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Rischio bolla immobiliare, le previsioni per il 2024

Dalla Cina agli Stati Uniti la possibilità che il mercato delle abitazioni crolli è più che probabile

Il 2024 potrebbe segnare lo scoppio di una nuova bolla immobiliare in diverse aree del mondo. Le cause includono i tassi d’interesse ancora alti, l’inflazione persistente e il rallentamento della crescita economica globale. Quali saranno gli impatti sul mercato immobiliare italiano?

Negli ultimi anni, il settore immobiliare ha vissuto cicli di espansione e contrazione. Le preoccupazioni su una possibile bolla immobiliare si sono intensificate con l’aumento dei prezzi delle case e la diminuzione dell’accessibilità abitativa in molte città. Il 2024 potrebbe essere un anno cruciale per capire se il mercato immobiliare, soprattutto in Italia e in Europa, si trova effettivamente di fronte a una bolla pronta a scoppiare.

Bolla immobiliare in Italia e nel mondo quando può scoppiare
Foto X @liveunict

Tassi d’interesse e mutui

L’incremento dei tassi d’interesse da parte delle banche centrali è stato uno degli strumenti principali per contrastare l’inflazione globale. Tuttavia, questa politica monetaria ha avuto effetti significativi sul mercato immobiliare, rendendo i mutui più costosi. Secondo i dati recenti, molte famiglie hanno rinunciato a comprare casa proprio a causa del forte aumento dei costi finanziari. Gli effetti più evidenti si stanno registrando nelle grandi città come Milano e Roma, dove i prezzi delle abitazioni continuano a salire, mentre il numero di transazioni immobiliari è in calo. La speranza è che, dopo il calo dei tassi di 25 punti base che la Bce ha varato il 12 settembre, le cose comincino a cambiare in meglio.

Inflazione e potere d’acquisto

L’inflazione ha colpito duramente i consumatori, riducendo il potere d’acquisto delle famiglie. Il costo della vita è aumentato, ma i salari non sono cresciuti in modo proporzionale, rendendo sempre più difficile per molte persone accedere al mercato immobiliare. Questo squilibrio potrebbe accelerare una correzione dei prezzi, innescando un fenomeno simile a quello della crisi del 2008, quando il crollo dei prezzi delle case ha portato alla crisi finanziaria globale.

Bolla, mercati in affanno

Le preoccupazioni per una bolla immobiliare non riguardano solo l’Italia, ma si estendono a diverse regioni del mondo. In paesi come la Cina, gli Stati Uniti e alcune parti dell’Europa, i prezzi delle abitazioni hanno raggiunto livelli insostenibili. Il rallentamento dell’economia cinese, ad esempio, ha già provocato un raffreddamento del settore immobiliare, con molti esperti che avvertono di una potenziale crisi simile a quella già vissuta nel 2015. Nel frattempo, negli Stati Uniti, il mercato immobiliare sta affrontando una battuta d’arresto con una contrazione dei prezzi delle abitazioni in alcune zone del Paese. Tuttavia, gli esperti sono divisi sulla possibilità che questa correzione rappresenti davvero una nuova bolla immobiliare.

Mercato immobiliare Italia
Foto X @gerardopaterna

L’Italia e lo scoppio della bolla

In Italia, i segnali di una possibile bolla immobiliare sono meno evidenti rispetto ad altre parti del mondo, ma ciò non significa che il Paese sia immune dai rischi. Le aree periferiche delle grandi città come Milano e Roma mostrano i primi segnali di rallentamento. L’accessibilità abitativa sta diventando una questione sempre più rilevante, con molti giovani che scelgono di rimandare l’acquisto della prima casa a causa delle difficoltà economiche.

Un ulteriore elemento di incertezza riguarda la durata dei bonus fiscali e delle agevolazioni, che negli ultimi anni hanno supportato il mercato immobiliare italiano. Con la fine di alcune di queste misure nel 2024, potrebbe verificarsi una riduzione della domanda e una conseguente discesa dei prezzi.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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