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I nonni sono i pilastri della famiglia e ora ti possono proteggere anche da alcune malattie: cosa dice la scienza

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Solo qualche giorno fa abbiamo celebrato non solo l’importanza, ma anche la bellezza dei nonni, dei genitori in “incognito” se vogliamo e che amano i nipoti più di qualsiasi altra cosa al mondo. I nonni rappresentano le colonne portanti di qualsiasi famiglia, figure di riferimento che con la loro saggezza e il loro amore incondizionato arricchiscono la vita di tutti, perché custodi di un tempo passato che sa tanto di presente.

Allo stato attuale però, il loro valore va oltre l’affetto per affondare le radici su atti più pratici: proprio perché i genitori hanno altro a cui pensare – in primis il lavoro che al giorno d’oggi assorbe tutte le energie – poter contare sui nonni, un porto sicuro nel mare in tempesta, è un privilegio non da poco, ma che (guai a pensare il contrario) non vanno sostituiti a delle più serie e strutturali pratiche di welfare per aiutare mamme e papà con impieghi full time.

Ora lo dice anche la scienza, i nonni sono antidepressivi naturali: tutto sullo studio svedese

Come accennato prima però, oltre a essere di supporto e di sostegno per la crescita dei nipoti, sono un aiuto preziosissimo anche per le mamme. Come riportato da ‘Focus‘, uno studio recente condotto da cinque ricercatori universitari degli atenei di Helsinki in Finlandia, Tilburg in Olanda e Umeå ha evidenziato il legame intrinseco tra nonni e depressione materna.

Nonni giovani e vicino alla mamma sono un prezioso sostegno – Velvetmag.it

I ricercatori hanno focalizzato l’attenzione sulla figura materna, analizzando le difficoltà economiche e lavorative che le madri affrontano post partum. Lo studio ha coinvolto sia madri single che sposate con bambini sotto i 12 anni, valutando l’uso di antidepressivi e le visite mediche correlate. L’obiettivo era esaminare le differenze nella depressione materna in relazione alle caratteristiche dei nonni, per capire se e come la loro presenza potesse influenzarne lo sviluppo.

E così è emerso che la salute della neomamma è significativamente migliore se ha dalla sua “parte” nonni di giovane età (70 anni), non divorziati o separati e che vivono vicino a lei. In caso contrario, ovviamente, è più facile sviluppare disturbi più o meno lievi. Giusto per rendere l’idea, l’uso di farmaci si registra con genitori o suoceri più anziani, lontani sia emotivamente che fisicamente e che non possono sostenere economicamente e anche praticamente figli e nipoti.

Insomma, nonni attivi sono un sostegno prezioso in primis per i genitori, sempre più consapevoli della loro importanza non solo nella vita dei nipoti, ma in quella di tutta la famiglia.

Karola Sicali

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