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Manovra 2024: Giorgetti annuncia “sacrifici per tutti”

In un'intervista a Bloomberg all'insaputa della premier Meloni il ministro spiazza tutti e sputa il rospo: l'economia italiana non sta andando bene

L’annuncio del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti sulla manovra 2024 ha scosso il panorama politico ed economico italiano. In un’intervista all’agenzia di stampa Usa, Bloomberg, Giorgetti ha sottolineato che la manovra richiederà “sacrifici per tutti”. E che saranno introdotte nuove tasse su profitti e ricavi. Un messaggio accolto con preoccupazione sia dalle imprese che dagli investitori. Nonostante le misure restrittive, il ministro ha assicurato che i conti dello Stato sono “migliori del previsto”, ma che il contributo di tutti i settori sarà necessario per mantenere gli equilibri di bilancio.

Secondo Giorgetti, la manovra del 2024 ha l’obiettivo di stabilizzare i conti pubblici in un contesto internazionale complicato. Il ministro ha dichiarato che “ogni settore economico sarà chiamato a contribuire“, con un particolare focus sulle grandi imprese. In particolare, il Governo vorrebbe, a quanto sembra, introdurre una tassa sui profitti straordinari. In questo modo colpendo quei settori che hanno tratto benefici significativi dalla situazione economica recente. Tra i settori coinvolti vi è anche la difesa, una novità rispetto alle precedenti manovre.

Giorgetti Meloni manovra 2024
Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia. Foto Ansa/Chigi Filippo Attili

Questo piano di sacrifici si inserisce in un quadro di rigore fiscale dettato non solo dalle esigenze interne, ma anche dagli obblighi assunti in sede europea. Il Governo italiano, infatti, si trova a fronteggiare le richieste di Bruxelles per ridurre il deficit e il debito pubblico, con la necessità di adottare una spending review mirata.

Le reazioni alle parole di Giorgetti

Le parole di Giorgetti hanno avuto immediate ripercussioni sui mercati finanziari. Piazza Affari, la Borsa di Milano, ha chiuso la giornata del 3 ottobre in forte calo, con un -1,5%, a causa del timore degli investitori di una stretta fiscale sulle imprese. Le azioni delle principali società italiane, soprattutto quelle dei settori maggiormente colpiti dalla nuova tassa sui profitti, hanno subito pesanti vendite.

Nel frattempo, le opposizioni non hanno esitato a criticare il piano presentato dal Governo. Il Partito Democratico ha definito la manovra “irresponsabile“, accusando Giorgetti di aver causato “panico” nei mercati finanziari. Anche il Movimento 5 Stelle ha espresso preoccupazione per l’impatto delle nuove misure sulle famiglie e le piccole imprese, chiedendo maggiore attenzione ai settori più vulnerabili.

Meloni con Giorgetti in un selfie
Foto X @GiorgiaMeloni

“Ma le tasse non aumenteranno”

Oltre alla tassa sui profitti, la manovra introduce altre misure significative, tra cui l’allineamento delle accise sui carburanti, che potrebbe portare a un incremento dei costi energetici. Giorgetti ha tuttavia rassicurato che non ci saranno ulteriori aumenti delle tasse sui singoli cittadini, cercando di concentrare l’onere fiscale sui settori che hanno tratto maggiori benefici dalla recente crescita economica.

Un’altra misura chiave è la revisione delle agevolazioni fiscali per le grandi imprese, che saranno progressivamente ridotte per ridurre il carico sulle finanze statali. Questa mossa dovrebbe consentire di liberare risorse per sostenere programmi di welfare e sanità, due settori che il governo considera prioritari.

Le sfide per il futuro

La manovra del 2024 rappresenta solo una delle sfide che il Governo Meloni dovrà affrontare nei prossimi mesi. La situazione economica globale, le pressioni dell’Unione europea e la necessità di mantenere la stabilità sociale interna rendono l’implementazione di queste misure un compito delicato. Secondo Giorgetti, però, questi sacrifici sono necessari per garantire un futuro sostenibile per l’Italia. Il ministro ha concluso il suo intervento ribadendo la necessità di responsabilità da parte di tutti i settori della società, invitando a “non sprecare le opportunità” che queste riforme potrebbero offrire nel lungo periodo.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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