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L’Inter travolge la Stella Rossa, ma i guai giudiziari incombono

A Milano i pensieri dei tifosi e del club vanno ad altro, ovvero all'inchiesta sulla presunta organizzazione criminale attorno agli ultras

L’Inter di Simone Inzaghi ha dominato nella seconda giornata di Champions League 2024-2025, travolgendo la Stella Rossa di Belgrado con un netto 4-0 al San Siro. Dopo il pareggio inaugurale contro il Manchester City, i nerazzurri hanno conquistato la prima vittoria nella competizione grazie a una prestazione convincente, in particolare nella ripresa, che ha consolidato il loro percorso europeo.

Partita dominata dall’Inter

Il match si è aperto con un gol su punizione di Hakan Calhanoglu all’11° minuto, il primo della serata per i nerazzurri. La partita ha continuato a essere dominata dall’Inter, che ha visto un momento di svolta nel secondo tempo, quando Marko Arnautovic ha trovato la rete al 59° minuto, sfruttando un errore difensivo degli avversari. Da quel momento, la squadra di Belgrado ha faticato a tenere il passo, e i nerazzurri hanno approfittato delle debolezze difensive avversarie.

Inter guai giudiziari
Foto Ansa/Matteo Bazzi

Lautaro Martinez, entrato nel secondo tempo, ha aumentato il divario al 71°, mentre Taremi ha chiuso la partita con un rigore all’81° minuto. La Stella Rossa, seppur combattiva a tratti, non ha potuto fare altro che soccombere davanti alla superiorità della squadra di casa, che ha siglato una vittoria cruciale per consolidare la propria posizione nel girone.

Milan sconfitto a Leverkusen

La serata europea si è rivelata amara per il Milan, che ha subito una sconfitta di misura per 1-0 contro il Bayer Leverkusen. Nonostante una prestazione difensiva solida, il Milan è stato punito al 51° minuto da un gol di Victor Boniface. I rossoneri hanno faticato a reagire, con poche occasioni da rete create nel corso del match. Questa è stata la seconda sconfitta consecutiva per il Milan nella fase a gironi di questa Champions League, dopo la caduta contro il Paris Saint-Germain nella giornata precedente.

Il caso ultras

L’Inter può quindi festeggiare un risultato positivo che rilancia le ambizioni europee, mentre il Milan dovrà lavorare duramente per risollevare il proprio cammino nella competizione. Il problema vero, però, è un altro. Sia per i nerazzurri che per i rossoneri. Ossia l’inchiesta della procura di Milano sul presunto giro di malaffare attorno all’assegnazione pilotata dei posti-parcheggio a San Siro che può determinare una valanga. Sia l’Inter che il Milan, infatti potrebbero vanificare tutto il lavoro svolto sul campo in base a pesanti penalizzazioni sportive – oltreché sul piano della giustizia penale, civile e amministrativa.

Zanetti Marotta
Il vicepresidente dell’Inter Javier Zanetti (a sinistra) e il presidente dell’Inter Giuseppe Marotta. Foto Ansa/Epa Sebastien Nogier

“All’Inter conniventi e sudditi” 

In buona sostanza, per quanto riguarda l’Inter, i pm ritengono che il gruppo dirigente del club ai suoi massimi livelli sia responsabile di una vera e propria connivenza con i capi ultras. In alcuni casi si parla di sudditanza. Alcuni capi ultras, già ascoltati in procura, avrebbero imposto dietro ricatto di ‘scioperi del tifo’ la consegna di migliaia di biglietti da parte del club per le partite più importanti, così come la gestione dei parcheggi in zona stadio. Sui tagliandi avrebbero poi effettuato bagarinaggio rivendendoli a prezzi maggiorati.

Non solo. Avrebbero avuto filo diretto con l’allenatore Simone Inzaghi, che sarà sentito dai magistrati. E col vicepresidente Javier Zanetti. Così come con alcuni dei calciatori titolari più blasonati. Secondo le accuse erano in grado di fare e disfare le formazioni che andavano in campo, e farsi informare dai dirigenti dell’Inter sulle indagini di polizia a loro carico. Una situazione esplosiva. Anche perché di mezzo ci sarebbe la ‘ndrangheta.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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