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Tennis, Errani e Paolini trionfano a Pechino

E Jannick Sinner va agli ottavi di finale dell'Atp di Shanghai ma solo dopo aver battuto in rimonta Tomás Etcheverry

Successo storico nel tennis per Sara Errani e Jasmine Paolini. Le due campionesse hanno vinto la finale al China Open, il WTA 1000 di Pechino su terreno duro (DecoTurf; montepremi 8.955.610 dollari). Le azzurre hanno sconfitto, con il punteggio di 6-4, 6-4 la coppia composta dalla taipanese Hao-Chin Chan e dalla russa Veronika Kudermetova, campionesse quest’anno a Stoccarda e finaliste a Bad Homburg e Berlino.

Per Errani e Paolini arriva dunque la certificazione matematica per la qualificazione alle WTA di Riad, capitale dell’Arabia Saudita. Si tratterà della prima partecipazione per una giocatrice o una coppia italiana nel torneo di fine stagione dal 2015. Per le azzurre quello di Pechino è il quarto titolo in stagione (compreso l’oro olimpico di Parigi). Ma è anche il quinto in carriera, su 7 finali disputate.

Errani Paolini tennis vittoria in Cina
Jasmine Paolini (a sinistra) e Sara Errani con il trofeo vinto in Cina. Foto Ansa/Epa Andres Martinez Casares

Tennis italiano sugli scudi

Brivido, invece, per Jannik Sinner. Il tennista altoatesino, numero uno nel ranking mondiale, va agli ottavi di finale dell’Atp di Shanghai, ma lo solo dopo aver battuto in rimonta l’argentino Tomás Martín Etcheverry, numero 37 in classifica mondiale. Sinner ha sprecato due set point e ha perso il primo parziale al tie-break. Poi, però, ha ribaltato l’argentino. La partita è finista 6(3)-7, 6-4, 6-2. Adesso, il 23enne di Sesto Pusteria se la vedrà con uno tra Carballes Baena e Shelton, con possibile quarto contro Daniil Medvedev che ha eliminato Arnaldi.

Sono comunque servite quasi 3 ore di gioco a Sinner per volare agli ottavi di finale a Shanghai, visto che la partita contro Etcheverry non si era messa benissimo, almeno in avvio. Come detto la partita è terminata col punteggio di 6(3)-7, 6-4, 6-2 per il numero uno al mondo, che però nel set d’apertura ha sprecato tanto: prima una palla break sul 4-3, ma soprattutto due set point sul 6-5.

L’avversario argentino li ha annullati e ha dominato il tie-break. Sinner, però, ha la forza mentale, come sempre, di non scomporsi e così è ripartito. E per due volte ha strappato il servizio all’avversario. Nonostante il break incassato, Jannik è riuscito comunque a portarsi sul 5-3 e successivamente sul 6-4.

Sinner Cina ottavi di finale
Jannik Sinner. Foto Ansa/Alex Plavevski

Sinner: “Un match difficile

A quel punto la forza passa tutta dalla parte di Sinner ed Etcheverry è andato in difficoltà: ben 8 palle break concesse nel solo terzo e decisivo set. Due di queste hanno consentito all’altoatesino di volare prima sul 3-1, poi sul definitivo 6-2. Un punteggio che è valso il passaggio del turno al 23enne di Sesto Pusteria. Ora Sinner e il suo tennis attendono uno tra lo spagnolo Carballes Baena e Shelton. Senza escludere un possibile quarto di finale contro Daniil Medvedev, capace di eliminare in rimonta Matteo Arnaldi.

Jannik Sinner, reduce dalla sconfitta contro Carlos Alcaraz in finale degli Open 500 di Pechino, ha commentato così il sofferto successo sull’argentino Etcheverry: “È stata una partita difficile. Fisicamente e mentalmente. Ho avuto le mie chance nel primo set, poi lui ha giocato un ottimo tie break. Nel secondo set ero un break sopra, poi ho subito il controbreak, ma successivamente ho trovato il mio ritmo. Lui ha iniziato a servire peggio e sono riuscito a giocarmi i game in risposta. Sono contento, domani sarà un giorno di riposo che mi serve tanto per essere pronto per la prossima partita“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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