La favola Sinner rischia di eclissarsi all’improvviso. Non si può più escludere uno stop di uno o 2 anni per il tennista italiano, numero uno al mondo nel ranking Atp. Jannik dovrà infatti affrontare le conseguenze del ricorso al Tas (il tribunale sportivo internazionale di Losanna) che la Wada, l’Agenzia mondiale antidoping, ha presentato contro il verdetto di un tribunale indipendente dell’International Tennis Integrity Agency (Itia). I giudici lo avevano ritenuto “esente da colpa o negligenza” dopo essere risultato positivo per due volte al clostebol, una sostanza proibita, nel marzo 2024.
Adesso la Wada, che ha formalmente presentato ricorso il 26 settembre, ritiene che “la conclusione di ‘nessuna colpa o negligenza’ non sia corretta ai sensi delle norme applicabili“. Siamo sul filo dell’interpretazione giuridica. Qulacuno dice: siamo alla vendetta ‘politica’, per invidia, su Sinner. Non liquidabile, tuttavia, come una questione di lana caprina perché l’Agenzia mondiale antidoping ha chiesto per Sinner “un periodo di ineleggibilità compreso tra uno e due anni“. La Wada “non sta chiedendo la cancellazione di nessun risultato, salvo quello che è già stato imposto dal tribunale di primo grado”.
Sinner e la Wada
Poiché la questione è ora pendente dinanzi al Tas, la Wada fa sapere che non rilascerà al momento ulteriori commenti. Una tegola pesante sulla carriera di Jannik Sinner, che sembrava convinto di aver ormai lasciato alle sue spalle la vicenda doping. Sinner resta un atleta libero di partecipare a tutti i tornei, almeno fino a quando il Tribunale arbitrale dello Sport di Losanna (Tas) non formulerà una sentenza.
L’atleta azzurro, 23 anni, originario di Sesto Pusteria, a gennaio campione degli Australian Open e pochi giorni fa degli US Open, numero 1 della classifica ATP dal giugno scorso, ora dovrà difendersi. ll centro del contendere sono le accuse di doping emerse dallo scorso maggio: clostebol, sia pure in quantità considerate ininfluenti sulle prestazioni sportive. La notizia del ricorso ha monopolizzato il post vittoria di Sinner contro Safiullin (valso al numero uno del mondo il passaggio del turno ai quarti di finale dell’Atp 500 di Pechino).
“Sono già stato assolto…”
L’azzurro ha commentato così la decisione della Wada: “Sono molto sorpreso e deluso da questa decisione. Il tutto non è molto semplice ma non posso controllare tutto. Sapevo privatamente della mossa Wada da un paio di giorni e che oggi la cosa sarebbe diventata ufficiale. Sono convinto che risulterò innocente, sarà la terza audizione. Parliamo sempre della stessa cosa. Forse vogliono solo assicurarsi che tutto sia nella giusta posizione. Sì, sono solo sorpreso che abbiano fatto appello“.
“Cerco almeno di concentrarmi il più possibile sul tennis, più che posso. Non è molto semplice in questo momento“, ha ammesso il numero uno del tennis mondiale. “Vediamo cosa viene fuori, abbiamo fatto tre audizioni e sono uscito che ero innocente. E questo è molto positivo. Certe cose non le puoi cambiare mai“. Per questo motivo, “sono abbastanza fiducioso che sarà così anche questa volta, che risulterà che sono innocente. Credo che sia ovvio” dato che “nella mia testa so che non ho fatto niente di male. Però adesso vediamo quello che dirà il Tas che è l’ultima audizione“.
I tempi del ricorso
Sulla tempistica del ricorso della Wada sul caso Sinner è Paolo Bertolucci, ex tennista e commentatore televisivo, a dare qualche indicazione utile. Un utente gli ha posto la questione su X: “Quali sono le tempistiche per decidere ora? Quali sono le probabilità che il Tribunale a questo punto decida in favore del nostro amatissimo campione?“. Secondo Bertolucci lui le tempistiche possono essere brevi ma rischiano anche di allungarsi. Le variabili, del resto, sono parecchie. “Da diverse settimane a 5 mesi“, ha scritto sui social.