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Israele sotto attacco: l’Iran ha sparato centinaia di missili

Ci sono almeno 9 morti e decine di feriti. A Jaffa un commando ha aperto il fuoco nei pressi della metropolitana

Israele ha subito il 1 ottobre un’ondata di attacchi senza precedenti da parte dell’Iran. Oltre 200 missili sono stati lanciati su Tel Aviv, la capitale politica, mentre altri missili hanno centrato altre città e villaggi del Paese. L’attacco ha causato in realtà danni limitati, sebbene pesanti, perché, malgrado alcune falle, il sistema di difesa Iron Dome (Scudo di Ferro) ha retto abbastanza. Il terrore però è stato forte: un palestinese è morto a Gerico e 8 israeliani hanno perso la vita a Jaffa. Qui c’è stato un attacco armato di un commando contro passati ignari, assassinati per strada. 

Attacchi a Tel Aviv e Jaffa

L’attacco missilistico dell’Iran ha avuto luogo nelle prime ore del mattino di martedì 1 ottobre. Su Tel Aviv con una pioggia di razzi. Le sirene di allarme hanno risuonato in tutta la città, costringendo i residenti a cercare rifugio nei bunker sotterranei. Il sistema di difesa antimissile Iron Dome è riuscito a intercettare molti dei missili, ma alcuni hanno comunque raggiunto obiettivi civili e militari.

Missile Iran Israele
Foto X @XJMejid

Quasi in contemporanea con l’attacco missilistico su Tel Aviv, si è verificato l’attacco nel cuore di Jaffa, città oggi inglobata nell’area urbana di Tel Aviv. Più o meno in contemporanea all’attacco iraniano, infatti, due terroristi sono entrati in azione immortalati dalle telecamere di sorveglianza della metropolitana leggera. Armati di fucile d’assalto hanno fatto fuoco contro numerose persone, uccidendone 8 e ferendone altrettante. I due terroristi che hanno compiuto il blitz sono stati “neutralizzati“, ha fatto poi sapere la polizia.

Le reazioni internazionali

L’attacco ha immediatamente suscitato reazioni a livello internazionale. Gli Stati Uniti, principali alleati di Israele, hanno condannato fermamente l’azione iraniana, definendola un atto di aggressione non provocata. Anche l’Unione Europea ha espresso preoccupazione per l’escalation. Durissima la reazione di Israele: “Avete fatto un grande errore – ha detto il premier Benjamin Netanyahu – ne pagherete le conseguenze“.

Nel frattempo, l’Iran ha rivendicato la responsabilità dell’attacco, dichiarando che si tratta di una risposta alle recenti operazioni militari israeliane in Siria e Libano. Secondo Teheran, le azioni di Israele avrebbero violato la sovranità degli Stati vicini, giustificando la reazione militare. Tuttavia, la comunità internazionale teme che questo sia solo l’inizio di un conflitto più vasto, che potrebbe coinvolgere l’intero Medio Oriente.

Israele, la guerra può allargarsi

A Tel Aviv e Jaffa, la situazione rimane tesa. Le forze di difesa israeliane sono in stato di massima allerta, con rinforzi militari schierati in tutte le principali città del Paese. Anche le forze aeree sono state mobilitate per effettuare raid di rappresaglia contro obiettivi iraniani in Siria e altre aree del Medio Oriente.

Il Governo israeliano ha emesso un avviso ai cittadini, chiedendo loro di rimanere in allerta e seguire le istruzioni delle autorità. È scattato il coprifuoco in alcune aree di Tel Aviv e Jaffa per garantire la sicurezza della popolazione, mentre le operazioni di soccorso continuano senza sosta. L’attacco dell’Iran contro Israele segna un punto critico nella già fragile situazione del Medio Oriente, a Gaza ma da ultimo in Libano in particolare. Le possibilità di un conflitto su larga scala sono più alte che mai, con entrambe le nazioni che mostrano pochi segnali di voler cedere. La comunità internazionale si trova di fronte a una sfida enorme: trovare un modo per fermare la violenza prima che sfugga completamente al controllo.

Israele bombe Libano
Israele bombarda il Libano e ha avviato un’invasione nel Sud. Foto X @wojciechce

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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