Si alza la tensione fra le due coree nell’Indopacifico, dove gli USA temono da tempo lo scoppio di un terzo fronte. La Corea del Sud infatti, in occasione della Giornata delle forze armate sudcoreane, ha mostrato per la prima volta un missile balistico in grado di trasportare una testata da otto tonnellate. E penetrare in profondità, colpendo dunque anche i bunker sotterranei di Pyongyang.
Si tratterebbe del missile Hyunmoo-5, ed è classificato come missile a corto raggio. Ma qualora dotato di una testata da una tonnellata (tipica dei missili balistici), la sua gittata può superare i 5.000 chilometri. L’ufficio del presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol ha dichiarato che quest’arma svolgerà un ruolo fondamentale nel sistema di difesa e di deterrenza di Seoul con la vicina Corea. L’evento ovviamente non è passato inosservato a Pyongyang, che si è detta pronta a rispondere in caso di attacco. E che addita la sempre più stretta collaborazione economica e militare tra Washington e Seoul, come colpevole di aver reso la Core del Sud un fantoccio nelle mani degli USA.
La Corea del Sud e il “missile mostruoso” Hyunmoo-5
I rapporti tra la Core del Nord e la Corea del Sud, tornano ad allertare gli esperti sugli equilibri geopolitici della regione. Dove lo scontro indiretto fra Cina e USA nell’Indopacifico rende l’area particolarmente incendiata. A far adirare Pyonyang stavolta sarebbe il sempre più stretto rapporto USA-Seoul e lo sviluppo militare di quest’ultima. Recentemente infatti un bombardiere B-1B statunitense si è unito a una parata militare in Corea del Sud, sorvolando i cieli di Seoul insieme ai caccia locali e ad altri velivoli. Ma non solo: in occasione della Giornata delle forze armate sudcoreane, Seoul ha mostrato per la prima volta il suo nuovo missile balistico, in grado di trasportare una testata da otto tonnellate. E penetrare in profondità fino ai bunker della Core del Nord.
Questa dimostrazione di forza da parte di Seoul ovviamente ha prodotto delle conseguenze nella vicina Pyonyang. Dove Kim Kang Il, viceministro nordcoreano della Difesa, ha accusato Washington di aver messo in atto un “bluff militare sconsiderato” e di aver alimentato la tensione nella penisola. Il ministero della Difesa di Seoul ha confermato che la parata aveva, in parte, lo scopo di mostrare la propria potenza militare come deterrente per la Corea del Nord. Lasciando sfilare circa 5mila soldati sudcoreani nel centro della capitale per commemorare il 76esimo anniversario della fondazione delle forze armate del Paese. E presentando sui media sudcoreani il nuovo missile come “il missile mostruoso”. “Se la Corea del Nord tenterà di utilizzare armi nucleari, dovrà affrontare una risposta risoluta e schiacciante da parte dei nostri militari”, ha detto per l’occasione il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol. Aggiungendo che “questa giornata segnerà la fine del regime nordcoreano”.
La strategia di Seoul e la tensione massima con Pyongyang
Il presidente sudcoreano ha ricordato inoltre anche la forza dell’alleanza di sicurezza del Paese con gli Stati Uniti, che dislocano decine di migliaia di soldati nella zona. Negli ultimi anni però questo approccio del presidente sud coreano non ha di certo aiutato a calmare le tensioni fra le due coree. Al contrario i rapporti con Pyonyang sono sempre più freddi. L’attuale governo di Seoul infatti punterebbe a riunificare le due coree innescando l’implosione del regime di Pyongyang. Ma è ovvio che questa strategia produca delle conseguenze poco produttive e fortifichi la reazione nordcoreana. Innalzando il pericolo di un nuovo fronte.