Le sorti della guerra in Ucraina sono appese ad un filo. Le truppe russe hanno assunto il controllo completo della città orientale di Vuhledar. Il comando militare orientale dell’Ucraina ha confermato di aver ordinato alle truppe di ritirarsi per evitare di essere circondate. Fin dall’inizio della guerra la Russia ha cercato di conquistare questa città chiave per spianarsi la strada a nord e raggiungere snodi di trasporto regionali come Kurakhove e Pokrovsk.
Nel Donbass dunque la situazione ormai è tragica. Dall’operazione suicida di Kursk, in Ucraina i russi stanno avanzando con ritmi incessanti da settimane conquistando una città chiave dopo l’altra. Fonti del Financial Times riportano un passo avanti degli Stati Uniti per aprire ai negoziati con Mosca. Non a caso, secondo i media tedeschi, il presidente Scholz starebbe pianificando una telefonata con il presidente Putin. L’idea di dissanguare la Russia con un conflitto prolungato inizia quindi a vacillare. Date le circostanze il fronte potrebbe implodere prima di Novembre e l’Occidente rischia di trovarsi di fronte ad una disastrosa sconfitta, con le conseguenze geopolitiche del caso. Sul tavolo la possibilità di una nuova Berlino est e Berlino ovest in chiave ucraina.
I media USA cambiano la narrazione in Ucraina: la fine del conflitto
A seguito dell’errore strategico di Zelensky a Kursk, i ritmi dell’avanzata russa oggi sul territorio ucraino, seppur con un costo altissimo di soldati sul campo, sono incessanti. Mosca si sta avvicinando al suo obbiettivo militare numero 1: la conquista del Donbass. L’Ucraina si dirige dunque verso il momento più buio della guerra, dove rischia di perdere sul campo di battaglia l’Est del paese. Da tempo ormai la situazione interna è diventata insostenibile, tra la corruzione dilagante, la mancanza di uomini, e una popolazione esausta. Ma adesso anche i toni dei media main-stream statunitensi lasciano pensare ad una presa di coscienza dell’impossibilità della vittoria, salvo l’uso di armi occidentali sofisticate che però decreterebbero inevitabilmente l’ingresso della NATO nel conflitto.
Si pensa dunque all’apertura a dei possibili nuovi scenari con Mosca che possano chiudere le ostilità con un accordo che salvi il salvabile. Tra i titoli dei media statunitensi oggi, che hanno iniziato a cambiare i toni della narrazione, spicca quello del Wall street Journal che recita “la retorica sull’Ucraina vira verso la realtà”. In un articolo dove si attacca l’interesse sopratutto economico da parte degli USA nel proseguo della guerra, nonostante la consapevolezza sin dalla partenza dell’impossibilità della vittoria sul campo. “Un cessate il fuoco si inizia a intravedere nelle carte” secondo il Wall Street Journal. E anche il Financial Times in questi giorni per la prima volta ammette la stanchezza degli ucraini, affermando che “persino i soldati al fronte ora vogliono negoziare con la Russia per porre fine alla guerra”.
Una nuova Berlino est e Berlino ovest per evitare la guerra nucleare con Mosca
Il nuovo ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha che ha sostituito Kuleba, licenziato da Zelensky. Ha detta di alti funzionari presenti all’ultima Assemblea Generale a New York, avrebbe posizioni molto più pragmatiche rispetto al precedessore. E sarebbe aperto a discutere di possibili soluzioni di compromesso. Sul tavolo l’ipotesi più accredita secondo fonti ascoltate dal Financial Times sarebbe il modello della Germania post seconda guerra mondiale. L’Ucraina dunque sarebbe divisa in due parti, dove l’est spetterebbe ai russi e l’ovest al blocco USA. Dove gli ucraini però pretendono anche l’ingresso nella NATO, come garanzia di sicurezza per il futuro. Sicuramente un piano che getta le basi per Washington di un inizio di una seria trattativa con Mosca e Kiev. Non a caso, i media tedeschi parlano in queste ore di una possibile telefonata a breve tra il Cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente Putin.
L’uso di armi termobariche da parte del presidente Putin e l’avanzata senza sosta dell’esercito russo, potrebbero aver consigliato agli USA di non oltrepassare una linea rossa altrimenti catastrofica. L’ok all’impiego di armi a lungo raggio occidentali da parte di Kiev, richiederebbe necessariamente l’uso di satelliti e personale NATO che equivarrebbero ad una vera e propria dichiarazione di guerra alla Russia. E dunque il presidente russo ha optato in queste ore per un ultimo avvertimento prima della catastrofica decisione all’uso del nucleare in Ucraina. Le bombe termobariche infatti sono le più potenti in mano russa dove dopo esistono solo le bombe nucleari tattiche. L’Occidente e l’Ucraina dovrebbero cogliere prima che sia troppo tardi quest’ultima occasione di evitare uno scontro nucleare. Che sarebbe la fine di tutti.