrare terroristi. Appare chiaro quanto il conflitto di giorno in giorno si stia allargando e stia degenerando con pesantissime conseguenze sulla stabilità globale.