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Pensioni di novembre 2024: date, aumenti e importi

Ci saranno incrementi dovuti alla rivalutazione degli importi che però arriveranno con qualche giorno di ritardo

Con l’arrivo, fra due settimane, del mese di novembre 2024, gli italiani riceveranno novità circa le pensioni. Per molti ci saranno aumenti. Questi incrementi derivano dalla rivalutazione annuale degli importi, dovuti all’adeguamento al costo della vita. Tuttavia, il pagamento subirà un leggero ritardo rispetto al solito calendario per via di alcune operazioni di conguaglio fiscale.

I pagamenti delle pensioni

Come ogni mese, il calendario dei pagamenti varia a seconda del metodo di riscossione scelto dal pensionato. Chi riceve la pensione tramite accredito su conto corrente presso Poste Italiane o banche, dovrà attendere fino a lunedì 4 novembre 2024, un leggero ritardo rispetto agli accrediti tradizionali che spesso avvengono a fine mese precedente.

Per chi invece ritira la pensione in contanti presso gli uffici postali, il calendario sarà scaglionato per evitare assembramenti, come ormai prassi consolidata. Gli uffici postali adotteranno il solito sistema alfabetico, con inizio dal 4 novembre per i cognomi che iniziano con le lettere A e B, e proseguiranno nei giorni successivi fino al completamento delle iniziali alla fine della settimana.

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Foto Ansa/Ciro Fusco

A chi spettano gli aumenti

Novembre 2024 porterà aumenti per alcuni, grazie alla rivalutazione dell’assegno pensionistico legata all’inflazione. Gli aumenti interesseranno principalmente i pensionati che percepiscono trattamenti minimi o inferiori a determinate soglie, come stabilisce l’INPS. La percentuale di rivalutazione applicata varia in base all’importo percepito.

Più la pensione è bassa, maggiore sarà l’incremento, con l’obiettivo di adeguare gli assegni all’aumento del costo della vita. Per i pensionati con assegni minimi, l’incremento stimato si aggira intorno a 50-60 euro al mese. Questi aumenti, seppur contenuti, rappresentano un sostegno importante per chi fatica a far fronte alle spese crescenti, specie in un contesto di alta inflazione.

Le trattenute fiscali e i conguagli

Il mese di novembre segnerà anche l’arrivo di trattenute fiscali per alcuni pensionati. In particolare, sarà il momento per applicare i conguagli fiscali derivanti dalla dichiarazione dei redditi presentata nel corso dell’anno. I pensionati che hanno ricevuto rimborsi o che sono risultati debitori verso l’Erario, vedranno i relativi importi trattenuti o accreditati sul cedolino di novembre. Inoltre su alcuni cedolini potrebbero apparire importi arretrati relativi ai mesi precedenti. Questi arretrati saranno calcolati in base a eventuali errori o aggiornamenti effettuati dall’INPS riguardo ai diritti del pensionato.

Pensioni manifestazione Landini Cgil
Il segretario CGIL Maurizio Landini a una manifestazione dei pensionati a Roma. Foto Ansa/Massimo Percossi

Pensioni, controllare il cedolino

Per verificare l’importo esatto della propria pensione di novembre, i pensionati possono accedere al cedolino tramite il portale INPS, utilizzando le proprie credenziali SPID, CIE o CNS. Tramite il cedolino si possono consultare tutti i dettagli relativi agli importi accreditati, incluse eventuali trattenute o aumenti.

L’accesso al portale è semplice: una volta entrati nell’area riservata, basta selezionare la sezione Cedolino pensione e visualizzare i dettagli del pagamento di novembre. Chi non dispone di accesso digitale può sempre rivolgersi agli sportelli INPS o richiedere assistenza presso i patronati.

Novembre 2024 si presenta come un mese importante per i pensionati italiani, con aumenti degli assegni per molti beneficiari e alcune operazioni di conguaglio fiscale. Il pagamento avverrà con qualche giorno di ritardo rispetto alle consuete date, ma le informazioni dettagliate sono disponibili sul cedolino pensione, consultabile tramite il portale INPS.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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