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Quinto lancio di SpaceX: un passo storico verso Marte [FOTO e VIDEO]

Il veicolo Starship è stato proiettato nello Spazio dal razzo booster perfettamente recuperato dalla torre al suo rientro

Il 13 ottobre 2024 si è svolto il quinto test di volo della Starship, il razzo spaziale di SpaceX progettato per missioni interplanetarie. L’azienda guidata da Elon Musk ha ottenuto un successo storico: per la prima volta, il booster Super Heavy, la parte inferiore del razzo, è stato recuperato con un’operazione mozzafiato che ha visto la cattura “al volo” del modulo al rientro sulla Terra. Questo risultato rappresenta una svolta cruciale nel progetto di SpaceX, che mira a realizzare missioni regolari sulla Luna e su Marte.

SpaceX, importanza del recupero

Il lancio di Starship è avvenuto da Starbase, la base di SpaceX situata nel sud del Texas, negli Stati Uniti. È stato possibile recuperare il booster Super Heavy, alto quasi 70 metri, grazie alla sofisticata tecnologia della torre di lancio nota come Mechazilla. Un sistema che utilizza bracci meccanici per intercettare il razzo in discesa. Questa procedura permette di risparmiare sui costi di costruzione di nuovi razzi, rendendo più economicamente sostenibili le missioni spaziali.

Volo razzo SpaceX Starship
Foto X @SpaceX

L’importanza di questo successo risiede nella capacità di SpaceX di riutilizzare il booster per futuri lanci. Si tratta di un passo fondamentale verso la realizzazione di viaggi regolari nello spazio profondo, riducendo il costo per lancio e aumentando l’affidabilità del sistema Starship.

Marte, il sogno si avvicina

L’obiettivo finale di Elon Musk con Starship è quello di portare l’uomo su Marte. Con la riuscita del quinto test, SpaceX si avvicina sempre di più a questo traguardo ambizioso. Il razzo Starship, composto da due stadi (il booster Super Heavy e il veicolo Starship) può in teoria trasportare grandi quantità di carico, e fino a 100 persone contemporaneamente in un ipotetico viaggio verso Marte.

Oltre a Marte, SpaceX prevede di utilizzare Starship anche per missioni sulla Luna. La NASA ha selezionato Starship come veicolo per portare gli astronauti sulla superficie lunare nell’ambito del programma Artemis, che dovrebbe avviare le prime missioni con equipaggio umano nei prossimi anni. Il successo di questi voli di prova è quindi fondamentale per garantire che Starship sia pronta a svolgere queste missioni complesse e cruciali.

La tecnologia di recupero sviluppata per Super Heavy sarà inoltre essenziale per rendere sostenibili e frequenti i viaggi verso la Luna. SpaceX prevede di effettuare diversi lanci di Starship ogni anno, utilizzando una rete di razzi riutilizzabili per fornire rifornimenti, costruire infrastrutture e trasportare persone.

Verso una “civiltà interplanetaria“?

Dopo il successo del quinto lancio, Elon Musk ha espresso grande soddisfazione, definendo questo test “una svolta storica“. L’imprenditore visionario ha ribadito che l’obiettivo di SpaceX è quello di creare una civiltà interplanetaria e rendere l’umanità una specie multiplanetaria. I progressi della Starship dimostrano che questo sogno potrebbe diventare realtà nel prossimo futuro.

Tuttavia, ci sono ancora diverse sfide da affrontare. La Starship dovrà dimostrare di essere affidabile per missioni di lunga durata nello spazio profondo, dove la sicurezza degli astronauti e la capacità di operare in ambienti estremi saranno cruciali. In conclusione, il quinto test della Starship segna un capitolo straordinario nella storia dell’esplorazione spaziale. Con ogni lancio, SpaceX si avvicina sempre di più a rendere possibili le missioni verso la Luna e Marte, trasformando il futuro dell’umanità nello Spazio.

Razzo booster recuperato dopo il lancio nello Spazio
Foto X @FlyingFreak73

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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