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Bobo TV, Antonio Cassano e la fine dell’avventura: rottura tra amici e tradimenti

Niente da fare, Christian Vieri, Nicola Ventola e Lele Adani hanno rotto il sodalizio di cui era anima l'ex attaccante barese

Dopo anni di successi, la Bobo TV si è ufficialmente sciolta, segnando la fine di un capitolo importante nel mondo del commento sportivo online. Il programma, nato nel 2020 su iniziativa di Christian Vieri e che vedeva la partecipazione di ex calciatori come Antonio Cassano, Lele Adani e Nicola Ventola, ha riscosso un enorme seguito tra gli appassionati di calcio per il suo tono informale e schietto. Tuttavia, il recente divorzio professionale tra i fondatori ha scosso il pubblico e gli stessi protagonisti, con accuse reciproche che continuano a riempire le pagine dei giornali.

Le cause della rottura

La fine della Bobo TV non è stata una semplice decisione professionale, ma un vero e proprio dramma personale tra gli ex amici. Antonio Cassano ha parlato apertamente della sua delusione, accusando Vieri di aver tradito il gruppo. Secondo Cassano, il comportamento dell’ex centravanti sarebbe stato il principale motivo della separazione. In diverse interviste, Cassano non ha usato mezzi termini: “Non lo perdono, è stato un tradimento” ha dichiarato, riferendosi a Vieri. Lele Adani ha confermato il clima di tensione, affermando che dietro la fine del progetto c’era una mancanza di trasparenza.

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Foto Ansa/Maurizio Brambatti

Dopo la rottura, Cassano ha affermato che Vieri avrebbe continuato da solo con la Bobo TV, ma senza il supporto di Adani, Ventola e dello stesso Cassano, il format ha perso parte del suo fascino originale. Vieri, da parte sua, ha respinto le accuse e ha difeso la sua scelta di proseguire da solo, sebbene il programma abbia subito una drastica diminuzione di popolarità senza il trio.

Nuovi progetti per Cassano, Adani e Ventola

Dopo la separazione, Cassano, Adani e Ventola hanno rapidamente voltato pagina, annunciando un nuovo progetto di podcast che mira a riconquistare il pubblico. “Ci siamo lasciati alle spalle il passato” ha detto Ventola, confermando la loro decisione di non guardare indietro e di concentrarsi su un futuro che li vede protagonisti di un nuovo format che punterà sullo stesso tono irriverente che aveva reso celebre la Bobo TV. Questo nuovo programma rappresenta un’opportunità per dimostrare che, anche senza Vieri, il trio può ancora fare la differenza nel panorama del commento sportivo italiano.

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Bob Vieri. Foto Ansa/Matteo Bazzi

Bobo Tv, le reazioni del pubblico

La notizia della fine della Bobo TV ha suscitato un acceso dibattito tra i fan e i media. Molti hanno espresso delusione per la fine del gruppo originale, definendo la separazione come una perdita per il mondo del commento calcistico online. Alcuni fan si sono schierati dalla parte di Cassano, considerandolo la vera anima del programma, mentre altri hanno sostenuto Vieri, ritenendo che la sua visione imprenditoriale fosse la chiave del successo del format.

I media hanno riportato anche le frecciatine tra gli ex amici. In particolare, la frase di Cassano, “Non lo segue più nemmeno sua madre” riferita al declino del programma di Vieri, ha fatto il giro dei social, alimentando ulteriormente il dibattito. Dal canto suo, Vieri ha preferito non rispondere direttamente alle provocazioni, lasciando che sia il pubblico a decidere.

Nonostante le tensioni e la fine della collaborazione, il marchio Bobo TV potrebbe avere ancora un futuro, ma con un volto diverso. Christian Vieri ha dichiarato che intende proseguire il progetto, probabilmente affiancato da nuove figure del panorama calcistico. Tuttavia, il format senza Cassano, Adani e Ventola rischia di perdere l’autenticità e il carisma che avevano attirato milioni di spettatori.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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