Negli ultimi mesi, la variante XEC del Covid-19 ha attirato l’attenzione degli esperti per la sua rapida diffusione, specialmente in Europa e negli Stati Uniti.
La sotto-variante XEC e è stata identificata per la prima volta in Germania nel giugno 2024 e si sta diffondendo rapidamente a causa della sua elevata trasmissibilità. Tuttavia, i sintomi legati a questa nuova variante sembrano essere in linea con quelli delle precedenti versioni del virus.
I sintomi principali della variante XEC
In Italia, attualmente, i contagi da Covid-19 salgano in maniera piuttosto veloce. Nell’ultima settimana ne sono stati registrati 13.073 rispetto agli 11.164 di quella precedente. E ad avere avuto un impatto notevole sull’impennata della curva dei casi Covid è stato il ritorno a scuola. Ciò che preoccupa particolarmente anche gli esperti è la variante XEC, segnalata per la prima volta lo scorso giugno a Berlino, la sotto-variante del Coronavirus si presenta come un ibrido tra altre due targate Omicron. Secondo gli esperti, i sintomi dell’infezione da XEC sono molto simili a quelli osservati nelle precedenti varianti di SARS-CoV-2. Le persone infette possono manifestare:
- Febbre
- Dolori muscolari
- Tosse
- Mal di gola
- Mal di testa
- Stanchezza
Questi sintomi sono in genere lievi per la maggior parte delle persone, ma possono essere più severi nei soggetti vulnerabili, come gli anziani e le persone con patologie preesistenti. Inoltre, una parte significativa dei casi risulta essere asintomatica, rendendo la diffusione della variante ancora più difficile da contenere, poiché le persone potrebbero non sapere di essere infette.
Impatto e diffusione della variante
La variante XEC è particolarmente preoccupante per la sua rapida diffusione. Studi preliminari hanno indicato che questa variante potrebbe avere un vantaggio di crescita rispetto ad altre varianti a causa di alcune mutazioni che aumentano la sua capacità di trasmissione. Questo è già evidente in alcune Regioni italiane come il Veneto, dove è stato registrato un forte aumento dei casi.
Sebbene la variante XEC non sembri causare sintomi più gravi rispetto a quelli delle precedenti varianti, la sua alta trasmissibilità e il fatto che molti casi siano asintomatici rappresentano una sfida. Questo è particolarmente vero per le persone fragili, che potrebbero essere esposte a un rischio maggiore se venissero a contatto con individui inconsapevolmente infetti.
Il ruolo della vaccinazione
La protezione fornita dai vaccini contro la variante XEC è ancora oggetto di studio. I vaccini aggiornati, mirati alla variante JN.1, sono considerati utili, anche se non perfettamente adattati a XEC. Gli esperti raccomandano comunque di procedere con la vaccinazione, poiché offre una protezione parziale che può aiutare a ridurre i sintomi più gravi e prevenire ospedalizzazioni.
Sebbene la variante XEC non sembri portare nuovi sintomi rispetto alle versioni precedenti del Covid-19, la sua alta trasmissibilità rimane motivo di preoccupazione, specialmente con l’arrivo della stagione fredda. La raccomandazione generale è di continuare a prestare attenzione alle misure di prevenzione e, per chi rientra nelle categorie a rischio, di considerare la vaccinazione come uno strumento di protezione importante.