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Pier Silvio Berlusconi entra in politica? Gli effetti di una scelta dirompente

Se ciò accadesse cambierebbe tutto in Forza Italia e non poco nella politica nazionale. Ma la famiglia è divisa al suo interno

Da settimane, ormai, con sempre maggiore insistenza, il nome di Pier Silvio Berlusconi è accostato alla politica. Figlio del Cavaliere, Pier Silvio potrebbe davvero scegliere di qui ai primi mesi del 2025, secondo i ben informati, la strada del padre che da imprenditore si fece uomo politico. Una svolta di questa portata, se realmente avvenisse, rappresenterebbe un punto cruciale non solo per il futuro di Forza Italia, ma anche per l’equilibrio politico italiano.

La scomparsa di Silvio Berlusconi

Con la scomparsa di Silvio Berlusconi, avvenuta nel giugno 2023, il vuoto lasciato dal leader storico di Forza Italia è diventato evidente. Anche se a guidare il partito è formalmente Antonio Tajani, le voci su una possibile leadership di Pier Silvio si sono intensificate. Marina Berlusconi, sorella maggiore di Pier Silvio, ha scelto di non entrare in politica. Il che ha spostato i riflettori sul fratello, ritenuto l’erede naturale di una figura così ingombrante come il padre.

Pier Silvio Berlusconi Forza Italia
Foto Ansa/Daniel Dal Zennaro

Pier Silvio ha sempre mantenuto una certa distanza dalla politica attiva, concentrandosi sul consolidamento di Mediaset, l’impero mediatico di famiglia. In diverse occasioni ha sottolineato come la politica “non si improvvisa” e come sia una scelta che richiede preparazione e sacrificio. Tuttavia, i tempi sono cambiati. Le pressioni interne a Forza Italia e i sondaggi che lo vedono come potenziale catalizzatore di consenso tra i moderati lo stanno spingendo a considerare seriamente questa opzione.

Secondo alcuni sondaggi interni a Forza Italia, l’ingresso in politica del figlio del Cavaliere potrebbe dare nuova linfa al partito. Fedele Confalonieri, storico braccio destro di Berlusconi senior, è stato uno dei primi a parlare pubblicamente di un possibile ingresso di Pier Silvio in politica. Ha infatti dichiarato che la sua leadership rappresenterebbe “una garanzia per il futuro del Centrodestra italiano“.

Il Futuro di Forza Italia

L’eventuale ingresso di Pier Silvio Berlusconi in politica solleverebbe inevitabilmente questioni legate al conflitto d’interessi. La famiglia Berlusconi, infatti, continua a detenere una vasta fetta del panorama mediatico italiano attraverso Mediaset. Questo sta già creando attriti con le altre forze politiche. Recentemente, Pier Silvio si è trovato al centro di polemiche legate all’intitolazione dell’aeroporto di Malpensa a suo padre, esprimendo riserve sulla modalità con cui è stata gestita la questione.

Marina e Barbara Berlusconi politica Forza Italia
Da sinistra: Barbara e Marina Berlusconi. Foto Ansa/Riccardo Antimiani

Se Pier Silvio Berlusconi decidesse di entrare in politica, dovrà affrontare un panorama politico frammentato. Forza Italia ha perso terreno rispetto a Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni e alla Lega di Matteo Salvini, e il partito necessita di una leadership forte per mantenere la sua rilevanza. L’ingresso di Pier Silvio potrebbe essere visto come una mossa strategica per rilanciare il partito, attirando l’elettorato moderato e liberale.

Marina Berlusconi non è d’accordo

Nel corso degli ultimi mesi, Pier Silvio ha mostrato segnali di apertura verso alcuni temi che potrebbero modernizzare l’immagine di Forza Italia. In chiave liberale e neogollista. Per staccarla dall’estrema destra di Giorgia Meloni e di Matteo Salvini. La lotta per la difesa dei diritti civili e le politiche sociali; i diritti della comunità LGBTQIA+; le questioni ambientali. Sono tematiche che potrebbero trovare spazio in un programma politico innovativo.

Nonostante le continue speculazioni, Pier Silvio Berlusconi mantiene ancora una posizione prudente. Secondo alcune fonti vicine a Mediaset, Marina Berlusconi, solitamente riservata, avrebbe espresso il suo scetticismo riguardo all’eventuale ingresso del fratello in politica, oltre a escludere questa mossa per se stessa. Dunque non resta che aspettare e vedere cosa stabilirà la dinastia politico-imprenditoriale più famosa d’Italia.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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