Nel 2025, l’Italia vedrà una riforma fiscale che avrà un impatto significativo sulla struttura dell’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche).

Il governo guidato da Giorgia Meloni ha messo in cantiere modifiche sostanziali, volte a semplificare il sistema e alleggerire il carico fiscale per le classi di reddito medio-basse. Le nuove aliquote IRPEF e scaglioni di reddito sono stati annunciati come parte integrante della Legge di Bilancio per il 2025, la cui approvazione è prevista entro la fine del 2024.

IRPEF 2025, foto Ansa – VelvetMag

Le nuove aliquote IRPEF

Attualmente, il sistema IRPEF prevede quattro aliquote, applicate a diversi scaglioni di reddito. Tuttavia, con la riforma prevista per il 2025, il numero di aliquote sarà ridotto a tre. L’obiettivo principale è quello di alleggerire il carico fiscale sui redditi medio-bassi, mantenendo una maggiore progressività e riducendo la pressione su chi ha redditi elevati.

Le aliquote previste sono:

  • 23% per i redditi fino a 15.000 euro;
  • 33% per i redditi compresi tra 15.000 e 50.000 euro;
  • 43% per i redditi superiori a 50.000 euro.

Questa modifica rappresenta un cambiamento importante rispetto alla struttura attuale, in cui l’aliquota massima del 43% si applica solo ai redditi oltre i 75.000 euro. La nuova aliquota del 33% mira a ridurre l’impatto fiscale per chi si trova nella fascia centrale, beneficiando circa 22 milioni di contribuenti italiani, secondo le stime del Ministero delle Finanze.

Zero tasse per i redditi bassi

Un’altra novità riguarda l’introduzione di una no tax area estesa fino ai 12.000 euro annui di reddito. In pratica, i contribuenti che guadagnano meno di questa cifra saranno esentati dal pagamento dell’IRPEF. Questo intervento si inserisce in un più ampio disegno di sostegno alle fasce più deboli della popolazione, in particolare i lavoratori precari e i pensionati.

La no tax area ha l’obiettivo di tutelare i redditi più bassi, consentendo una maggiore equità fiscale e riducendo la disparità economica. Inoltre, si prevede che questa misura contribuirà a incentivare i consumi interni, dato che i cittadini con redditi più bassi disporranno di maggior potere d’acquisto.

Chi beneficerà maggiormente delle nuove aliquote?

Il cuore della riforma riguarda i redditi medi, compresi tra 15.000 e 50.000 euro. Con l’introduzione dell’aliquota unica del 33%, questi contribuenti vedranno un alleggerimento del carico fiscale, con un risparmio che potrà arrivare fino a diverse centinaia di euro l’anno, a seconda del reddito specifico. Anche i redditi superiori a 50.000 euro continueranno a pagare il 43%, ma con una riduzione della soglia rispetto al passato.

Il governo ha spiegato che questa rimodulazione ha lo scopo di favorire la classe media, considerata il motore della crescita economica del paese. Tuttavia, ci sono critiche da parte di chi teme che il nuovo sistema possa accentuare le disuguaglianze, riducendo le risorse disponibili per i servizi pubblici.

IRPEF 2025, foto Ansa – VelvetMag

Taglio del cuneo fiscale: un’altra misura a favore dei lavoratori

Oltre alla rimodulazione delle aliquote IRPEF, il governo Meloni ha confermato il taglio del cuneo fiscale anche per il 2025. Questa misura, già introdotta nel 2023, riduce i contributi a carico dei lavoratori dipendenti, aumentando così il netto in busta paga. Secondo le stime, il taglio del cuneo contribuirà a incrementare ulteriormente il potere d’acquisto delle famiglie italiane, in un momento in cui l’inflazione sta comprimendo i redditi reali.

Il cuneo fiscale sarà ridotto di circa 7 punti percentuali per i redditi fino a 25.000 euro, e di 4 punti per i redditi fino a 35.000 euro. Questo significa che, per un lavoratore con un reddito annuo lordo di 25.000 euro, il guadagno netto potrebbe arrivare fino a 1.000 euro l’anno.

Prospettive future

La riforma delle aliquote IRPEF del 2025 rappresenta un passo importante verso la semplificazione fiscale e la riduzione del carico fiscale per la classe media. Tuttavia, restano alcuni dubbi su come il governo intenda coprire il costo di queste misure senza aumentare il deficit pubblico.

I dettagli completi della manovra saranno definiti nei prossimi mesi, ma è chiaro che il governo Meloni punta a una redistribuzione fiscale che favorisca i lavoratori dipendenti e le famiglie. I sindacati, da parte loro, hanno già annunciato battaglie per garantire che le risorse non siano tolte ai servizi pubblici essenziali.

Le nuove aliquote IRPEF, insieme alle altre misure previste dalla Legge di Bilancio, rappresentano un cambiamento cruciale per il futuro fiscale del paese e per la vita quotidiana di milioni di contribuenti italiani.