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Manfredi Palmeri indagato per corruzione nell’inchiesta sui capi ultras di Milano

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Il nome di Manfredi Palmeri, consigliere regionale lombardo di Centrodestra, eletto nella Lista Moratti Presidente, sarebbe iscritto sul registro degli indagati della procura di Milano. È al centro di una vasta inchiesta che coinvolge il mondo degli ultrà di Inter e Milan. L’indagine, che ha portato all’arresto di numerosi capi ultrà, ha rivelato legami tra alcune figure istituzionali e i gruppi organizzati delle tifoserie milanesi.

In questo contesto, Manfredi Palmeri è sotto accusa per corruzione. Avrebbe ricevuto un quadro dal valore di 10 mila euro in cambio di favori legati all’assegnazione di parcheggi nei pressi dello stadio di San Siro. L’inchiesta della Procura di Milano ha acceso i riflettori su una rete di relazioni, potenzialmente ad alto tasso criminale, fra le tifoserie organizzate e alcune personalità politiche cittadine di primo piano.

Foto X @bbbb1_2_

L’accusa contro Manfredi Palmeri

Il focus principale riguarda appunto la gestione dei parcheggi attorno allo stadio di San Siro. Un’attività che, stando alle indagini, ha visto l’infiltrazione di gruppi criminali legati agli ultrà. Attraverso minacce, violenze e favori, questi gruppi avrebbero esercitato un controllo significativo sulle attività economiche connesse agli eventi sportivi. Secondo gli investigatori, Manfredi Palmeri avrebbe utilizzato la sua posizione di potere per agevolare gli interessi di alcune società legate alla gestione dei parcheggi a San Siro. In cambio, Palmeri avrebbe ricevuto un costoso quadro come segno di ringraziamento. Le accuse che lo vedono coinvolto si inseriscono in un quadro più ampio di presunte irregolarità amministrative che hanno caratterizzato la gestione degli spazi pubblici attorno allo stadio.

Arresti fra i capi ultras

L’inchiesta dei pm milanesi ha già portato a numerosi arresti tra i leader delle tifoserie organizzate di Inter e Milan. Tutti personaggi ben noti alle forze dell’ordine e all’opinione pubblica locale (in alcuni casi anche nazionale). Ora sotto accusa per vari reati, tra cui estorsione e traffico di sostanze stupefacenti. Palmeri, al momento, è su registro degli indagati, ma non sono state ancora formulate accuse ufficiali nei suoi confronti. Il consigliere regionale ha dichiarato di essere estraneo ai fatti contestati, esprimendo fiducia nel lavoro della magistratura.

Foto X @SC_ESPN

Reazioni politiche al caso Palmeri

La notizia dell’indagine a carico di Manfredi Palmeri ha scatenato un ampio dibattito politico e mediatico. Diverse figure istituzionali hanno espresso preoccupazione per il coinvolgimento di un esponente di spicco della politica regionale in un’inchiesta di tale portata. Alcuni suoi colleghi, pur sottolineando la presunzione di innocenza, hanno auspicato un chiarimento rapido della sua posizione per salvaguardare l’integrità delle istituzioni lombarde.

Sul fronte mediatico, la vicenda ha attirato l’attenzione di numerosi giornali e programmi televisivi. I quali hanno messo in luce il fenomeno delle infiltrazioni criminali nelle curve degli stadi italiani. Le tifoserie organizzate, da tempo al centro di polemiche per episodi di violenza e intolleranza, si sono rivelate anche una fonte di potere economico e di controllo del territorio.

L’inchiesta che coinvolge Palmeri rappresenta un altro capitolo oscuro per la politica lombarda, già colpita da scandali e inchieste giudiziarie negli ultimi anni. La vicenda, che lega il mondo del calcio a dinamiche criminali e corruzione, pone interrogativi sulla trasparenza e l’integrità delle istituzioni regionali.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore. Segui Domenico su Facebook Segui Domenico su Linkedin

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