Guerriglia urbana a Roma alla fine della manifestazione filopalestinese di sabato 5 ottobre. Fino alla conclusione tutto si era svolto senza incidenti, con la partecipazione di 6 mila persone. Mentre i promotori palestinesi avevano dichiarato il successo della dimostrazione non autorizzata, alcuni black bloc incappucciati hanno cominciato a tirare sassi, bottiglie, persino un palo stradale. Obiettivo: le camionette della polizia disposte a proteggere via Ostiense dai tentativi di proseguire in corteo.

Le forze dell’ordine hanno spruzzato gli idranti sulla folla, è il resoconto dell’Agi, mentre il grosso dei manifestanti si è tenuto a distanza, manifestando forte disappunto per i disordini. La polizia ha reagito con cariche per disperdere gli incappucciati. Una ragazza è rimasta ferita durante gli scontri. Sono saliti a 30, al momento, gli appartenenti alle forze dell’ordine rimasti feriti negli scontri con i manifestanti pro-Palestina a Roma. Si tratta di 26 appartenenti alla polizia di stato e 4 della guardia di finanza.

Foto Ansa/Massimo Percossi

Disordini a Roma

Quattro le persone bloccate e accompagnate alla Questura di Roma. Due di queste sono state denunciate a piede libero per resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. Le altre due posizioni sono al vaglio. Sono invece 40 i ‘Fogli di Via’ nei confronti di altrettanti manifestanti provenienti da: Varese, Livorno, Campobasso, Brindisi, Napoli, Salerno, Torino, Firenze, Milano, Perugia, Modena, Catania, Bari.

Durante le fasi più concitate del finale di manifestazione è arrivata anche un’ambulanza, mentre molti dei presenti gridavano “vergogna” alle forze dell’ordine che stavano caricando. I manifestanti hanno fatto esplodere anche diverse bombe carta, e molti lacrimogeni lanciati dalla polizia (e talvolta rilanciati dagli incappucciati contro gli agenti) hanno reso irrespirabile l’aria.

La manifestazione

Nel corso della manifestazione sono stati presi di mira la premier Giorgia Meloni, il presidente americano Joe Biden e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. A quanto si apprende, sono state almeno 1.600 le persone controllate e svariate quelle portate in questura per valutarne la posizione ai fini dell’eventuale foglio di via.

Scontri tra la polizia e alcuni manifestanti. Foto Ansa/Angelo Carconi

Siamo tutti antisionisti” è stato il coro intonato dai manifestanti di ‘Osa’, di ‘Potere al Popolo’ e di ‘Usb’ una volta giunti su piazzale Ostiense, secondo quanto riporta Agi. “Noi vogliamo Gaza libera“, hanno cantato ancora i presenti. I quali hanno sventolato bandiere della Palestina con le Kefiah al collo. È stata sventolata anche una bandiera di Hezbollah.

Un altro corteo il 14 ottobre

Fin dal primo mattino del 5 ottobre le forze dell’ordine hanno effettuato controlli mirati ai caselli autostradali e nelle stazioni. Un dispositivo di sicurezza a cerchi concentrici sempre più stringenti attorno all’area della stazione Roma Ostiense, così come chiesto dal neo questore di Roma, Roberto Massucci, chiamato subito a una sfida difficile. È stata massima l’attenzione per intercettare gli infiltrati violenti.

Sotto la lente nelle scorse ore anche i social media, in particolare quelli riferibili ad ambienti anarchici e collettivi universitari. “Esiste un divieto e va fatto rispettare“, aveva spiegato il questore nel corso di un incontro di presentazione alla stampa. L’Unione democratica arabo-palestinese e i Giovani palestinesi hanno invece confermato sui social l’appuntamento di sabato alle 14 a Roma, zona Piramide. Anche dopo il pronunciamento del Tar che ha rigettato il loro ricorso.