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Pensioni: aumenti in arrivo a ottobre 2024, tutte le novità

Gli aumenti saranno applicati in modo differenziato in base al reddito

Nel mese di ottobre 2024, molti pensionati italiani riceveranno un incremento sul loro assegno per le pensioni, frutto della rivalutazione annuale legata all’inflazione e di alcune misure fiscali specifiche. Questo adeguamento coinvolgerà circa 16 milioni di pensionati, con benefici particolari per coloro che percepiscono la pensione minima.

Rivalutazione e importi aggiuntivi

Gli aumenti saranno applicati in modo differenziato in base al reddito. Coloro che percepiscono la pensione minima vedranno un incremento di 16 euro. E così l’importo passerà da 598,77 euro a 614,77 euro. Sebbene si tratti di un aumento modesto, rappresenta un sostegno concreto per i pensionati con redditi più bassi. Per chi ha redditi pensionistici più elevati, gli aumenti varieranno in base agli scaglioni di reddito, con percentuali che vanno dal 5,4% per le pensioni fino a quattro volte il minimo, fino a incrementi del 1,728% per chi percepisce pensioni superiori a dieci volte il minimo.

Pensioni aumenti in vista a ottobre 2024
Foto X @edgardogulotta

Le categorie interessate

Gli incrementi saranno distribuiti secondo diverse fasce di reddito:

  • Pensioni fino a 4 volte il minimo INPS: aumento del 5,4% su un importo massimo di 2.272,76 euro lordi.
  • Tra 4 e 5 volte il minimo: aumento del 4,59% fino a 2.839,70 euro lordi.
  • Pensioni tra 5 e 6 volte il minimo: aumento del 2,86% fino a 3.407,64 euro lordi.
  • Tra 6 e 8 volte il minimo: aumento del 2,538% fino a 4.543,52 euro lordi.
  • Fra 8 e 10 volte il minimo: aumento del 1,998% fino a 5.679,40 euro lordi.
  • Superiori a 10 volte il minimo: aumento del 1,728% per importi superiori a 5.679,40 euro lordi.

Pensioni, le date di pagamento

Il pagamento delle pensioni di ottobre inizierà martedì 1 ottobre 2024, con la distribuzione degli assegni scaglionata in base all’ordine alfabetico dei cognomi:

  • 1 ottobre: cognomi dalla A alla B
  • 2 ottobre: cognomi dalla C alla D
  • 3 ottobre: cognomi dalla E alla K
  • 4 ottobre: cognomi dalla L alla O
  • 5 ottobre (solo mattina): cognomi dalla P alla R
  • 7 ottobre: cognomi dalla S alla Z

Effetti fiscali e conguagli

Per chi ha indicato l’INPS come sostituto d’imposta, sul cedolino di ottobre verranno effettuati i conguagli fiscali derivanti dal modello 730/2024. Questo potrebbe comportare rimborsi o trattenute a seconda della situazione fiscale di ciascun pensionato. Tali operazioni fiscali garantiranno il rispetto delle normative vigenti, inclusi gli adeguamenti relativi all’IRPEF e alle addizionali comunali e regionali.

Pensioni aumenti in Italia
Foto X @HuffPostItalia

Pensioni, prospettive per il futuro

Nonostante l’adeguamento di ottobre, il Governo continua a monitorare la sostenibilità del sistema pensionistico. Con l’obiettivo di introdurre ulteriori misure a favore dei pensionati meno abbienti e di rendere più equa la distribuzione dei benefici delle pensioni. Sono già in discussione eventuali bloccaggi della perequazione per le pensioni più alte nella prossima manovra finanziaria.

In sintesi, ottobre 2024 porterà un incremento per molte categorie di pensionati, anche se le cifre varieranno sensibilmente in base al reddito. Tuttavia, il contesto economico e le future decisioni del Governo potrebbero influenzare ulteriormente la situazione pensionistica nei prossimi anni.

Il sistema pensionistico italiano si trova infatti a un bivio. Senza interventi correttivi significativi, rischia di trovarsi in una situazione di squilibrio finanziario insostenibile. L’INPS ha lanciato un chiaro messaggio: occorre agire presto per evitare che le future generazioni si trovino a dover affrontare una crisi pensionistica ancora più grave. L’obiettivo, secondo l’istituto, è quello di trovare soluzioni che bilancino la necessità di mantenere il sistema in salute, senza sacrificare la qualità della vita dei pensionati attuali e futuri.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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