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Meloni contro la fuga di notizie dalle chat di FdI: “Non mollerò per pochi infami”

Al suo massimo successo in termini di consenso, Fratelli d'Italia rischia di spaccarsi e minare la stabilità del Governo per invidie e liti interne

Negli ultimi giorni la premier Giorgia Meloni ha manifestato una forte frustrazione per la fuga di informazioni riservate all’interno del suo partito, Fratelli d’Italia (FdI). Diversi messaggi interni, destinati solo ai membri del partito, sono stati divulgati alla stampa, generando un notevole malcontento all’interno della leadership. Questo evento ha scatenato un acceso sfogo della presidente del Consiglio in una chat interna del partito.

Meloni ha attaccato con durezza coloro che hanno tradito la fiducia del gruppo, definendoli “infami” e affermando che non capisce come possano continuare a far parte del partito. Il motivo del contendere è stato la diffusione di alcuni messaggi riguardanti la convocazione in Aula per l’elezione di un giudice della Corte costituzionale, tema delicato che richiede il massimo impegno di tutti i parlamentari.

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Foto Ansa/Chigi Filippo Attili

La reazione di Giorgia Meloni

Meloni ha espresso preoccupazione per il clima di sfiducia che queste fughe di notizie stanno generando all’interno di Fratelli d’Italia. In una conversazione finita sui giornali, ha dichiarato: “Io alla fine mollerò per questo. Non ha senso fare questa vita per far eleggere questa gente“. La premier si riferiva alla necessità di mantenere la disciplina e la riservatezza nel partito. Dato che la diffusione di informazioni riservate non solo danneggia la reputazione del gruppo ma compromette importanti processi politici, come la nomina di giudici costituzionali.

Le parole di Meloni hanno generato immediata solidarietà tra i suoi collaboratori più stretti. La sottosegretaria all’Interno, Wanda Ferro, ha manifestato il suo appoggio emotivo alla premier. Mentre Paola Frassinetti, sottosegretaria all’Istruzione, ha espresso sconcerto e rabbia per quanto accaduto. L’idea di avviare un’indagine interna è emersa per iniziativa del ministro della Difesa, Guido Crosetto. Meloni ha però risposto con un tono amaro, affermando che trovare i colpevoli non risolverebbe il problema fondamentale della fiducia compromessa.

Guido Crosetto chat FdI Meloni
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto. Foto Ansa/Giuseppe Lami

Clima teso in Fratelli d’Italia

Il malumore di Giorgia Meloni emerge in un contesto politico già di per sé complesso. La maggioranza di Centrodestra sta affrontando una fase delicata, con la necessità di raggiungere una maggioranza qualificata per eleggere un nuovo giudice della Corte costituzionale. Dopo sette votazioni senza successo, il timore di non ottenere i voti necessari cresce, e le tensioni interne non aiutano a mantenere la stabilità.

In aggiunta, l’ironia non è mancata nella conversazione, con il viceministro ai Trasporti, Galeazzo Bignami, che ha tentato di sdrammatizzare la situazione facendo battute sull’efficienza dei trasporti sotto la guida di Meloni e Salvini. Tuttavia, anche in questo caso, la risposta della premier è stata pungente, sottolineando il suo disappunto.

Questi episodi sottolineano quanto sia difficile gestire un grande partito politico mantenendo al contempo l’unità e la fiducia tra i membri. Le parole di Meloni riflettono il peso che porta come leader. E la delusione di dover affrontare ostacoli non solo esterni, ma anche interni. Se queste tensioni non si risolveranno rapidamente, potrebbero portare a fratture più profonde nel partito. E in ultima analisi a influenzare pesantemente la stabilità del Governo di destra, già compromessa dalle liti continue fra Lega e Forza Italia.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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