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BPER Banca approva il piano industriale 2024-2027

Fra gli obiettivi del triennio un utile netto cumulato di 4,3 miliardi di euro

BPER Banca ha approvato in questi giorni il piano industriale 2024-2027, con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente la sua posizione nel settore bancario italiano. Il piano, denominato B:DYNAMIC Full Value 2027, punta a una significativa crescita degli utili, una maggiore efficienza operativa e un’espansione mirata attraverso investimenti strategici. La banca mira a consolidare il rapporto con il territorio e migliorare l’offerta ai clienti, introducendo nuove soluzioni digitali e un’attenzione crescente alla sostenibilità.

Gli obiettivi di BPER

Uno degli aspetti più rilevanti del piano riguarda gli ambiziosi obiettivi finanziari. BPER Banca prevede di raggiungere un utile netto cumulato di 4,3 miliardi di euro entro il 2027, accompagnato da dividendi record per un totale di 3,2 miliardi di euro. Questo risultato sarà sostenuto da una politica di pay-out ratio al 75%, dimostrando la volontà della banca di restituire valore agli azionisti.

BPER nuovo piano industriale
Foto X @ReutersBiz

A trainare l’aumento della redditività sarà la crescita dei ricavi da commissioni, che rappresentano uno dei punti chiave del piano. BPER prevede anche una riduzione dell’organico del 10%, con 1.100 nuove assunzioni per sostenere il rinnovamento generazionale e migliorare le competenze digitali.

Innovazione e sostenibilità

Un altro pilastro centrale del piano industriale è l’attenzione all’innovazione tecnologica. BPER Banca punta a investire in soluzioni digitali avanzate per migliorare l’esperienza dei clienti, potenziando i servizi di private banking e consulenza finanziaria. Questo permetterà alla banca di attrarre una clientela più ampia e diversificata, con un focus particolare sui giovani e le imprese.

Parallelamente, l’istituto bancario ha posto l’accento sulla sostenibilità, impegnandosi a ridurre il proprio impatto ambientale e a promuovere pratiche finanziarie responsabili. BPER prevede di introdurre nuovi strumenti finanziari dedicati agli investimenti sostenibili, allineandosi agli standard internazionali in materia di ESG (Environmental, Social, and Governance).

Espansione e sinergie con Unipol

Nel piano 2024-2027, BPER Banca intende anche rafforzare la propria presenza territoriale. Un’area strategica su cui si concentreranno gli sforzi della banca è il Nord Italia, con una particolare attenzione alle regioni dove la penetrazione del mercato può essere ampliata.

In questo contesto, la partnership con il Gruppo Unipol giocherà un ruolo chiave. Grazie alle sinergie con Unipol, BPER potrà espandere la propria rete di consulenti finanziari e offrire una gamma più ampia di prodotti assicurativi e bancari, migliorando l’offerta complessiva per i clienti.

BPER ad Franco Papa
L’ad di BPER Gianni Franco Papa. Foto X @StartMagNews

Mercato e performance azionaria

L’annuncio del nuovo piano industriale ha avuto un effetto positivo sul titolo BPER Banca, che ha registrato un rally in Borsa, con una crescita dell’8,2%. Gli analisti vedono con favore gli ambiziosi obiettivi di crescita della banca, sostenuti da una gestione prudente e da una chiara strategia di espansione.

Questa performance riflette la fiducia degli investitori nella capacità di BPER di raggiungere i target fissati e di consolidare la propria posizione tra le principali banche italiane. La banca si conferma così un protagonista di primo piano nel panorama finanziario, con una forte attenzione alla creazione di valore per gli azionisti.

Il piano industriale 2024-2027 di BPER Banca segna una tappa cruciale per l’istituto, che punta a crescere sia in termini di redditività che di espansione territoriale. Con investimenti mirati in innovazione e sostenibilità, e una strategia solida che valorizza le sinergie con il Gruppo Unipol, BPER si prepara ad affrontare le sfide future del settore bancario con rinnovata fiducia.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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