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Giorgetti tra catasto e superbonus: le nuove sfide fiscali dell’Italia

Il ministro dell'Economia chiede a chi ha usufruito del bonus edilizio di notificarlo per il conseguente aumento delle rendite catastali

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti ha affermato che chi ha fatto i lavori di casa accedendo al Superbonus deve riferire al catasto la necessità di un adeguamento della rendita immobiliare. Due dei temi più dibattuti in questo periodo sono del resto la riforma del catasto e le modifiche al Superbonus. Misure che potrebbero avere un impatto significativo non solo sulle finanze pubbliche, ma anche sui cittadini e sul settore edilizio.

La riforma del Catasto

La riforma del catasto è un argomento caldo da anni, ma non arriva mai. Riformare il catasto adeguandolo i valori odierni degli immobili significa di riflesso aumentare la tassazione sulla casa. Ecco perché il registro delle proprietà immobiliari è rimasto invariato per decenni, non riflettendo più i valori reali di mercato delle proprietà. Questa discrepanza ha portato a una distribuzione diseguale del carico fiscale. Con alcune proprietà che pagano meno tasse rispetto al loro valore effettivo e altre che pagano di più.

Giorgetti catasto riforma
Foto Ansa/Ettore Ferrari

L’obiettivo della riforma è aggiornare i valori catastali per allinearli ai prezzi attuali di mercato. Questo permetterebbe di ottenere un sistema fiscale più equo e trasparente, ma solleva preoccupazioni tra i cittadini che temono un aumento delle tasse sulla casa. Giorgetti ha sottolineato che la riforma del catasto non comporterà automaticamente un aumento delle imposte, ma mira principalmente a correggere le iniquità del sistema attuale.

Superbonus: opportunità e sfide

Il Superbonus è stato introdotto durante la pandemia come una misura per rilanciare il settore edilizio e favorire la transizione ecologica degli edifici. Grazie a questa agevolazione fiscale, i cittadini potevano ottenere fino al 110% delle spese sostenute per la riqualificazione energetica e sismica delle proprie abitazioni, permettendo non solo di migliorare l’efficienza energetica delle case, ma anche di stimolare l’economia.

Tuttavia, il Superbonus ha generato anche alcuni problemi. Innanzitutto, l’alto costo per le casse dello Stato. Secondo alcune stime, la misura ha comportato un costo superiore alle aspettative iniziali, creando difficoltà nel mantenere il bilancio sotto controllo. Inoltre, sono emersi problemi legati alle frodi, con numerose segnalazioni di abusi del sistema.

Conte catasto superbonus
Fu Giuseppe Conte a introdurre il Superbonus. Foto Ansa/Fabio Frustaci

Giorgetti, consapevole della necessità di continuare a sostenere il settore edilizio, ha annunciato alcune modifiche al Superbonus. In particolare, il Governo ha deciso di ridurre gradualmente la percentuale di agevolazione, portandola sotto il 110% e introducendo criteri più rigorosi per accedere al bonus. L’obiettivo è ridurre i costi per lo Stato, evitando però di penalizzare chi vuole migliorare l’efficienza energetica del proprio immobile.

Catasto e Superbonus

Entrambe le misure, la riforma del Catasto e le modifiche al Superbonus, hanno implicazioni significative per l’economia e la politica italiana. Da un lato, la riforma del catasto, se realmente accadesse, potrebbe aumentare il gettito fiscale, ma comporta rischi di impopolarità politica.  Specialmente in un contesto in cui il costo della vita è in aumento. Dall’altro lato, il Superbonus, sebbene sia stato inizialmente accolto positivamente, ora è visto con un misto di favore e preoccupazione per il suo impatto finanziario a lungo termine.

Il ministro Giorgetti si trova quindi in una posizione delicata, cercando di bilanciare l’esigenza di mantenere i conti pubblici sotto controllo senza rinunciare a misure che possono stimolare la crescita economica e rispondere alle esigenze dei cittadini. La sua gestione di queste due questioni potrebbe influenzare non solo il futuro del Governo, ma anche l’andamento dell’economia italiana nei prossimi anni.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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