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Assegno Unico 2024: in arrivo aumenti a ottobre

Saranno in primo luogo le famiglie numerose e le coppie con figli disabili a beneficiare delle maggiorazioni del Governo

A partire da ottobre 2024, molte famiglie italiane potranno contare su un Assegno Unico più sostanzioso, grazie alle nuove maggiorazioni che il Governo introdurrà. Questo sostegno economico, rivolto ai nuclei familiari con figli a carico, subirà un incremento per diverse categorie di beneficiari, tra cui famiglie numerose, nuclei con figli disabili e soggetti con redditi ISEE particolarmente bassi. Le modifiche rappresentano una risposta concreta per alleviare il crescente peso economico sulle famiglie, colpite dall’inflazione e dalle difficoltà economiche generali.

Gli aumenti per quali famiglie?

Gli aumenti dell’Assegno Unico interesseranno in modo particolare le famiglie con più figli. Questi nuclei, già destinatari di maggiorazioni a partire dal secondo figlio, vedranno ulteriori incrementi che andranno a ridurre il divario economico rispetto alle famiglie con meno figli. La decisione di aumentare gli importi è stata giustificata dalla necessità di supportare in modo maggiore le famiglie numerose, spesso gravate da costi elevati per l’educazione e la cura dei bambini.

Assegno unico famiglie italiane
Foto X @positanonews

Un altro gruppo di beneficiari che vedrà aumenti è rappresentato dalle famiglie con figli disabili. Il Governo ha introdotto nuove maggiorazioni per questi nuclei, con l’obiettivo di riconoscere le esigenze specifiche e maggiori costi legati alla gestione di bambini con disabilità. Le famiglie che rientrano in questa categoria potranno dunque contare su un assegno incrementato, variabile in base alla gravità della disabilità del figlio a carico.

Assegno Unico, cambiano gli importi

Gli importi dell’Assegno Unico variano in funzione del reddito ISEE della famiglia e del numero di figli a carico. Le famiglie con un ISEE inferiore a 15.000 euro, ad esempio, riceveranno un importo massimo mensile per figlio, che salirà fino a circa 200 euro. Man mano che il reddito ISEE aumenta, l’importo dell’assegno si riduce, fino a scendere a circa 50 euro mensili per le famiglie con redditi più elevati.

La rivalutazione annuale legata all’inflazione ha permesso un adeguamento degli importi, garantendo così un assegno che mantenga il suo potere d’acquisto nonostante l’aumento dei prezzi. Questo meccanismo di rivalutazione è previsto per far fronte all’aumento del costo della vita, che ha messo a dura prova il bilancio di molte famiglie italiane.

Assegno unico famiglie italiane
Foto X @il_piccolo

Figli disabili e nuclei numerosi

Per le famiglie con figli disabili, la maggiorazione si differenzia a seconda della gravità della disabilità. La somma aggiuntiva, che si somma all’importo base dell’assegno, varia dai 50 ai 100 euro mensili per figlio. Questo intervento mira a garantire un maggiore sostegno economico per affrontare i costi spesso più elevati che queste famiglie devono sostenere, come spese mediche o assistenziali.

Anche le famiglie con più di due figli vedranno un aumento nell’importo mensile. Il Governo ha infatti deciso di introdurre una maggiorazione forfettaria che cresce con l’aumentare del numero di figli. Questo aiuto extra si applica dal terzo figlio in poi, per incentivare la natalità e supportare le famiglie numerose, tradizionalmente più vulnerabili sotto il profilo economico.

Come fare domanda

Le famiglie non devono presentare nuove domande per accedere agli aumenti: sarà l’INPS a erogarli in automatico a partire dalle mensilità di ottobre 2024. Tuttavia è importante che i nuclei che beneficiano dell’assegno abbiano presentato il proprio ISEE aggiornato per l’anno in corso, poiché gli importi vengono calcolati proprio sulla base di questa dichiarazione. Chi non ha ancora aggiornato l’ISEE rischia di vedersi erogati importi minori rispetto a quelli dovuti.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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