Giorgetti allo scontro sulla manovra: “Si taglino le spese o farò il cattivo”
Martedì 15 ottobre il Governo deve spedire il testo base alla Commissione Ue per il via libera di Bruxelles. E non c'è da stare allegri
Per Giancarlo Giorgetti nella prossima manovra “sicuramente non ci sanno più tasse, meno tasse lo stiamo facendo, non lo stiamo promettendo”. Così ha dichiarato, travolto dalla foga di una prosa un po’ claudicante, il ministro dell’Economia, intervenuto alla Festa dell’Ottimismo del quotidiano Il Foglio, che si è svolta a Firenze, a Palazzo Vecchio, il 12 ottobre.
Il taglio del cuneo fiscale “che tutti sostenevano provvisorio diventerà strutturale” ha sottolineato. “In questi giorni c’è stato uno stillicidio di interpretazioni, si tratta di aspettare fino a martedì e tutto sarà più chiaro“, ha spiegato alludendo al 15 ottobre, ovvero il giorno in cui il Governo invierà il documento di bilancio alla Commissione europea. Sul punto è intervenuto anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani: “Non c’è nessuna ipotesi di nuove tasse, Anche perché ci siamo noi di Forza Italia al governo, sarebbe impossibile con noi aumentare la pressione fiscale“.
Giorgetti sulla riforma del catasto
“L’ipotesi di cui si parla riguarda il rispetto della legge, cioè punta ad accatastare gli immobili fantasma” ha detto ancora il ministro Giorgetti. “Questo significa lotta all’evasione fiscale. Perché non è giusto che chi ha una casa di proprietà paghi l’Imu e chi ce l’ha, ma non è accatastata, non lo paghi. Quindi pagare tutti per pagare meno. Quindi è un’operazione di recupero del dovuto in base alla legge, come è giusto. Si fanno dei lavori di ristrutturazione che cambiano la valutazione di un immobile, il volume? È doveroso informare il catasto e quindi si paga più Imu perché cambia il livello del dell’immobile“.
Come lo stesso Giancarlo Giorgetti ha dichiarato qualche settimana fa in Consiglio dei ministri “occorre fare sacrifici e rinunciare a qualche programma totalmente inutile. E quindi ho sollecitato tutti i colleghi” ministri “a pensare a qualche taglio da effettuare” in questo senso. “Se non ci saranno proposte il ministro dell’Economia farà la parte del ‘cattivo’“, ha detto ancora Giorgetti coon una frase a effetto.
I sacrifici secondo il ministro
Ma quali sarebbero tali “sacrifici“? Si tratta di un riferimento alla manovra di bilancio, ovviamente. Il momento politicamente più significativo di ogni autunno per qualsiasi Governo. Per Giorgetti si devono considerare alla stregua delle rinunce che una persona eccessivamente in sovrappeso deve fare a beneficio della sua salute. È l’analogia a cui ha fatto ricorso il ministro dell’Economia.
“Faccio un esempio concreto – ha detto alla Festa del Foglio – se una persona pesa 115 chili e il medico gli dice ‘guarda che starai molto meglio se pesi 90‘ penso che la dieta non sia una cosa eccezionale. Uno preferirebbe mangiare e bere quello che gli pare, ma quando dopo questa dieta magari peserà 90 chili starà molto meglio anche lui“, ha detto.
“Questo tipo di sacrificio lo faranno tanti ministeri” ha sottolineato il capo del Mef. “Anche tanti enti pubblici e anche tanti enti pubblici non economici. Tutta quella realtà che vive di contributo pubblico e che deve rendersi conto che ogni euro che spende – ha avvertito Giorgetti – è un euro che si toglie a un cittadino o un’impresa che pagano le tasse“.