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Repubblica: via Molinari, al suo posto Mario Orfeo. E John Elkann lascia GEDI

È in corso un disimpegno di casa Agnelli e la possibile futura vendita del quotidiano? Alcuni segnali sembrano andare in questa direzione

Il gruppo GEDI ha annunciato la nomina dell’ex giornalista Rai Mario Orfeo come nuovo direttore del quotidiano Repubblica, in sostituzione di Maurizio Molinari. Simultaneamente John Elkann, presidente di GEDI, lascia l’incarico. Queste decisioni improvvise hanno l’obiettivo di riportare il giornale al centro del dibattito nazionale, recuperando molte posizioni perdute negli ultimi anni. Ma in realtà c’è di più.

Il casus belli è stato offerto all’editore dal clamoroso sciopero dei giornalisti del quotidiano di Largo Fochetti a fine settembre. Con conseguente oscuramento mediatico della Tech Week di Torino, protagonista della quale è stato John Elkann, editore di Repubblica. La ‘testa’ di Molinari è saltata per questo, si vocifera. Dopo però un lungo stillicidio, durato anni, di contrapposizioni fra la redazione e la direzione del giornale, accusata di stare troppo dalla parte dell’editore.

Repubblica cambio di direzione
Da sin., Mario Orfeo e Maurizio Molinari. Foto Ansa/VelvetMag

Orfeo a Repubblica

Adesso arriva Mario Orfeo. Non è nuovo al mondo dell’informazione italiana. Ha una lunga e prestigiosa carriera alle spalle, avendo diretto in passato altre importanti testate come Il Mattino e Il Messaggero, e ricoperto ruoli di grande responsabilità alla RAI, dove ha guidato il Tg1 e il Tg3. La sua esperienza gli conferisce una profonda conoscenza del panorama mediatico italiano. E, si presume, una sufficiente capacità di mediazione per ricomporre un clima di cooperazione fra i giornalisti al fine di rilanciare Repubblica.

Stellantis in crisi

Il ritorno di Orfeo in uno dei quotidiani più influenti del Paese è stato, come sopra accennato,  una sorpresa. Dietro questa scelta da parte dell’editore, che fa capo a John Elkann, presidente di Stellantis, ci sono motivazioni non espresse. Ma rinviabili, secondo alcuni osservatori, a un terremoto industriale e finanziario che sta accadendo proprio in Stellantis. La ex Fiat è in crisi: la vendita delle auto è crollata a -31,7% quest’anno e il settore dell’elettrico non decolla. A cascata potrebbe presto configurarsi la vendita di Repubblica e La Stampa.

Si tratta di uno scenario. Non imminente ma neppure impossibile. Per il momento c’è il cambio al vertice con Orfeo che subentra a Molinari. Orfeo avrà il compito di guidare Repubblica attraverso le sfide dell’informazione contemporanea, con un occhio di riguardo alla qualità dei contenuti e all’innovazione tecnologica. Ma soprattutto dovrà trovare un equilibrio fra le esigenze della redazione e quelle dell’editore: un compito sempre spinoso e complesso per un direttore di giornale.

John Elkann lascia Gedi
John Elkann. Foto Ansa/Alessandro Di Marco

Rivoluzione nel gruppo GEDI

Oltre alla nomina di Mario Orfeo, GEDI ha visto un significativo cambiamento nella propria struttura dirigenziale. Come detto, John Elkann, presidente del gruppo, ha deciso di lasciare il suo incarico, passando il testimone a Maurizio Scanavino, già amministratore delegato. È evidente che il delfino di casa Agnelli-Elkann fa un passo indietro: si chiama fuori, cioè, da un impegno diretto in Repubblica.

Il che rafforza i sospetti che sia in corso, tramite una manovra ben ponderata a tavolino e solo apparentemente sorprendente, il progressivo disimpegno di casa Agnelli in Repubblica. L’arrivo di Mario Orfeo apre una nuova era per il quotidiano romano. Un’era che mira a conciliare tradizione e innovazione. Soprattutto un’era di passaggio verso una futura nuova proprietà editoriale per Repubblica: potrebbe essere questo il prossimo orizzonte del giornale.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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